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Con l’articolo realizzato in precedenza si è voluto evidenziare l’importanza del sistema sanitario,
sottolineandone il divario tra il Nord e il Sud d’Italia.
Discrepanze ormai note.
Questa volta l’obiettivo è focalizzato esclusivamente su di noi.
La risposta alla domanda “da dove partire?”, la cui risposta spesso risulta essere utopica, in verità
è nei vari dati che ne dimostrano la concretezza.
Il Sud potrebbe ripartire effettivamente da dove è arrivato, da quei momentanei ma importanti
traguardi che ha raggiunto, grazie alla bravura di tante spiccate personalità.
Si può citare quella di Donato Giovannelli, ricercatore pugliese in servizio presso l’Università degli
Studi di Napoli “Federico II”. Cresciuto sul Gargano, dove ha frequentato il Liceo “Virgilio” di Vico
del Gargano, dopo la laurea in biologia presso l’Università politecnica delle Marche di Ancona, egli
oltrepassa i confini nazionali arrivando negli Stati Uniti ed in Giappone. E’ durante il suo lungo
periodo all’estero che Donato lavora in alcuni dei maggiori centri di eccellenza mondiali, come
l’Institute for Advanced Study di Princeton, la Rutgers University e l’Earth-Life Science.
Non molto tempo fa il Consiglio Europeo della Ricerca ha reso noto i nomi dei 436 scienziati
vincitori di “ERC Starting Grant 2020”, prestigiosi finanziamenti che premiano giovani ricercatori di
tutto il mondo impegnati in attività di ricerca di frontiera. Con un budget di 677 milioni di euro
vengono destinati loro delle risorse utili a condurre ricerche pionieristiche in tutte le discipline, dai
vaccini, all’impatto ambientale, all’astrologia. Tra i 20 italiani è emerso il nome di Donato
Giovannelli.
Partiamo da qui, ad esempio.
Inoltre, si parla spesso di malasanità, (basti pensare alle 570 denunce nel periodo 2009- 2012
contro il personale ospedalieri e sanitario in Calabria e Sicilia), eppure ci sono tanti casi di cui non
siamo effettivamente a conoscenza.
C’è del positivo, ci sono punti da cui iniziare, c’è della buona sanità.
Prendiamo in esame la Calabria; qui il 24 novembre del 2018 l’ospedale “Santissima Annunziata”
di Cosenza è stato protagonista, insieme alle maggiori eccellenze mondiali, del 28esimo
congresso internazionale di chirurgia dell’apparato digerente tenutosi a Roma, con l’obiettivo di
ridurre grasso corporeo in determinati casi di obesità.
Venendo alla Puglia, nel 2019 sono stati diagnosticati ben 22mila casi di tumori accolti dal
Policlinico di Bari, lo stesso che secondo le statistiche di “World’s Best Hospitals” risulta al
31esimo posto su 108 nella classifica degli ospedali italiani.
Passiamo alla Campania, a Napoli, dove l’Istituto Nazionale Tumori ICCSS “Fondazione G.
Pascale” è stato insignito del titolo di “Centro di eccellenza” da parte della società europea ENETS
(Euroean Neuroendocrine Tumor Society) per via degli elevati standard di qualità conseguiti e per
l’alta casistica trattata di tumori neuroendocrini.
Arrivando poi alla Sicilia, potremmo citare il presidio Ospedaliero “villa Sofia-Cervello” che a
seguito di un severo percorso di valutazione ha raggiunto la certificazione “ISO 9001” per le
sperimentazioni cliniche.
Partiamo da qui, ad esempio.

Occorre, inoltre, puntualizzare che il Meridione non è da solo, come spesso si pensa.
Il ministro della Sanità, Roberto Speranza, ha recentemente affermato che “i fondi Ue ci aiuteranno
a ridare la salute al Sud. I tagli nella sanità sono il passato”. Nato a Potenza, il ministro manifesta
la sua vicinanza al Meridione affermando anche “il servizio sanitario nazionale è il bene più
prezioso che abbiamo e non deve lasciare indietro nessuno. Per la prima volta nella storia della
programmazione delle risorse europee, il nostro Paese ha un programma operativo nazionale per
la sanità, il PN per l’equità nella salute. Investiremo queste risorse, circa 625 milioni di euro sul
Mezzogiorno per restituire cure accessibili e diritti ai territori d’Italia che più di altri scontano le
diseguaglianze sul piano dell’assistenza sanitaria. La salute è un diritto costituzionale, va garantita
a tutti, non può dipendere da dove vivi e quanti soldi hai”. Questo è ciò che ribadisce Speranza in un colloquio con Repubblica Bari, spiegando così il piano di potenziamento rivolto in modo
esclusivo alle sette regioni del Sud.

In aggiunta, vi sono notizie che portano ad una particolare riflessione.
E’ opportuno soffermarsi su casi di “migrazioni atipiche”, di persone che dal Nord si recano al Sud.
Succede, ci sono. Come il caso di Manuela Manetti che da Milano si è recata al “Sant’Anna” di
Catanzaro, dove oltre ad aver trovato la cura al suo problema cardiaco, è stata aiutata da una
medicina tanto preziosa e rara in ambito sanitario, che prende il noma di “umanità”.

Ecco il vero punto di partenza.
Estendere questa potenzialità riflessa non solo dall’ eccellenza ma anche dall’umanità innata, che
ha sempre contraddistinto questo pezzo d’Italia.
Questa non è una qualità aggiunta, ma necessaria. Non si compra, ma si alimenta, raccogliendo
tutto ciò che c’è di buono, facendone motore del progresso.
Sarebbe ora di non rimuginare su ciò che manca, ma capire che delle basi effettive e solide ci
sono.
Non facciamoci sommergere sempre dalle cattive notizie, ma diamo ogni volta, se possibile, un messaggio
stimolante!

Claudia Coccia

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