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UNA CITTA’ TUTTA DA VIVERE

La stampa internazionale torna ad elogiare Napoli. Nei secoli si è arricchita di chiese, castelli, monumenti e opere d’arte che dal 1995 fanno parte del patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ma è stata la prima dove Apple ha aperto la sua scuola per sviluppatori di app. Una città, dunque, sempre aperta al futuro e all’innovazione.

Non ci si meraviglia, perciò, nel constatare che Napoli abbia16 stazioni metro tutte pensate come opere d’arte:

  • Toledo: Situata nella stazione della linea 1. La metro di Toledo secondo il quotidiano inglese The Daily Telegraph è la stazione della metropolitana più bella d’Europa e del mondo.
  • Università: Situata nella stazione della linea 1. Al suo interno possiamo osservare pannelli e colori molto suggestivi, i due colori base sono il fucsia e il verde acido che sono propri ognuno di una delle due banchine. A partire dal piano delle obliteratrici sono presenti sculture di Rashid, lungo le banchine i pannelli coprono i muori che presentano degli effetti tridimensionali, altri giochi ottici si possono incontrare in altri punti dei mezzanini intermedi.
  • Dante: Anche questa situata nella stazione della linea 1. La struttura esterna si presenta con due padiglioni in vetro e acciaio che incorniciano la statua di Dante, al suo interno è possibile vedere le opere dei più grandi artisti napoletani, italiani e stranieri; uscendo da questa metro è possibile notare lungo un neon un brano del Convivio di Dante (opera di Kosuth).

Non si può omettere, ancora, la cucina. Una vera e propria arte, anche questa, conosciuta e spesso imitata in tutto il mondo, riconosciuta dall’Unesco: “l’arte del Pizzaiuolo Napoletano”.

E poi, i fantastici dintorni che fanno quasi da cornice alla “città più bella del mondo” che portano con sè storia e cultura come il Vesuvio, i scavi di Ercolano o Pompei, la costiera Amalfitana, i Campi Flegrei e le isole Ischia, Capri e Procida, quest’ultima nominata capitale della cultura 2022.

Immagine di Diana Fusco

Di Napoli ormai ne parla tutto il mondo, dall’America all’Europa. Air France, la compagnia di bandiera francese acclama Napoli e i suoi dintorni, sul suo sito crea uno spazio dedicato unicamente ad una guida online sulla città dove possiamo trovare video e tanti consigli su cosa vedere.

Tutto ciò avviene dopo che la grande emittente televisiva statunitense indica Napoli come una meta assolutamente da visitare nel nuovo anno.

Oltre all’Air France, è anche il New York Times ad elogiare la città. L’articolo inizia con la famosa frase “vedi Napoli e poi muori” proprio a voler sollecitare ciascuno a visitare Napoli almeno una volta nella propria vita, prima di morire, e perché mai rimandare a domani ciò che si può far oggi? Un proposito bello e buono per questo 2022, dunque.

Il NY Times dedica una speciale galleria a quei luoghi della Terra che affrontano il cambiamento climatico e che cercano soluzioni sostenibili. L’articolo scrive: “Questa città così densamente popolata vivrà 55 giorni di calore estremo entro il 2049 e 93 entro il 2081” e ancora “L’esempio viene dalla periferia di San Giovanni a Teduccio, dove è nata una “comunità di energia equa per fornire elettricità pulita”. L’articolo si riferisce al progetto di Legambiente e Fondazione con il Sud e che ha come principale la Fondazione Famiglia di Maria. Costruiti circa 166 pannelli solari, sul tetto dell’edificio, la cui energia prodotta è distribuita in maniera omogenea a circa 40 famiglie in difficoltà e che a fine anno riceveranno un bonus bolletta.

Il MANN

Insieme ai punti d’interesse più famosi e rinomati della città vi è il MANN. Si tratta del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che si trova in Piazza Museo 18/19, e rappresenta una tappa fondamentale per vivere un viaggio nel mondo dell’antichità.

Il museo nasce grazie all’iniziativa di Carlo di Borbone, che nel 1734, decise di dare avvio alle esplorazioni su quel territorio distrutto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.c., grazie alle quali vennero anche ritrovate Ercolano e Pompei.

Decise anche di spostare dal Lazio alcuni reperti archeologici romani ereditati dalla madre Elisabetta Farnese anni prima.

Ferdinando VI, figlio di Carlo di Borbone, riunì nello stesso edificio, il Palazzo degli Studi, la parte romana della collezione Farnese e i reperti vesuviani.

Nella prima parte del XIX secolo, durante la dominazione francese, vennero organizzati i primi allestimenti, ma solo grazie a Carlo di Borbone e all’unificazione dell’Italia, nel 1860, si può parlare di un vero e proprio edificio museale chiamato Real Museo Borbonico.

Il museo oggi è una delle più grandi e importanti antiche istituzioni culturali al mondo, possiede un patrimonio di opere d’arte e manufatti, disposti su una superficie espositiva di 12.650 m². Considerato uno dei più importanti musei archeologici al mondo costituisce collezioni private acquisite o donate alla città nel corso dei secoli, quali le collezioni Borgia, Santangelo, Stevens, Spinelli.

Le collezioni principali sono tre:

  • la collezione Farnese, formata da reperti di Roma e dintorni e trasferita a Napoli nel’700;
  • le collezioni pompeiane, in larga parte borboniche, con reperti provenienti dall’area vesuviana;
  • la collezione egizia, al terzo posto al mondo per importanza dopo quelle del museo egizio del Cairo e del museo egizio di Torino.

CURIOSITA’

All’interno del museo è possibile visitare il Gabinetto Segreto.

Al MANN oggi puoi visitarlo e ammirare i reperti di natura unicamente sessuale ed erotica provenienti da Pompei ed Ercolano.

La sua storia ha avuto una sorte altalenante: inizialmente per marcare la spregiudicatezza fu chiamato “Gabinetto degli oggetti riservati/osceni/pornografici”; a metà del XIX secolo fu censurato e la stanza fu murata affinché nessuno potesse più vederlo.

Nel 1860 fu riaperto al pubblico grazie ad un ordine di Garibaldi, ma durante la dittatura fascista e con il Regno d’Italia tornò la censura e solo negli anni ‘70 fu riaperto ancora una volta al pubblico.

INFORMAZIONI UTILI PER VISITARE IL MUSEO

E’ possibile arrivare al MANN prendendo la metropolitana fermata “Museo” della linea 1 o fermata “Cavour” della linea 2. Il museo si trova in Piazza Museo 18/19, e si può visitare tutti i giorni, fatta eccezione per il martedì, dalle ore 9:00 alle 19:30.

E’ possibile acquistare i biglietti sia sul sito (https://mannapoli.it/orari-e-tariffe/) ma anche alla biglietteria che troverai sulla sinistra subito dopo l’ingresso.

Non perdere quest’esperienza unica, e mi raccomando, non dimenticare la mascherina e il green pass.

Martina Bennato

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