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Finalmente anche in Italia cambiano le regole per frenare l’abusivismo turistico

L’estate sta ormai arrivando e porta con sé le prime ricerche online riguardanti il posto dove andare in vacanza. In particolare, si va alla ricerca della struttura dove alloggiare al meglio per godersi un po’ di relax.

La scelta perfetta dell’hotel, B&B o casa vacanza è considerata qualcosa di veramente importante per tutti. I vacanzieri il più delle volte, invece di affidarsi alle competenze di un’agenzia viaggi, prediligono il “fai da te” imbattendosi in centinaia di siti che offrono una scelta spropositata di strutture ricettive adatte a tutti i gusti.

È chiaro che al consumatore finale poco importa se il b&b che ha appena bloccato paghi le tasse o meno, visto che è attratto solo dal prezzo estremamente vantaggioso, non curandosi del fatto che proprio questa tariffa così bassa e poco concorrenziale derivi da un sistema di illegalità che purtroppo coinvolge un mercato estremamente ampio della nostra bella Italia.

La maggior parte dei vari portali online non richiede una documentazione completa, come invece dovrebbe essere, e questo dunque genera un abusivismo turistico che ogni anno non solo nuoce a tutti gli albergatori che pagano regolarmente le tasse, ma anche allo Stato che non riceve il totale delle tasse di soggiorno pagate regolarmente dai turisti. Queste tasse, di fatti, vengono poi utilizzate della regione per la città stessa, dunque sono una risorsa estremamente utile che deve essere riscossa dallo Stato e non rubata dagli abusivi di turno.

Solo nel 2022 AirBnb ha versato al comune di Roma 70mila euro di tasse di soggiorno non pagate e questo è solamente un singolo esempio di tutto ciò che succede a causa di queste modalità non a norma.

Ecco le novità

Qualcosa finalmente sta cambiando, facendo sperare a tutti i lavoratori onesti del settore turistico che la situazione si stia muovendo nel verso giusto.

Questa estate nella regione Sicilia, l’assessore Messina e il presidente di Federalberghi Sicilia Nico Torrisi, hanno firmato un decreto che stabilisce una volta per tutte che le strutture ricettive che vogliono lavorare ed essere presenti nei più famosi portali Online devono essere in possesso del CIR, ovvero il Codice identificativo regionale.

Con questo provvedimento la regione Sicilia si impegna a garantire un’offerta turistica pulita e trasparente, volta a sanzionare qualunque forma di abusivismo, non solo nei confronti di chi possiede e gestisce la struttura ricettiva, ma anche nei confronti di chi la propone attraverso i propri strumenti di lavoro. In questa maniera, tutti i turisti che soggiorneranno potranno essere regolarmente registrati e anche l’ISTAT potrà svolgere un lavoro più completo ma soprattutto veritiero al 100%.

Il provvedimento si rivolge a tutte le strutture ricettive compresi gli agriturismi, gli alberghi diffusi, i condhotel e i marina resort, ma anche agli alloggi per uso turistico in affitto per brevi periodi (inferiori a 30 giorni) e le “case vacanza”. 

Il CIR dovrà essere sempre in bella vista, anche nei vari siti web e chi non rispetterà tale decreto rischia una sanzione che va dai 500 ai 5 mila euro.

Parere di Federalberghi

Il lavoro sommerso e l’evasione fiscale sono solo alcune delle problematiche che preoccupano la Federalberghi, senza poi contare la sicurezza nei confronti del turista che è senza alcun dubbio la problematica più importante di tutta questa “sporca faccenda”.

Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, ha spiegato che non è alla ricerca di un conflitto tra albergatori e che invece gestisce differenti tipologie di strutture ricettive, ma tra chi rispetta le leggi e che invece fa finta di dimenticarsene.

Paola La Vina

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