Perché Sanremo è Sanremo.

Al teatro Ariston si abbassa il sipario sulla seconda serata della kermesse canora più famosa d’Italia. Trionfano Colapesce Dimartino, ma è Mengoni a guardare tutti dall’alto del primo posto. Il vero protagonista, Fedez e la sua denuncia: la polemica, oggi.

Una questione di numeri. Ascolti da seconda serata: lo share più alto dal 1995.

Il Capitano del teatro Ariston, fa ancora colpo. Amadeus, al suo quarto mandato, continua a macinare ascolti: la media del 62.3% ottenuta in questa seconda serata è la più alta dal 1995, quando al comando c’era Pippo Baudo che con Anna Falchi e Claudia Koll, centrò il 65.42%. Continua quindi l’ottimo risultato di ascolto per un’edizione che cerca di accontentare un pubblico eterogeneo, per età e gusti.

Amadeus quater ed i suoi successi.

Siamo solo alla seconda serata, ma noi siamo già vittima della sindrome di assuefazione al Festival di Sanremo. I sintomi sono molto chiari: perdita della cognizione del tempo e le chat social intasate. Regolamento del “FantaSanremo” sott’occhi e pigiama come DressCode preferito.

La serata di ieri ha avuto momenti di grande emozione e divertimento: il monologo della “Belva” Francesca Fagnani sui minori in carcere, la poesia di libertà di Drusilla con l’attivista iraniana Pegah a fianco delle donne, i giganti della musica italiana insieme: Gianni Morandi, Al Bano e Massimo Ranieri. La band californiana Black Eyed Peas che ha fatto ballare l’Ariston e gli amici da casa.

Poi il freestyle contro il governo di Fedez – “mi assumo la piena responsabilità del contenuto” – e la comicità scorretta del comico Angelo Duro. E poi naturalmente la musica, i cantanti e la gara.

La seconda serata di Sanremo 2023 si è conclusa con la classifica dei 28 artisti in gara calcolata sulla base dei soli voti dei giornalisti accreditati in Sala Stampa dopo il primo ascolto di tutti i brani, unendo la classifica parziale di martedì, (guidata da Marco Mengoni) a quella di mercoledì (che ha visto al primo posto Colapesce e Dimartino), e ha decretato il primo posto momentaneo per Marco Mengoni. Ma molte cose sono successe nelle precedenti dieci ore.

Quali sono stati i momenti migliori e quelli peggiori della serata dell’8 febbraio del Festival? Ecco i nostri Top e Flop.

TOP, il trio delle meraviglie: Gianni Morandi, Al Bano e Massimo Ranieri.

Quanta Italia e quanta vita di tutti, quanto tempo dentro quelle tre voci, visibilmente emozionate, e quelle mani che si stringono tra loro segnate dagli anni: Al bano, il soffio però non lo perde. Quattro torte da spegnere ed un bac… giù a terra a fare le flessioni! 80 anni e non sentirli. Quanta fatica di famiglie in fondo simili, Morandi il figlio del ciabattino comunista, Ranieri il garzone di panettiere, Carrisi che rizolla la terra di suo padre Carmelo in quel lembo di Puglia. I tre cantanti si “sfidano” sulle note delle loro canzoni più famose ed è subito Standing ovation. Ma l’apice dell’emozione arriva con “Ovunque sei” di Umberto Brindi, cantato insieme.

Il monologo di Pegah e Drusilla Foer

I monologhi sono difficili. Se il monologo della prima serata declamato da Chiara Ferragni ha fatto discutere, trovando estimatori e oppositori, come spesso accade per le iniziative della influencer, la seconda serata ci ha regalato un momento davvero intenso, di profonda riflessione grazie alla presenza sul palco dell’Ariston dell’attivista italo-iraniana Pegah Moshir Pour. In “Donna, vita, libertà: le parole della rivoluzione” Pegah ha portato a Sanremo uno spaccato della tragedia vissuta dal suo popolo spiegando l’importanza della libertà e dei diritti negati in questo momento nel suo paese d’origine. A dare ancora più forza ed efficacia al monologo l’entrata di Drussilla Foer tornata sul palco del Festival per sostenere una causa così importante. “In Iran – spiega Pegah – non avrei potuto presentarmi così vestita e truccata, né parlare di diritti umani sul palco, sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa, è per questo che, come molti altri ragazze e ragazzi, ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce a una generazione crescita sotto un regime di terrore e repressione, in un paese bellissimo, uno scrigno di patrimoni dell’umanità”.

