Categories:

Il terremoto in Turchia non lascia spazio alle speranze con le sue continue scosse. Tutto è iniziato il 6 febbraio, con una prima scossa di magnitudo 7,8 e, a oggi, la terra ancora trema senza sosta. Le ultime hanno colpito la provincia di Hatay, nel sud est della Turchia, al confine con la Siria. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Suleyman Soylu, sottolineando che 213 persone sono rimaste ferite e molte altre si stanno ancora cercando sotto le macerie. Il terremoto che ha colpito Hatay è arrivato poche ore dopo la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che si è recato nella zona e ha annunciato che a marzo inizierà la ricostruzione “da zero” di tutte le città turche distrutte dal sisma, spostando il centro delle città che si trovano in pianura verso le zone di montagna, con l’obiettivo di ridurre i rischi associati ai disastri naturali.

La solidarietà degli altri Stati verso la Turchia

Diversi sono gli Stati che promettono aiuto alla Turchia. Il segretario di Stato americano Antony Blinken, assicura che gli Stati Uniti continueranno ad assistere Ankara per risollevarsi dalla tragedia del terremoto. Pieno appoggio è espresso anche dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, dalla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e dal presidente del Ppe e del gruppo parlamentare popolare Manfred Weber, il quale ha espresso le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutte le persone colpite.

Perché è successo?

Stretta tra due faglie, la Turchia è uno dei Paesi più soggetti a terremoti al mondo perché si trova sulla placca anatolica, compresa tra due grandi faglie, quella dell’Anatolia settentrionale che attraversa il Paese da ovest a est e la faglia dell’Anatolia orientale nella regione sud-orientale del Paese. L’epicentro del sisma è avvenuto in un punto critico della crosta terrestre, in un settore della porzione est della faglia Est Anatolica lunga centinaia di chilometri, che fa parte dell’intera faglia Nord Anatolica, di circa 1000 km.

Conseguenze storiche

Questo terremoto è il più forte registrato sulla Terra negli ultimi sei anni, il più violento in Turchia da otto secoli. ll suolo dell’Anatolia si è spostato di almeno tre metri, e le scosse più violente sono state avvertite da milioni di persone: non solo in Turchia e Siria, ma anche a Beirut, a Cipro, in Israele e fino al Cairo. Un sisma che entra purtroppo nella classifica dei 10 terremoti più letali che hanno colpito la Turchia dal 1930 a oggi.

Alessia Pisarra

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *