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Di attori talentuosi il mondo del cinema e della tv mondiale nel corso degli anni ne ha creati, plasmati e – in certi casi – distrutti tanti.

Di alcuni se ne ricordano ancora i nomi, di altri meno, di altri ancora si ritorna a parlare anni dopo la loro dipartita grazie a biopic, film o romanzi a loro dedicati.

E’ toccata questa sorte anche ad uno degli attori che vogliamo ricordare oggi nel giorno dell’anniversario della sua nascita: Hervè Villechaize.

Nato nel 1943, in una Parigi in piena guerra ed affetto da acondroplasia, la vita di Villechaize sembra essa stessa la trama di un film, incominciata con una difficile gioventù in Francia fino ad arrivare all’inaspettato successo dopo l’uscita del film Agente 007-L’uomo dalla pistola d’oro e all’inevitabile declino.

Tutto queste e molte altre ancora sono le vicende narrate in My dinner with Hervè, che ha ottenuto una candidatura agli Emmy Awards, al Writers Guild Award, al Critics Choic Award e al Producers Guild.

Ma ripercorriamo la trama insieme.

Fine agosto 1993. Il giornalista inglese Danny Tate ( Jamie Dornan ), appena uscito da un programma di riabilitazione per ex alcolisti, vola a Los Angeles per intervistare il noto scrittore Gore Vidal.

E’ l’occasione d’oro che potrebbe finalmente far decollare la sua carriera, ma prima il giornalista deve incontrare per un piccolissimo cameo del suo giornale anche l’attore affetto da nanismo Hervè Villechaize ( Peter Dinklage ), co-protagonista insieme a Ricardo Montalbàn (Andy Garcia nel film ) della fortunata serie anni ‘70 “Fantasilandia”, a sua volta in una profonda crisi umana e professionale.

Le cose non vanno però come previsto e il giovane si ritrova a passare una sfrenata notte in compagnia dell’attore di origini francesi tra folli corse in limousine, ricordi ed inaspettate confessioni.

Confessioni che porteranno Tate poco dopo a dare una svolta decisiva alla sua esistenza.

Tratto da una storia vera. Il regista Sacha Gervasi ha davvero incontrato ed intervistato Villanchaize nella settimana precedente al suo suicidio scrivendo successivamente l’intervista testamento dell’attore. My dinner with Hervè è fondamentalmente la storia di due uomini e del loro confronto.

Un confronto inizialmente non voluto, a tratti anzi odiato, scomodo, ma che alla fine si è dimostrato fondamentale per entrambi. Villanchaize riesce infatti finalmente a mostrare il sé stesso che per tanti anni ha nascosto al grande pubblico ed a lasciare un suo ultimo messaggio mentre Tate/Gervasi a riflettere su i suoi errori e a rinascere da ciò.

Oltre alla regia che per tutta la durata del film ci fa viaggiare tra passato e presente grazie a tanti brevi flash-back e alla colonna sonora che alterna brani dell’epoca alle musiche originali di Maryse Alberti, non possiamo non lodare la performace dei due attori protagonisti, Peter Dinklage ( “Il trono di spade”, “Cyrano” )e Jamie Dornan ( “Cinquanta sfumature di grigio”, “The tourist” ) perfetti nell’interpretare le loro imperfezioni in scena.

E per concludere non possiamo non citare una frase che lo stesso Dinklage rivolge a Dornan durante la sfrenata corsa in limousine: “Quando il mondo capisce che sei una persona e non solo un divertimento per la vista, si spaventa”.

Una frase che nella sua semplicità racchiude tutta la vita di Villanchaize e l’anima dello stesso film a lui dedicato.

Federica Leonardi

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