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Gli Stati Uniti vendono armi a Taiwan per un valore di 620 milioni di dollari. La Cina replica condannando l’ingerenza americana negli affari interni cinesi.

L’isola di Taiwan contesta tra Stati Uniti e Cina

A seguito della terza rielezione consecutiva del presidente Xi Jinping alla guida del Partito Comunista Cinese, l’indipendenza dell’isola di Taiwan torna ad essere tema di dibattito. 

A inizio marzo gli Stati Uniti hanno venduto a Taipei armi per un valore di 620 milioni di dollari. Si tratta, nello specifico, di centinaia di missili per la flotta di jet F-16. 

La risposta del portavoce della Difesa cinese Tan Kefei non ha tardato ad arrivare: “ Gli Stati Uniti hanno gravemente interferito negli affari interni della Cina, violato gravemente il principio della Unica Cina e i tre comunicati congiunti sino-americani e danneggiato gravemente la sovranità e gli interessi di sicurezza della Cina.”. Una mossa -ha aggiunto Tan Kefei- che ha “minacciato seriamente la pace e la stabilità in tutto lo Stretto di Taiwan.”.

Non è la prima volta che il governo statunitense si interessa a Taiwan. Ne è un esempio la tanto discussa visita di Nancy Pelosi lo scorso agosto. 

Ma perché quest’isola di 36mila chilometri quadrati situata di fronte alla costa orientale cinese è così importante? La risposta è facile: i semiconduttori.

Taiwan tra passato e presente

Prima di tutto è necessario fare, come già in passato (https://www.lavocedelsud.org/taiwan-lisola-che-non-ce/), un breve excursus sulla storia dell’isola.

Nel Seicento fu colonizzata dagli olandesi, successivamente fu integrata nell’impero della dinastia cinese Qing per poi essere ceduta al Giappone dopo la prima guerra sino-giapponese (1895). 

Nel Novecento, tra fine degli anni ‘20 e inizio anni ‘50, la Cina diviene teatro di una guerra civile tra il partito Kuomintang e il Partito Comunista Cinese (PCC). Quando le forze maoiste prevalgono e tutta la Cina continentale e le isole Hainan passano sotto il controllo del PCC, i membri del Kuomintang sono costretti a rifugiarsi a Taiwan. Ed è qui che iniziano i dissidi con il grande Dragone. La Repubblica popolare cinese considera Taiwan come una provincia ribelle, ma il territorio taiwanese non è mai stato amministrato dalla Repubblica popolare. Di fatto, Taiwan è indipendente e denominata “Repubblica di Cina”. 

Il PCC ha sempre voluto compiere questa “riunificazione” del territorio, azione vista dal governo di Taipei come una mera “annessione”. Gli Stati Uniti, a tal proposito, sono intervenuti per difendere l’indipendenza di Taiwan, ma è chiaro che tale decisione non sia del tutto disinteressata.

Perché l’isola è così importante per la Cina e gli Usa?

Torniamo alla domanda iniziale. Il vero fattore d’interesse risiede nel fatto che Taiwan è leader mondiale nell’ambito della produzione e assemblaggio dei semiconduttori. I semiconduttori sono una tipologia di semimetalli contenuti nei principali dispositivi elettronici. Televisori, smartphone, computer, auto, ecc., funzionano grazie a questo materiale, non è dunque difficile comprenderne l’importanza sia per l’industria tecnologica statunitense sia per quella cinese .

Taiwan è fondamentale anche a livello strategico, visto il suo posizionamento geografico. Se fosse conquistata da Pechino, diventerebbe una sorta di rampa di lancio sul Pacifico, prospettiva che sarebbe poco gradita agli Stati Uniti.

Inoltre, possiede un’importanza simbolica. Sarebbe l’esempio perfetto di come un governo etnicamente cinese può prosperare anche senza la guida del Partito comunista.

Arianna Remoli

One response

  1. Mentre una guerra prosegue senza sosta, Russia – Ucraina, la prima appoggiata dalla Cina e la seconda dagli Stati Uniti, questi ultimi sono al lavoro per organizzare e strutturare un’altra guerra.
    Intanto, la diplomazia mondiale spera che siano proprio loro, grazie al potere e all’influenza sui due paesi in guerra, a mettere fine allo scempio che il mondo assiste da oltre un anno. Controversia della storia contemporanea, figlia adottiva della storia passata e recente.
    Stamattina ho piacere postare un inno alla pace, una canzone di Bob Marley tradotta in italiano.
    WAR
    «Ciò che la vita mi ha insegnato
    Vorrei condividerlo con coloro
    Che vogliono imparare…»
    Finché la filosofia che considera una razza superiore
    E un’altra inferiore non sarà finalmente
    Screditata e riprovata…
    Finché in nessuna nazione vi saranno più cittadini di
    Prima e di seconda classe…
    Finché il colore della pelle di un uomo non avrà più
    Valore del colore dei suoi occhi…
    Finché i diritti umani fondamentali non saranno
    Ugualmente garantiti a tutti, senza distinzione di razza…
    Fino a quel giorno, il sogno di una pace duratura,
    La cittadinanza del mondo e le regole della morale
    Internazionale resteranno solo una fuggevole
    Illusione, perseguita e mai conseguita…
    E finché l’ignobile e drammatico regime che oggi
    Opprime i nostri fratelli in Angola, in Mozambico,
    In Sudafrica, con le sue disumane catene, non sarà
    Rovesciato e totalmente spazzato via…
    Fino a quel giorno il Continente africano non conoscerà
    Pace. Noi africani, combatteremo, se necessario,
    E sappiamo che vinceremo,
    Poiché confidiamo nella vittoria
    Del Bene sul Male,
    Del Bene sul Male…

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