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Da mesi, ormai, tutti i tg nazionali e non, tutta la carta stampata e quella online non fa altro che parlare del caro bollette e dell’aumento del costo del gas. Famiglie e imprese sono ai ferri corti: c’è chi è costretto a licenziare il personale, chi non riesce a comprare un quaderno per i proprio figli. La povertà è uno dei grandi problemi che affligge il nostro paese:questo lo abbiamo sempre saputo. Ma dal 2020, quindi con lo scoppio della pandemia e poi con la guerra in Ucraina, il tasso di povertà è in aumento e, di ciò, abbiamo conferma grazie ad alcuni dati Istat e della Caritas.
Ma nessuno avrebbe mai pensanto che il caro bollette potesse toccare e influenzare anche la vita di chi è riusciuto a sopravvivere ai primi rincari.

LA QUESTIONE DEL GAS


Da mesi assistiamo a varie proposte da parte dell’Unione Europea e dai vari Paesi che ne fanno parte. Tali proposte andrebbero a calmierare il costo delle bollette attraverso una riduzione dell’utilizzo del gas metano. Quindi, in Italia, è concesso utilizzare il metano per riscaldarsi ma solo se con un grado in meno, si parla anche di 15 giorni in meno annui per il riscaldamento, alle scuole e alle Università i vari dicasteri di appartenenza hanno inviato una circolare secondo la quale, in base alla temperatura media della zona, il riscaldamento non può essere acceso prima di una certa data (in Calavria, ad esempio, il riscaldamento in scuole e università sarà garantito solo a partire da fine novembre). Si è già parlato di come i cittadine potrebbero risparmiare sulla loro bolletta senza dover sacrificare il portafogli e senza essere costretti ad indossare più maglioni ( https://www.lavocedelsud.org/la-guerra-del-rincaro-energia-in-italia/ ), eppure da qualche giorno si parla di come l’Italia sia diventata una delle potenze europee che più esporta il gas.

COME È POSSIBILE?


Il Ministero della Transizione ecologica riporta che nei primi tre trimistri del 2022, l’Italia ha esportato 2,33 miliardi di gas con un incremento del 238% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò è dovuto al fatto che l’Arera ha deciso di svincolare il costo del gas dal ttf di Amsterdam (il mercato di riferimento a livello europeo) e di utilizzare come riferimento il prezzo del mercato PSV italiano. Se ne deduce che l’Italia vende, dunque esporta il gas, ad un prezzo minore rispetto a quello degli altri Paesi europei.

UN GRANDISSIMO PARADOSSO


Un semplice cittadino italiano, dunque, si porrebbe sicuramente una domanda: ma allora perchè l’Italia ha deciso di esportare piuttosto che importarlo? Non converrebbe ai nostri rappresentanti lottare affinchè siano gli italiani a non subire in maniera decisiva il caro bollette? Questi sono i dubbi che tartassano la mente di chi a fine mese deve fare i conti con il suo portafogli. Al nostro Paese conviene, economicamente, esportare e quindi vendere il gas al di là dei nostri confini perchè il guadagno c’è ed è abbondante. Questo permetterebbe anche ai cittadini di vedere abbassare il costo del gas metano e quindi anche delle loro bollette.

Isabella Cassetti

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