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Anac e il Piano Nazionale Anticorruzione

Che il Pnrr rappresenti il più importante degli investimenti del nostro Paese è risaputo, eppure adesso insieme all’ingente quantità di denaro in arrivo dall’Europa, vi è anche il timore che i progetti possano essere vanificati dalla corruzione.
Per questo motivo è stato predisposto dall’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) il Pna (Piano Nazionale Anticorruzione).
Il piano ha lo scopo di supportare le amministrazioni pubbliche per affrontare le sfide connesse alla realizzazione degli impegni assunti dalla Nazione con il Pnrr.

L’Anac ha anche predisposto disposizioni per la prevenzione della corruzione e la trasparenza; fornendo indicazioni per realizzare un buon monitoraggio.
Nel piano Pna si legge anche dell’importanza che queste misure di prevenzione vengano non solo programmate ma soprattutto attuate.

Napoli. Anticorruzione e Pnrr.

 “Adesso tocca a noi dimostrare che siamo all’altezza della sfida, come istituzione e come cittadini con la consapevolezza di non essere più soli e con la certezza di riprenderci il posto che meritiamo“: sono queste le parole con cui il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, lo scorso 29 Marzo dopo l’incontro con l’allora premier Draghi, aveva concluso e deliberato ufficialmente il “Patto per Napoli”.

A distanza di mesi anche Manfredi ribadisce però la sua preoccupazione: “Il Pnrr è una risorsa molto importante e richiede un’attenzione speciale. È fondamentale che ci sia un attento monitoraggio dei processi e un grande rapporto istituzionale” ha dichiarato in occasione del convegno “Anticorruzione e Pnrr: quale sviluppo a dieci anni dalla legge Severino?”

Secondo il sindaco, infatti, occorre necessariamente monitorare e soprattutto non lasciare “solo” il pubblico amministratore onesto, affinché non diventi vittima di un sistema molto più grande di lui.
Serve, perciò, l’assoluta collaborazione e impegno degli organi dello Stato, perché, così come l’aveva definito mesi fa, si tratta di “un’opportunità storica” e assolutamente troppo importante per non “approfittare” consapevolmente dell’occasione che abbiamo per la rivalsa del Meridione.

Proprio per queste ragioni è stato approvato un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza, allo scopo di monitorare tutte le attività relative ai bandi del Pnrr. “Metteremo immediatamente in campo questo accordo, perché adesso i bandi stanno partendo e alcuni sono già in corso. Questo ci consentirà di avere un’attenzione particolare rispetto alle procedure che vanno seguite”.

Al momento, comunque, pare non ci sia da preoccuparsi, secondo il primo cittadino.

È bene, però, prevenire e soprattutto è importante non solo spendere bene queste risorse pubbliche, ma occorre farlo in maniera trasparente.

Gare deserte?

Già in agosto il sindaco di Napoli si era detto in pensiero che le gare potessero essere deserte. Ad oggi questa è preoccupazione di molti.
È lampante che le aziende non stiano partecipando ai bandi e ancora una volta il sindaco invita il governo a intervenire. “Ci vuole un intervento governativo che sostenga le amministrazioni che devono realizzare i bandi dei progetti del Pnrr per dare risorse aggiuntive a causa dell’incremento dei prezzi per fare in modo che le gare siano realizzabili”.
Un problema, questo, che riguarda l’intera penisola e non solo Napoli. La causa è da ricercare ovviamente nell’aumento dei costi delle materie prime e anche nella difficoltà di approvvigionamento.
Le aziende non partecipano ai bandi perché non sono in grado di firmare contratti impegnativi. Perché non sanno né se i prezzi sono giusti né se possono avere il materiale necessario” ha spiegato.

Appare evidente, dunque, anche grazie ai numerosi interventi e mobilitazioni che la sfida più importante per Napoli (e non solo) sia, sì quella di investire per la propria città, ma anche di farlo in modo responsabile… E soprattutto scongiurando “l’intervento” di quello zampino marcio, che spesso e volentieri deturpa i progetti di rivincita della terra.

Carmela Fusco

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