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Il passaggio ai quarti di finale di Champions League del Napoli verrà ricordato non solo per il traguardo storico conseguito dalla squadra partenopea, ma anche per i disordini causati dai tifosi dell’Eintracht Francoforte giunti in città. Piazza del Gesù vandalizzata e vie del lungomare e del centro invase da un corteo non autorizzato di oltre 600 ultras (tra cui alcuni sostenitori bergamaschi dell’Atalanta, gemellati con i tedeschi). A nulla è valsa la presenza delle forze dell’ordine in assetto antisommossa.

Trasferta vietata ai tifosi tedeschi

Che si trattasse di una partita che potesse causare problemi per l’ordine pubblico era cosa ben risaputa. All’andata tra i napoletani e i tedeschi a Francoforte c’erano state tensioni con aggressioni a tifosi del Napoli che hanno portato a 36 arresti di tifosi dell’Eintracht, da qui la decisione del Ministro dell’Interno Piantedosi di vietare la trasferta per non ripetere episodi simili.

Polemiche e ricorsi                                   

In Germania si sono scatenate da subito le polemiche con i vertici del club e anche della politica locale che hanno addirittura chiesto l’esclusione del Napoli dalla competizione. Inoltre uno striscione altamente offensivo nei confronti del ministro Piantedosi è stato esposto dai tifosi di un’altra squadra – il Bayern Monaco – durante la partita di Champions contro il PSG.

Il club ha fatto ricorso al TAR Campania ottenendo la vendita dei biglietti per i propri tifosi, ma poi il Prefetto di Napoli ha deciso di vietare la trasferta ai tedeschi residenti nella città di Francoforte. I rischi per la sicurezza derivavano dai fatti accaduti in Germania e da diverse informative di polizia che evidenziavano un serio pericolo per l’incolumità pubblica. Non è mancato qualche commento ironico come quello dell’allenatore dell’Eintracht Glasner: “Spero solo che permettano almeno al gruppo-squadra di andare a Napoli”.

Guerriglia urbana a Napoli

Nonostante ciò, circa 600 tifosi sono giunti nel capoluogo campano senza biglietto e senza nemmeno poter vedere il match. L’obiettivo era ben altro. Giunti la sera prima da Salerno in treno e arrivati in bus presso alcune strutture alberghiere del lungomare – e durante il tragitto attaccati dai napoletani – nella mattinata del 15 marzo hanno sfilato in un corteo non autorizzato sul lungomare e nel centro raggiungendo Piazza del Gesù. Qui c’è stato il contatto tra le due tifoserie con lanci di bombe carta, fumogeni e devastazione dei locali pubblici. La polizia ha riportato alcuni agenti feriti e il danneggiamento di due auto, una andata in fiamme. I tifosi tedeschi sono saliti su alcuni autobus messi a disposizione dall’Anm per essere ricondotti presso gli hotel dove alloggiavano. Lungo il tragitto i napoletani hanno nuovamente lanciato pietre e bottiglie mandando alcuni vetri dei pullman in frantumi.

Tentato assalto ai tifosi tedeschi

Dopo il match senza storia tra le due squadre, sono continuate le tensioni con i napoletani che hanno cercato di assaltare i tedeschi alloggiati presso via Chiatamone. Fortunatamente i tanti agenti a presidiare le strutture hanno impedito il contatto, ma ci sono da registrare lanci di petardi e bombe carta. Nella mattinata poi i tedeschi sono stati portati via scortati verso Salerno, Roma e Capodichino per rientrare in Germania.

La conta dei danni e le responsabilità

A Napoli da stamattina si sta mettendo di nuovo tutto in ordine, ma la paura e la rabbia rimane. Tanti i danni a poveri cittadini e commercianti e nel mondo politico è già polemica: toccherà adesso alle autorità competenti indagare sul caso. Prevista anche la riunione del Comitato di ordine e sicurezza con il Prefetto. Intanto i primi fermi: 7 napoletani arrestati (4 per gli scontri sul lungomare e 3 per quelli di Piazza del Gesù).

Festa rovinata da delinquenti

Il traguardo storico raggiunto dagli uomini di Spalletti purtroppo sarà macchiato da questa brutta pagina di delinquenza, che con lo sport non c’entra assolutamente nulla. Sul rettangolo di gioco non c’è stata storia e anzi il match ha visto tanta sportività e correttezza in campo, tutto l’inverso di quello accaduto fuori lo stadio. Purtroppo in questa vicenda non sono stati protagonisti i tifosi di calcio, ma la parte peggiore della società. Questo non è calcio. This is not Football.

Mario Di Donato

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