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Inflazione, Pandemia, Guerra Russia-Ucraina, crisi energetica e alimentare. Adesso come non mai diventa dura quasi per tutti. Se si aggiunge una bella crisi di Governo, prepariamoci al peggio.

Forse stiamo attraversando uno dei periodi più difficili dell’età moderna, con un susseguirsi di eventi potenzialmente catastrofici che stanno mettendo a dura prova milioni di persone in tutto il mondo. 

Dalla pandemia alla guerra: uno tsunami economico e inflazione

Dagli anni 2000 in poi, la situazione economica generale ha visto un continuo peggioramento. Sono lontani i tempi di un benessere generale vissuto dagli Italiani negli anni del boom economico (1950-1970).

Oggi la situazione è totalmente diversa, con le famiglie che anno dopo anno hanno visto diminuire risorse e potere d’acquisto, con meno possibilità per i piaceri e altri tipi di svaghi, se non ricorrendo ad aiuti dalle banche, poiché risparmiare è diventato sempre più difficile.

Con un quadro già abbastanza critico come questo sopra descritto il duro colpo è stato dato dagli eventi del 2020 in poi. Una pandemia globale che ci ha tenuto chiusi in casa per più di un anno e una guerra che ha causato gravi danni all’approvvigionamento di materie prime con conseguente aumenti dei prezzi di tutto mettono a dura prova ogni giorno che passa le famiglie italiane.

Sempre più difficile è fare la spesa, stare dietro alle bollette, riuscire a togliersi qualche sfizio. E le difficoltà sono per tutti, a tutti i livelli. Dalla grande azienda al lavoratore precario.

Inflazione e dati non incoraggianti. Per molti il peggio deve ancora arrivare

Dall’Europa arrivano solo cattive notizie. La Commissione Europea ha dimezzato le previsioni di crescita nella zona euro nel 2023 e per l’inflazione prevede un aumento dei prezzi al consumo in media annua del 7,6 % nel 2022 e del 4 % nel 2023. Inoltre sempre secondo le stime, l’Italia è il Paese europeo che dovrebbe crescere di meno, con un misero 0,9%. Potrebbe esserci anche un’altra revisione al ribasso: guerra in Ucraina, il rischio di interruzione delle forniture di gas russo, il riaccendersi della pandemia da Covid-19, l’aumento dell’inflazione, il nervosismo dei mercati potranno solo che portare peggioramenti.

Italiani preoccupati per l’inflazione

Da un sondaggio della società IPSOS, emerge come gli Italiani si aspettino un aumento dei prezzi nel corso dell’anno soprattutto per la spesa alimentare e le utenze domestiche. La maggioranza degli intervistati sostiene di non essere né in estrema difficoltà né di vivere agiatamente, ma di cavarsela. Il 42% afferma ciò: il 30 % è in difficoltà, il 19 % è stabile, solo il 7 % vive agiatamente. È forse qui il vero campanello d’allarme: come sia stato possibile arrivare a questo punto.

Gli aumenti sono arrivati a coinvolgere tutto: spesa alimentare, bollette, carburante, mutui, affitti, servizi di ogni genere. Tutto ha visto un rialzo. Aumenti a catena provocati prima dalla Pandemia che ha bloccato ogni attività produttiva in tutto il mondo, adesso da una guerra fatta di sanzioni e blocchi di approvvigionamento di materie prime. Gas e carburante vedono prezzi che continuano a salire, non solo a causa di quanto descritto, ma anche per continue speculazioni nel settore che come sempre arricchiscono chi già lo è ancora di più.

Crisi del lavoro e crisi del governo

A prescindere dalla scelte politiche in materia di lavoro, la situazione è lenta anche a causa della disoccupazione e di una alquanto strana richiesta di lavoratori in alcuni settori produttivi.

Il Governo Draghi si è impegnato a scendere in campo per risolvere questa situazione con una serie di interventi contenuti in un apposito decreto (DL Aiuti) in discussione al Parlamento, su tutti aiuti economici e aumento degli stipendi tramite il taglio del cuneo fiscale. Ma proprio mentre si stavano ultimando gli ultimi paragrafi, il colpo di scena con le dimissioni di Draghi. Niente è ancora perduto. Il Presidente della Repubblica Mattarella le ha rifiutate tenendo ancora in piedi tutto fino ad oggi, giorno in cui il Presidente del Consiglio si presenterà di fronte al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui una valutazione di quanto accaduto giovedì in Senato.

Una caduta del Governo che porterebbe ad azzerare quanto programmato e stabilito per venire incontro all’emergenza economica in atto, ripartendo da capo, perdendo ancora più tempo per aiutare effettivamente gli Italiani.

Mario Di Donato

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