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Dopo tre anni esatti dallo scoppio della pandemia che ha alterato completamente l’andamento del mondo, la Cina ha deciso finalmente di togliere le varie restrizioni e di riaprire le sue frontiere. Era difatti rimasto l’ultimo Paese ad avere delle misure così rigide nei confronti dei viaggi e dei visitatori. Questo ha suscitato, nel corso dell’ultimo periodo, non poche polemiche.

I rivoltosi sono scesi nelle piazze a protestare per cercare di ottenere almeno un allentamento delle misure restrittive. All’inizio tutti pensavano che il governo cinese avrebbe risposto con la violenza, invece non è stato così, ma bensì l’opposto.
La Cina ha infatti deciso di eliminare la famosa politica “Covid – Zero” ad eccezione del tampone negativo, fatto entro le 48 ore prima dell’arrivo nel Paese, che deve essere tuttora effettuato. Questo è nulla rispetto a tutte le procedure di quarantena forzata, che obbligavano chiunque arrivasse in Cina a restare isolato per una settimana, nonostante il risultato negativo del tampone.

La Cina è dunque l’ultimo Paese che si libera finalmente dell’ultimo tassello “Covid”, cercando di rientrare in una nuova fase di “normalità” che farà assolutamente bene sia alla popolazione che alla sua economia. Infatti, dal momento dell’abolizione delle restrizioni il numero dei viaggiatori diretti verso il Paese si è triplicato, contando circa 300 mila prenotazioni di viaggio.

È chiaro che se da un lato la notizia è estremamente positiva, dall’altro lato invece ha causato un nuovo aumento del numero dei casi e dei decessi, cominciando quindi a destare nuovamente ansie e preoccupazioni.

Nonostante il virus si sia diffuso proprio in Cina agli inizi, il Paese non ha abbracciato a pieno la politica di vaccinazione, con la stragrande maggioranza della popolazione con una sola dose, senza nemmeno un richiamo. Il risultato è chiaramente un nuovo aumento dei casi.

Il Paese al momento è deciso a continuare verso questa via, temendo di restare troppo indietro rispetto a tutti gli altri colossi, da un punto di vista chiaramente turistico.

Se dunque sono ripresi con grande piacere i viaggi verso la Cina, allo stesso tempo anche la popolazione cinese ha ricominciato a viaggiare verso il nostro bel paese. Il 2020 doveva essere l’anno del “Boom” del turismo tra Cina e Italia. A distanza di tre anni si spera in un 2023 propiziatorio.

Secondo i dati ISTAT risalenti agli anni passati, il numero di turisti cinesi diretti verso i paesi Europei è di 12 milioni, con 1,5 milioni proprio in Italia. I luoghi prediletti sono le grandi città d’arte, anche se il 99% sul totale opta sempre per Roma. A seguire troviamo Milano, Firenze e Venezia e molto raramente mete di mare.


L’Italia, sotto svariati punti di vista, non ha eguali in tutta Europa: arte, buon cibo, centinaia di siti patrimonio dell’UNESCO, bellezze naturalistiche e anche quella dose di shopping che è sempre molto apprezzata da tutti i turisti di origine asiatica.
Ricordiamo però che attualmente a tutti i visitatori provenienti dalla Cina è richiesto un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle 48 ore prima dal proprio arrivo in Italia.

Per tutti gli aggiornamenti consultate sempre il sito viaggiaresicuri, così da avere sempre le risposte alle vostre domande.

Paola La Vina

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