Il 24 febbraio 2022 ci siamo svegliati con le prime edizioni di tutti i tg che recitavano all’unisono “la Russia ha invaso l’Ucraina”. La guerra, dopo 70 anni, ritorna in Europa. La guerra quella fatta con le armi si intende; quelle ideologiche ce ne sono state e ce ne sono tante. Il timore che potesse toccare anche noi, esterni al conflitto, è sorto dal primo giorno. E a pensar male, spesso si indovina! Stiamo combattendo anche noi, anche se non siamo sul fronte, anche se in mano non abbiamo un fucile. Stiamo soffrendo anche noi. Prima la crisi economica e sociale dovuta al covid, poi la guerra che ha accentuato questa forte instabilità. Le sanzioni europee nei confronti della Russia sono assai note, così come lo sono le risposte di Putin.
“Il prezzo del pane non è mai stato così alto”
Così un noto tg nazionale ha esordito giusto qualche giorno fa. Se a lievitare è il prezzo del pane e non il pane stesso, possiamo dire davvero di non essere in guerra?
L’aumento di tutti i prodotti è dovuto ad un rincaro della materia prima gas e della componente energia di cui, come sappiamo, la Russia ne è uno dei più grandi fornitori. Quindi se aumenta il costo dell’energia, aumenta il costo del pane e della pasta: aumenta il costo dei beni essenziali. Essenziali, per l’appunto.
“Il prezzo del gas non è mai stato così alto”
E’ possibile pensare di dover razionare l’utilizzo del gas per poter cucinare, farsi la doccia o accendere i termosifoni? No. Eppure è quello che si dovrà fare. Da fine agosto non si parla d’altro. Il rincaro del gas e della componente energia non è solo un problema delle aziende, delle industrie ma soprattutto di chi ha una famiglia a cui badare. Magari qualcuno che è distratto nemmeno si rende conto che in bolletta il prezzo del gas e della luce è aumentato, magari non sa nemmeno che il suo fornitore gli offre una tariffa poco vantaggiosa e nemmeno si preoccupa di cambiarla. Ma perchè succede questo?
In seguito alla liberalizzazione del mercato dell’energia, in Italia sono nati molti fornitori. I più noti si conoscono, ma ce ne sono alcuni molto piccoli che acchiappano il cliente ingannandolo. Qua nasce il gap: il cliente sa di pagare una cifra che in fattura aumenta. Se fino ad un anno fa l’inganno passava inosservato ai più, ora invece la situazione è molto diversa. Basta fare un giro fra i vari siti internet delle diverse aziende per capire come, ad oggi, converrebbe staccare tutti i contatori. Il costo della componente energia ha subito un aumento del 130% giungendo a quasi 1 euro al kWh, stessa cosa per il gas che viene venduto a quai 3 euro al msc.
Come affrontare gli aumenti?
L’unica arma per affrontare questa guerra del rincaro energia è il tenersi informati. Bisogna capire cosa ci offre il nostro fornitore: prezzo basso, bloccato per uno o due anni affinchè non si subiscano gli aumenti. Farlo è facile: è necessario leggere l’ultima bolletta e, se si hanno difficoltà, contattare il servizio clienti. Bisogna, quindi, mettersi al riparo informandosi in modo tale da poter vivere in maniera più spensierata.
Ma lo Stato come ci aiuta?
Il rincaro energia è stato il centro focale di quasi tutta la campagna elettorale. Si è parlato di uno stop alle bollette, di un tetto nazionale ed europeo al prezzo del gas, si è parlato di incentivare il bonus sociale ma anche di un super bonus, ma anche di uno scostamento del bilancio di circa 30/40 miliardi. Il nuovo governo dovrà subito affrontare questo problema al fine di garantire una vita degna a tutti gli italiani. Sono due le azioni che il governo Draghi e il ministero della Transizione ecologica hanno pensato: la produzione di energia con fonti diverse dal gas e una riduzione del gas metano sia nelle abitazioni che negli uffici.
Immaginare di non poterci riscaldare a dovere nella stagione invernale, per un paese evoluto come il nostro, era ed è impensabile. Eppure ci siamo. Siamo costretti a doverlo fare con la speranza che questa sia solo una situazione emergenziale di breve durata.
Quindi tutti con bolletta in mano e calcolatrice alla ricerca del prezzo più vantaggioso.
Isabella Cassetti
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