Drusilla e Pega Moshir ieri sul palco dell’Ariston

Francesca Fagnani: la “belva” che viene in pace

“Vengo in pace, stai sereno!”. Sono circa le 21:20 quando Amadeus ed il suo compagno di avventure Gianni Morandi, accolgono sul palco la co-conduttrice della seconda serata. Elegantissima in un abito di Armani Privé con una profondondissima scollatura, si dichiara emozionata. “Ho chiamato Ciuri (Fiorello) che mi ha consigliato di farmi un goccio, niente parole rassicuranti“. Poi, prima di lanciare il suo primo cantante, promette: “Ai cantanti non rivolgerò domande imbarazzanti ma sugli altri ho mano libera”.

Il monologo – al di là dalle Mare Fuori vibes – ha sollevato un tema senza dubbio degno di nota, con il ritmo e le parole giuste. “Non tutte le parole sono uguali, per arrivare su questo palco ci sono parole che devono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata“. Il monologo di Francesca Fagnani a Sanremo è stato scritto con i ragazzi del carcere minorile di Nisida, “che scontano la loro pena senza cercare la nostra pena, perché non se ne fanno niente“. “Non siamo animali, non siamo bestie, né killer per sempre, vogliamo che ci conoscano”, sono le loro parole raccolte dalla giornalista. “Hanno picchiato, rapinato ucciso, ma se si chiede loro perché, non trovano la risposta che vorrebbero avere, la cercano, la abbozzano, ma non esce perché è inutile cercarla così, bisogna andare al giorno, al mese, alla vita prima. Hanno 15 anni e gli occhi pieni di rabbia e vuoto, hanno 18 anni e lo sguardo perso o sfidante, chiedono aiuto senza sapere quale. La scuola l’hanno abbandonata, ma nessuno li ha mai cercati, non la preside né gli assistenti sociali, né le madri o i padri che quando c’erano non ce l’hanno fatta”.

In pieno stile belva, così come le interviste fatte a Morandi e Amadeus in chiusura, fondamentali soprattutto per farci riprendere dal monologo di Angelo Duro, che di divertente ha avuto soltanto la sua uscita dal palco. Siamo stati tentati di sorridere di fronte al suo sguardo imperturbabile, peccato per la mono-battuta reiterata all’infinito.

Francesco Arca presenta la nuova fiction Rai “Resta con Me”

Con il piccolo Mario di Leva, che regala una maglia del Napoli ad Amadeus. “Fa freddo a -13 Ama?” Ed i tifosi interisti, muti.

Stai andando forte: Gianni e la sua nuova amica, la scopa

La seconda serata del Festival di Sanremo si apre con Gianni Morandi che entra con una scopa in mano. “Mi dà sicurezza tenerla con me. Non si sa mai, qualunque cosa succeda. E poi, c’è ancora qualche petalo“, ha ironizzato il cantante riferendosi all’esibizione che ha spaccato- letteralmente- il palco dell’Ariston della sera prima ad opera di Blanco.

“Succede di tutto su questo palco”. E poi, inizia ad intonare “Grazie dei fiori”, primo brano a vincere 73 anni fa il Festival.

Succede di tutto, ma non sul palco: ieri, in mare, su Costa Smeralda, arriverà Fedez a far parlare tutti. Ma prima…

Balla il pubblico, ballano gli orchestrali: tutti in piedi per i Black Eyed Peas

I Black Eyed Peas trasformano l’Ariston in una discoteca. Il gruppo hitmaker vincitore di 6 Grammy, con 35 milioni di album e 120 milioni di singoli venduti in quasi 30 anni di carriera, con un medley dei loro successi Mamacita, Don’t you worry, I gotta feeling. “L’Italia è bellissima e le persone sono magnifiche. Ringraziamo l’Italia per suonare la nostra musica e per averci voluto qui stasera”. La band ha mandato anche un ringraziamento a “zio” Tony Renis prima di intonare il loro ultimo singolo Simply the best.
Ma un ringraziamento speciale, ieri, se lo merita Bruno. «L’anno prossimo conduce lui!»
Il ragazzo, che il conduttore ha definito «un grande fan» dei Black Eyed Peas, ha sfoggiato un inglese fluente e una certa padronanza della scena. Gli stessi cantanti americani hanno apprezzato la spigliatezza del loro interlocutore, ripetendo più volte il suo nome, Bruno, anche durante la loro ultima canzone “Simply the best”. I social sono letteralmente impazziti per lui: «Stasera è nata una stella, Bruno ti amo!»; «Che bella voce Bruno!»; «Bruno conduttore 2024, io ci credo». E così altri centinaia di commenti su Twitter.

Simply is the best, ma anche Bruno.

Sanremo: Fedez contro il viceministro Bignami, strappa la sua foto

Rap anche contro la ministra Roccella e Codacons. Ed anche oggi, abbiamo da parlare nei Bar di tutta Italia ed uffici. Grazie Fedez!

