Cronaca di una fine annunciata, volendo parafrasare Marquez.
Sono 169 mila le famiglie percettrici di reddito o pensione di cittadinanza che hanno ricevuto dall’Inps l’SMS che le avvisava della sospensione del sussidio a partire da agosto.
La sospensione tocca chi è in nuclei familiari in cui non ci sono componenti disabili, minori o over 65 come prevede la nuova normativa. L’ultima rata percepita è, dunque, quella del 27 luglio scorso. Inoltre, diversi nuclei familiari non potranno ricevere neppure l’Assegno di inserimento che andrà a sostituirlo.
Lo stato risparmierà una cifra attorno ai 2,5 miliardi di euro, a conferma dei dati forniti dalla commissaria dell’Inps, Micaela Gelera.
L’SMS che scatena polemiche
l canale scelto e la forma utilizzata per comunicare l’esclusione dal sussidio hanno generato la corsa ai servizi sociali per chiedere risposte, portando cittadini e cittadine, non solo ex percettori, sotto le sedi INPS di diverse città d’Italia.
In questo contesto, si inserisce la nota stampa diffusa dall’INPS il 3 agosto in cui si formulano delle scuse per i messaggi inviati senza mai nominare davvero la questione della sospensione del reddito di cittadinanza.
“Nell’ambito di un rapporto di trasparenza e lealtà con i cittadini, […] l’Inps ha inviato un sms/email che avrebbe dovuto essere più accurato nei contenuti e nella forma”.
La decisione ha comunque scatenato un forte malcontento sociale, dove la rabbia rischia di trasformarsi in manifestazioni di piazza. Già sui social è diventato virale l’hashtag #ilgovernodellavergogna.
La Cgil ha lanciato l’allarme sui centri per l’impiego che rischiano di esplodere in un momento in cui il personale è ridotto per via delle ferie estive. Anche per questo è stata chiesta una proroga per l’avvio della sospensione ma, per il momento, il governo non intende indietreggiare.
Anzi, secondo le stime, sono in preparazione altri 80mila messaggi.
Promesse per il futuro
Ma dall’istituto previdenziale proseguono: “la tecnostruttura sta lavorando strenuamente da mesi, di concerto con il ministero del Lavoro, per la messa a punto della piattaforma Siisl a partire dal 1° settembre 2023 e consentire di dare attuazione alla nuova misura Supporto per Formazione e il Lavoro”.
Dal comunicato emerge, dunque, che l’INPS lavorerà nel mese di agosto per contribuire a mettere in piedi il nuovo sistema: la piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), che dovrebbe accompagnare i cittadini e le cittadine verso percorsi formativi e lavorativi garantendo un contributo di 350 euro al mese per un anno.
Mentre, dovrebbe diventare concreta dal 1° settembre la possibilità di beneficiare dello strumento per la formazione e il lavoro, destinato a chi non rientra nella platea di beneficiari dell’assegno di inclusione che sostituirà il reddito di cittadinanza a partire dal 2024 con requisiti più stringenti. Sarà necessario presentare domanda tramite il portale INPS o i patronati per poi spostarsi sulla piattaforma SIISL e sottoscrivere il patto di attivazione digitale.
Critiche
La sospensione del reddito di cittadinanza ha acceso i riflettori sulla fragile situazione socioeconomica di molte famiglie italiane. È evidente la necessità di un equilibrio tra il sostegno agli individui in difficoltà e l’incentivazione dell’occupazione.
“Faccio un appello al governo: ripensateci, convocate un cdm, fermate questo scempio, differite i tempi. Cercate di gestire questa vicenda con più attenzione e responsabilità. Mandate un nuovo sms a queste persone, chiedete scusa”. Così ha dichiarato il presidente del M5S Giuseppe Conte alla ministra Calderone.
Ancora, aggiunge la segretaria del Pd Elly Schlein alla Camera: “forse Giorgia Meloni vuole passare alla storia come la prima premier della storia che ha reso i poveri più poveri con un sms”.
Il governo deve essere attento alle esigenze dei più vulnerabili e lavorare per costruire una prospettiva di sviluppo e inclusione per tutti i cittadini. Solo così si può sperare di superare questa crisi sociale e creare una società più equa e solidale per il futuro.
Chiara Vitone
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