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Il Natale, le origini e gli aspetti del folklore

Napoli, Fiera dei Presepi di San Gregorio Armeno

Come ogni anno si avvicina il fatidico 25 dicembre con le corse ai regali, le passeggiate in centro per vedere gli addobbi, le luminarie e gli spettacoli itineranti.

Vivere il Natale è profondamente importante non soltanto da un punto di vista spirituale, bensì lo è anche per ricordarci valori come la generosità e la condivisione che dovremmo tenere sempre a mente e dovrebbero accompagnarci nella vita di tutti i giorni.

Il Natale rappresenta un periodo sempre più difficile da vivere in maniera uguale per tutti poiché il divario tra ricchi e poveri è sempre più accentuato, materialismo e consumismo rappresentano una costante sempre più in crescita e le tradizioni, tutto sommato, ne sono diventate specchio e contenitore.

Le origini della ricorrenza

La nascità della festività non ha riscontrato pareri unanimi da parte degli storici.

La teoria più accreditata è che la data del 25 dicembre sia così fissata per fare coincidere la festa del Natalis Solis Invicti con la celebrazione della nascita di Cristo, indicato nel Libro di Malachia come nuovo “sole di Giustizia”; tuttavia, diversi autori cristiani attestano il fastidio e la riprovazione dei vertici della Chiesa nei confronti dei cristiani che, perpetuando le usanze pagane, manifestavano una venerazione nei confronti del Sole.

Secondo altri esperti, il solstizio d’inverno e il culto del Sol Invictus nel tardo impero romano hanno avuto un ruolo rilevante nell’istituzione e nello sviluppo del Natale, ma la festa non si sovrappone alle celebrazioni per il solstizio d’inverno e alle feste dei saturnali romani, in quanto questi ultimi duravano dal 17 al 23 dicembre. Ciò che è vero è che già nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile), che commemorava la nascita dell’Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole.

In Italia, partendo dalla diocesi di Milano, l’usanza di celebrare il Natale si diffuse intorno al IV secolo d.C.

Essendo, il nostro, un Paese legato alle tradizioni culinarie, si è assistito alla diffusione di pietanze tipiche del periodo come il panettone e pandoro tra i dolci, e lo zampone e il cotechino tra i cibi salati.

Il Natale al Sud

Vivere questa tradizione significa abbandonarsi completamente all’amore, compiere atti di gentilezza e solidarietà, sentirsi uniti ed empatici verso gli altri. E al Sud sappiamo bene come rendere l’idea.

Il Natale al Sud è caratterizzato da presepi e borghi in festa, come in Puglia a Locorotondo, Polignano e Monopoli, luoghi in cui spiccano presepi, mercatini natalizi e luminarie o in Campania con i celebri presepi di San Gregorio Armeno e tanti altri borghi calabresi come Camigliatello Silano , Cosenza e Catanzaro.

Ed è proprio dalla Calabria che proviene questa ballata:

C’era appuntu nu vecchiarellu,
caminava pe’ la via
e tirava lu somarellu,
supra a lu bastu purtava a Maria.


Eranu stanchi, ma dopu truvaru
‘na gritticeddha: vardaru e trasiru,
‘nu letticeddhu di pagghia cunzaru,
s’arripusaru, prigaru e durmiru.


A menza notti ‘nu pasturellu
chiamava: “Genti, curriti pi’ cca!”
Svegliava tuttu lu paisellu,
vuliva dari la novità.


Vitti ‘nd’o celu ‘na cosa chi brilla,
si spaventava e diciva: “ Chi fu ”.
Supra la grutta calava ‘na stilla,
l’angiulu dissi: “È natu Gesù”.


Cu’ l’aiutu di l’asinellu
e cu’ l’aiutu di Maria
respirava lu boicellu,
si scaldava lu Messia.

Il Natale è da sempre sinonimo di serenità, di famiglia, di amore, di tranquillità. Il Natale, in realtà, ha una doppia faccia perché serve a ricordare a chi si sente solo, quanto è solo. Eppure tutti facciamo parte di una comunità che ha una propria cultura.

Questa ci fa sentire parte di un qualcosa attraverso gesti, modi di pensare, tradizioni e canti. Questo sopra riportato è il testo di una delle canzoni popolari calabresi più diffusa in tutta la Calabria nel periodo natalizio.

Adattata ad ogni dialetto, A nascita du bambinuzzu descrive il momento della nascita di Gesù. Una scrittura semplice con frasi esigue ma di impatto arricchite da parole che sono segni, quelli della nascita del Messia.

Leggere questo testo significa leggere le sacre scritture, assaporare il vero odore del Natale e abbandonarsi al piacere della serenità. L’occasione del Natale rappresenta un motivo per rispolverare le tradizioni locali e regionali così da sentirci parte di un qualcosa, così da sentirci meno soli.

Dario del Viscio

Isabella Cassetti

Giusy Pannone

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