Le polemiche per la partecipazione di Rosa Chemical, “forse è meglio il viceministro vestito da Hitler?“. Fedez nel suo free style sulla Costa Crociere ormeggiata al largo di Sanremo, si scaglia contro Galeazzo Bignami viceministro alle Infrastrutture, fotografato in divisa da nazista.
Ce n’è anche per il Codacons, acerrimo nemico del cantante. “Il testo non era stato annunciato allo staff Rai, mi assumo la piena responsabilità di quello che ho detto“, ha precisato il cantante alla fine della sua esibizione dopo aver stracciato la foto di Bignami.

Spara a zero Fedez nel suo freestyle: “Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler. Purtroppo l’aborto è un diritto sì, ma non l’ho detto io l’ha detto un ministro. A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti, perché a pestarne di merde sono un esperto. Ciao Codacons, guardo come mi diverto“. E poi anche un riferimento alla sua malattia e alla morte di Gianluca Vialli. “Ho avuto il cancro e come un vero duro sono andato in tele e ho pianto, se penso a chi mi ha dato la forza guardo in alto il ricordo di Gianluca che porto su questo palco“.

Senza Blanco la prima serata del Festival sarebbe stata peggio di un pugno sui denti. Idem per la seconda. Per fortuna è arrivato IL dissing: Fedez vs Rai, atto secondo. Dopo l’affaire Concertone del Primo maggio, l’enfant terrible di Rozzano did it again. Insomma, un’altra tranquilla serata di paura a Sanremo per Ama. Fedez ha problemi con tutti, soprattutto con il Codacons (ma dai) e frecciatine ai parlamentari meloniani e salutoni alla sua nemesi.

Bella Fedez, ci hai dato qualcosa di cui parlare. E non è poco in questo Sanremo. Siamo vicini al tuo avvocato.

Zelig all’1 di notte. L’invito a cambiare canale

È l’ospite comico della seconda serata, made in sud, come noi.

Chi segue Angelo Duro sa già che la scelta di farlo approdare sul palco del Teatro Ariston di Sanremo, e per di più in diretta in mondovisione, potrebbe provocare qualche grattacapo in casa Rai. Il motivo? La comicità del 40enne siciliano, molto poco adatta a un pubblico come quello di Sanremo e di Rai 1. Non è un caso, però, se la partecipazione di Angelo Duro alla seconda serata di Sanremo 2023 è avvenuta dopo la mezzanotte. E’ bastato l’orario a mettere al riparo la Rai e il Festival della Canzone italiana dalle polemiche? Ovviamente no.

Un’esibizione che ci lascia a tutti: in mutande.

Chi la Duro… scusate. Comunque (e non è spoiler): non la vince. All’una di notte (gesù, che fatica), Amadeus presenta Angelo Duro come comico molto “pittoresco”, esortando i telespettatori a cambiare canale per circa 7-8 minuti. “Noi ridiamo e voi brontolate!”, dice il direttore artistico.

DURO – “Non ho tempo da perdere, sono felice di essere qui, in realtà non mi frega un caz**, zero. Ora finalmente dopo tanti anni ho un lavoro, questo qui, di parlare in pubblico. E mi pagano pure, bravi. Mi sto prendendo le mie soddisfazioni , quando vado a fare i colloqui li mando a fare in culo io“.

Inizia così il monologo nudo e crudo di Angelo Duro, decisamente lontano dal politically correct. Ma per chi conosce il comico, molto seguito, amato e anche discusso sui social e non solo, ha costruito un intervento che rispecchia pienamente il suo stile di fare comicità: tra secondogeniti liberi come la libertà di andare a prostitute. E infatti durante il monologo si spoglia e resta in mutande per mostrare che non ha tatuaggi, provocando ma non sorprendendo.

La reazione di Amadeus e Morandi: Amadeus a fine monologo, ha commentato: “Può essere che la sua carriera inizi stasera e la mia finisca… Morandi è pietrificato“. “E’ stato molto forte Angelo Duro, mi ha fatto riflettere su molte cose”, ha chiosato Gianni Morandi.

E scoppiano a ridere: beati loro.

Prima classifica generale, Sanremo 2023.

L’ultima parola alla musica

Ed ecco che si conclude così, il secondo atto Ligure. L’ultima parola rimane comunque alla musica ed alla Sala Stampa, la quale, presenta la prima classifica generale dei 28 artisti in gara.
Al primo posto vediamo il favorito, Marco Mengoni con il suo “Due vite”, all’ultimo Sethu e le sue “Cause Perse”.

Tranquillo caro, gli ultimi saranno i primi: largo ai giovani ed agli eredi di Vasco.
Ne vedremo delle belle.

Elisabetta Costa

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