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Alle ore 3.00 di domenica 30 ottobre dovremo spostare indietro le lancette di un’ora: potremo dormire di più. Ecco il primo beneficio dell’ora solare. Questa è una pratica, quasi una tradizione, a cui i Paesi Occidentali sono abituati. Infatti, dagli anni 60 le nostre vite sono scandite dall’alternarsi dell’ora legale con quella solare.
Il che comporta un’ora di sonno in più ma anche vedere tramontare il sole molto prima, subire prima il buio della notte… il tutto accompagnato dalle rigide temperature autunnali e invernali.

Da questa breve descrizione di una tipica giornata invernale, risulta subito chiara una cosa: è vero che ci sarà concesso dormire un’ora in più, ma avremo anche un’ora di luce in meno. Nell’ottica del caro bollette e di tutto quello che ne concerne, ne vale la pena? Cioè che senso ha, ancora, assecondare questa vecchia abitudine occidentale?

Spostare le lancette ha ancora senso?


Già in vari articoli online risalenti al 2019, ci si domandava se questa pratica avesse ancora senso. La questione venne affrontata anche a Bruxelles che, già nel 2018, avviò un sondaggio pubblico in cui veniva proposto il mantenimento o meno della sola ora legale. Se ne ottenne una direttiva, approvata poi dal Parlamento Europeo, che affidava la scelta ai singoli Stati membri al 2021. Di mezzo una pandemia che ha attenuato la vicenda fino ad oggi.

Una questione attuale


Già qualche anno fa l’America aveva provato a ritardare di un mese la pratica delle lancette, il che portò a significative e documentate riduzioni di consumo energetico e di dispersione di Co2 nell’atmosfera. Da questi risultati e in vista degli eccessivi costi della materia prima gas e dell’elettricità, la SIMA afferma che “La proroga dell’ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebbe risultati certi e misurabili, nel contesto del caro-bollette e dei comportamenti anti-spreco richiesti ai cittadini col decreto appena approvato dal Mite, lasciando al prossimo esecutivo il compito di verificarne anche in sede europea l’opportunità del mantenimento permanente”.

Sorge, allora, spontanea una domanda: ma lo Stato non ha a cuore il portafogli dei suoi cittadini ( https://www.lavocedelsud.org/la-guerra-del-rincaro-energia-in-italia/ )? Non ha a cuore tutti i provvedimenti anti-spreco in favore dell’ambiente? Tra pandemia sanitaria, crisi economica e le varie guerriglie a livello governativo, la questione dell’ora legale è stata dimenticata. Ma non doveva essere, invece, una delle prime questioni da affrontare affinché venisse concesso agli italiani di sfruttare un’ora in più di luce solare piuttosto che obbligarli a sacrificare il loro tempo alla ricerca di metodi per risparmiare sulla bolletta?

Anche un’ora può fare la differenza.

Isabella Cassetti

One response

  1. Quando nasce un nuovo governo, una nuova amministrazione, si usa stilare un bilancio simbolico, cosiddetto ” dei primi 100 giorni “. I ministri del nuovo governo si giustifichereranno, si erano insediati solo da pochi giorni. A tal proposito mi sorge un dubbio, forse erano impegnati al testo del decreto legge anti rave party, prima misura liberticida, ritenuta più importante dell’ora solare?

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