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Cronaca di un Carnevale alternativo

Carnevale…

il solo pronunciare questa semplice parola cari lettori fa balzare alla mente scherzi, burle e ( soprattutto nei secoli passati! ) licenziosità!

Nulla togliendo ai cari cugini veneziani, il cui Carnevale è famoso in tutto il mondo vuoi per le eleganti maschere vuoi per gli scritti dell’altrettanto famoso Casanova, che del Carnevale veneziano rappresentava la vera essenza, anche la nostra Sicilia può vantare tradizioni secolari, sfaccettate e diverse come tutta la nostra bella terra d’altronde, ma tutte accomunate da un qualcosa di indispensabile: la voglia di fare baldoria!

Voglia che non è cessata nemmeno durante l’attuale pandemia, che ne ha giustamente posticipato i festeggiamenti, che si stanno tenendo proprio in questi giorni e no nei classici mesi che precedono il periodo pasquale come vuole la tradizione.

E mentre a Misterbianco ( provincia di Catania ) potete ammirare per le vie le sfilate dei più belli costumi di Sicilia intessuti di sete e stoffe variopinte, a Sciacca ( provincia Agrigento ) e ad Acireale ( anch’esso situato in provincia di Catania e definito il più bel Carnevale di Sicilia e il terzo d’Italia ) potete invece assistere ai cortei dei famosissimi carri, la cui tradizione è antica non tanto quanto lo stesso Carnevale, ma quasi.

Certo i primi carri ( datati fine 1800 ) erano molto diversi da quelli a cui siamo abituati oggi.

Si trattava infatti perlopiù di carrozze nobiliari addobbate per l’occasione e trainate da muli, che però cedettero ben presto il posto a creazioni interamente costruite in cartapesta, materiale la cui lavorazione gli acesi erano ( e sono tutt’ora! ) dei veri e propri professionisti.

E’ proprio durante il Carnevale infatti che questi artigiani ( i “mastri dei carri” ) danno il meglio di sé nella realizzazione del carro più elaborato e spettacolare che gli varrà il tanto agognato premio di “Carro più bello dell’anno”.

Una cosa però che è rimasta invariata nel corso degli anni sono le tematiche trattate da queste “creature di carta” e cioè i fatti di cronaca e attualità che hanno dominato gli ultimi dodici mesi.

Non è difficile infatti tra le tante e gigantesche figure scorgere teste di politici o di personaggi famosi ( giustamente trasfigurati e ridicolizzati a dovere! ), perché come afferma anche il famoso proverbio “a Carnevale ogni scherzo vale” ed è quindi fuori luogo offendersi o protestare!

A questi nei primi anni trenta del novecento si aggiunsero i “carri infiorati”, anch’essi maestosi come i precedenti, ma tutti ricoperti interamente da fiori che gli donano quel tocco di eleganza in più.

Di più recente fondazione ( è nata solamente nel 2017 ), ma anche essa degna di nota per il suo impegno nella valorizzazione del territorio è l’associazione culturale “Coriandolata”, che ha come particolarità appunto l’utilizzo di materiali esclusivi della tradizione acese quali coriandoli e sabbia vulcanica per la creazione di opere d’arte.

Non possiamo concludere però questo bel itinerario alla scoperta del Carnevale siciliano, cari amici lettori, senza citare le prelibatezze che potete degustare se decidete in questo periodo di fare una capatina qui da noi.

Dall’immancabile pasta ai cinque “puttusa” al sugo di maiale che troverete tassativamente in tutte le tavole della nostra isola, alla dolce “pignolata” messinese ( che ricorda molto gli struffoli preparati dai nostri lontani, ma vicini per tradizioni e cultura, cugini napoletani ), passando per le altrettanto dolci castagnole alla ricotta e alle famosissime chiacchere ( che in Sicilia si caratterizzano per l’utilizzo del Marsala nell’impasto ), ne abbiamo davvero per tutti i gusti e palati!

Perchè parliamoci chiaro cari lettori… “Paese che visiti, usanza che trovi”, ma è anche altrettanto vero che “la panza” ( soprattutto in questi giorni festosi e dopo tante restrizioni! ) vuole del suo, proprio come il “buon” Carnevale citato nella poesia!

Federica Leonardi

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