Categories:

Scuola: un nuovo inizio!

Il 5 settembre i ragazzi della provincia autonoma di Bolzano sono tornati a scuola. Sono stati i primi a salutare le vacanze i tramonti che cadono a picco sul mare, a rinunciare ad un’alba fra due montagne, a far diventare ricordi quei spensierati momenti estivi. Ma sono stati anche i primi a tornare a scuola senza alcuna restrizione: via la mascherina, via il banco singolo, ci si riabbraccia di nuovo. Il virus spaventa ma stiamo imparando a conviverci. E’ questo il segnale che vuole mandarci il MIUR con la circolare pubblicata e ricevuta dalle scuole di tutta Italia il 20 agosto.
Il virus c’è e continuerà ad esserci e non deve essere visto più come il nemico da sconfiggere, ma come un aspetto delle nostre vite che, nonostante non ci piaccia, dobbiamo accettare. L’ accettazione è l’unico modo per affrontare i problemi.
E di problemi il virus ne ha creati tanti, anche e soprattutto a scuola.

Da docenti a vigili

La DAD e i suoi effetti funesti: i banchi singoli, la mascherina sul naso, abbracci vietati. E ancora, non toccare la penna degli altri, usare il disinfettante, mantenere il distanziamento, verificare i giorni dall’ultimo contatto con un positivo, contare chi fra gli studenti aveva la dose di vaccino da meno di 120 giorni e stabilire per ognuno i giorni di quarantena. I docenti era diventati vigili il cui compito era gestire il traffico in classe e il rispetto delle regole anticovid. I docenti, ovviamente, che avevano deciso di vaccinarsi.

Una pseudo-convivenza con il virus

Tutti ricordiamo le lunghe file agli hub, le polemiche sui vaccini e sulla loro efficacia, le dispute sul green pass che hanno lasciato un grosso segno anche nel mondo della scuola. Infatti lo scorso anno scolastico viene ricordato perchè parte del corpo docenti e del personale ATA ha deciso di dire no al siero anticovid, il che gli è costato una sospensione dettata dal MIUR.
Sul fatto che questa imposizione sia giusta o meno, se ne è parlato molto. La sua validità anche per questo nuovo anno scolastico appena iniziato è stato motivo di indecisione ma il ministero dell’Istruzione si è espresso già il 20 agosto:

«Dalla ricostruzione fin qui effettuata – scrive il ministero – si evince che le richiamate disposizioni emergenziali, alla data in cui si scrive in vigore in ambito scolastico, esauriscono la loro validità al 31 agosto 2022 e, in assenza di ulteriore specifiche proroghe o rinnovi, non prolungano i loro effetti nel prossimo anno scolastico 2022/2023. Conseguentemente, al momento in cui si scrive, non sono rinvenibili i presupposti normativi per una rinnovata pianificazione da parte di questo Ministero destinata all’introduzione di misure di contrasto al Covid-19 e, pertanto, il Piano per la prosecuzione delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non verrà rinnovato per l’anno scolastico 2022/2023».

Così si è espresso il Ministero circa un mese fa: tutti a scuola, anche i novax.
Il MIUR, però, lascia aperta una possibilità: se i contagi cominceranno a risalire, non è escluso che i docenti e il personale ATA non vaccinati possano ritrovarsi a casa da un momento all’altro.
Un dubbio allora sale quasi spontaneamente: convivere con il virus è quello che dicono tutti. Allora queste sanzioni sono ancora necessarie?

Isabella Cassetti

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *