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Nelle regioni del sud d’Italia si cerca da sempre di preservare ogni risorsa naturale, termine inteso in senso stretto. Non è un caso, ad esempio, che al fascino del Gargano, perla della Puglia, venga spesso associato l’aggettivo “selvaggio”. 

Le riserve naturali del meridione sono molteplici ma il punto essenziale è rappresentato dal turismo balneare che ancora una volta risulta aver raggiunto un apice di splendore non indifferente. La Puglia è infatti di nuovo tra le prime regioni a cui è stata assegnata la bandiera blu. 

Tale riconoscimento viene attribuito a diverse località, le quali soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, considerando ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. 

Le origini della FEE

Alla base vi è un ente chiamato FEE: Foundation for Environmental Education che lo conferisce alle specifiche località. Fondata nel 1981, è un’organizzazione internazionale non governativa e non-profit con sede in Danimarca.  Agisce a livello mondiale attraverso le proprie associazioni ed è presente in più di settantasette paesi nel mondo. Con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell’ONU, UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo), la FEE ha sottoscritto un protocollo di partnership globale ed è riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale è la diffusione delle buone pratiche ambientali, attraverso molteplici attività di educazione, formazione e informazione per la sostenibilità.

Il “meccanismo” delle bandiere blu: criteri principali

Nel caso specifico della bandiera blu, viene attribuita ogni anno a spiagge in quarantotto paesi del mondo tra Europa, Sudafrica, Nuova Zelanda, Canada e nei Caraibi, secondo i criteri scelti dalla FEE.

Per ottenere una seconda bandiera blu, bisogna rispondere a due requisiti: la qualità delle acque di balneazione e dei lidi (la bandiera blu delle spiagge) e la pulizia delle acque adiacenti ai porti, insieme all’assenza di scarichi fognari (la bandiera blu degli approdi turistici ). Il processo per essere riconosciuti dalla bandiera blu è molto più selettivo di quanto si pensi. Vi sono ben trentatré parametri da seguire, raggruppati in alcune categorie

  • Educazione ambientale
  • Qualità delle acque 
  • Gestione ambientale 
  • Servizi e sicurezza 

Nei dettagli…

Con il termine ”acque di balneazione“ generalmente vengono indicate le acque dolci superficiali, correnti o di lago e le acque marine nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata o non vietata. 

L’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione: tale normativa è finalizzata alla protezione della salute umana attraverso il monitoraggio delle acque destinate alla balneazione e all’attuazione di azioni indirizzate alla riduzione delle possibili cause di inquinamento. Questa in particolare risulta essere un criterio molto rigido, in quanto stabilisce, ad esempio, la determinazione di due parametri microbiologici da ricercare durante le analisi (escherichia coli ed enterococchi intestinali), la frequenza di campionamento mensile nell’arco della stagione balneare, i punti di monitoraggio fissati all’interno di ciascuna acqua di balneazione utile perché rappresentativo della qualità dell’intera area e infine la classificazione delle acque sulla base degli esiti di quattro anni di monitoraggio, secondo la scala di qualità “scarsa, sufficiente, buona, eccellente”.

Il caso di Rodi Garganico

Riconfermato anche quest’anno “bandiera blu”, pervaso dal profumo degli agrumeti, riflesso di una natura incontaminata, e contornato dallo splendido litorale, Rodi protegge le sue risorse come tesori. Dalle strettoie del centro storico, diventato labirinto caratteristico ornato da murales e scritte, al castello, residenza storica di Ferdinando di Aragona, fino alle spiagge di Ponente e di Levante, il borgo situato nel nord della Puglia risulta essere un paesaggio ricco di risorse.  Nella sua piccolezza ha storia, un flusso di vita che tra alti e bassi oggi ha il sapore salato della ripresa.

Dal “Samsara” al “Papeete”…Rodi simbolo della rinascita giovanile in Puglia

Il turismo giovanile, da tempo represso, sente a ritmo di musica una forte rinascita. 

Questo stato d’animo è emerso il 1 maggio 2022, sotto il cielo del “Samsara” (https://www.samsarabeach.it/), quando si sono alternati dj di fama internazionale, come Fabrizio Marzo, Danilo Seclì ed altri, per la prima volta nel Porto turistico. La piazza della Marina ha vibrato a ritmo di musica per ben sette ore. L’entusiasmo e la partecipazione di giovani e famiglie ha portato l’evento a registrare il tutto esaurito già dalle ore 19:00. Il coinvolgimento del pubblico è stata la prova lampante di una grande efficacia emotiva e della foga dei tanti giovani, la stessa che si è manifestata in modo significativo anche il 2 giugno ospitando il “Papeete”. Anche in questo caso non è stata indifferente la partecipazione delle città limitrofe, favorita ancor di più da una straordinaria disponibilità della linea ferroviaria.

Di conseguenza, finalmente, Rodi è riuscita a sdoppiarsi tra centro cittadino e porto, unificando e affermando così un turismo perso da tempo. Tale ripresa si è globalizzata su tutto il Gargano. In uno degli ultimi articoli dell’immediato.it, infatti, la regista Tognazzi descrive il Gargano come luogo straordinario, affermando «torno sul Gargano dopo diversi anni. Venivo spesso in vacanza tra Peschici e Vieste. (…) Questo mare è davvero bello, sappiatelo tutelare il più possibile, vivete in una terra unica».

Puglia “custode di bellezza”

È  la stessa invocazione espressa da Emiliano ne La RepubblicaCustodiamo la bellezza. Il mare è la nostra ricchezza. Un patrimonio di bellezza inestimabile, che ci invidiano in tutto il mondo. Le 18 bandiere blu che l’Ong internazionale Fee ha riconosciuto alla Puglia, una in più dello scorso anno, confermano il valore del nostro impegno nella tutela e valorizzazione del mare e dell’ambiente, la qualità della depurazione delle acque, l’efficacia del maggior controllo delle coste e dell’aumento dei servizi»

Claudia Coccia

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