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Abbiamo già parlato di come la Liguria si sia dimostrata malinconica di uno dei periodi storici più oscuri dell’ultimo secolo. Si è dimostrata altrettanto contraria a questa “commemorazione” ma oggi vorrei spostare lo sguardo nel centro Italia, più precisamente nella città eterna.

ACCA LARENTIA

Il giorno successivo all’Epifania del 2025, nella zona Appio – Tuscolana, più precisamente davanti all’ex sezione Msi di Acca Larentia, decine di militanti si sono riuniti mostrando croci celtiche su muri e pronunciando il rituale del “presente” con il braccio testo.

Nello stesso luogo (via Genzano) è avvenuto un incontro organizzato da Forza Nuova insieme all’Alliancce for Peace and Freedom accogliendo gruppi neofascisti dalla Francia, Spagna, Germania, Serbia, Grecia, Romania e Siria.

Sui muri sono apparse croci celtiche, scritte naziste davanti a scuole e volantini sui muri e targhe celebri.

Questo luogo è diventato un simbolo per quest’ideologia politica in quanto il 7 gennaio 1978, un gruppo armato di estrema sinistra assassinò tre giovani appartenenti al movimento di estrema destra – Fronte della Gioventù – , Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e in un secondo momento anche Stefano Recchioni, davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano in via Acca Larenzia.

PRESENTI MILLE VOLTE   

In più di mille persone hanno risposto al saluto romano “presente” durante la giornata di commemorazione per l’uccisione dei tre giovani in cui è stata eliminata la targa intitolata a Recchioni e sostituita con quella firmata da “I camerati”.

Nel mese di dicembre i Carabinieri, sotto indicazione del Comune di Roma, avevano eliminato l’insegna suscitando l’indignazione della destra estremista. Il 6 gennaio era riapparsa la targa contro il volere del Comune stesso.

CGIL E ANPI CONTRO IL RADUNO

Il 26 gennaio, alla vigilia del Giorno della Memoria, si sono radunati i neofascisti da tutta Europa per dichiarare conflitto alla democrazia, uguaglianza e libertà, nel giorno in cui bisognerebbe ricordarsi ancora una volta che il testo italiano più importante, la Costituzione, vieta questo tipo di incontri perché distruttori del nostro Stato dopo la II Guerra Mondiale. Una provocazione bella e buona.
CGIL e Anpi si sono quindi dimostrate totalmente contro unendo tutte le forze politice, sindacali e sociali per evitare questo raduno retrogrado.

E a questo punto vorrei pensare se quel posto sia un punto di incontro o se in realtà l’Italia intera sia diventata l’Acca Larenzia.

Elena Zullo

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