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Tutti i partiti ormai sono approdati sui nostri smartphone. Tra post, foto e video la propaganda politica ha trovato il suo nuovo canale, più diretto.

Anche la politica si fa social. In un’epoca di sempre maggior digitalizzazione la propaganda dei partiti arriva agli elettori direttamente sullo schermo dello smartphone, tra un contenuto divertente e una foto di un amico al mare. Tutti i social sono coinvolti, dai classici Facebook e Twitter (ritenuto da molti la piattaforma digitale politica per eccellenza) a quelli più vicini ai giovani come Instagram e TikTok.

La propaganda politica arriva a nuovi elettori

L’utilizzo di queste piattaforme ha portato ad un allargamento della platea di fruitori di messaggi politici. Questi non vengono veicolati più soltanto tramite i classici sistemi d’informazione come la televisione, seguita sempre meno dai giovani, e le manifestazioni in luoghi pubblici. Con i social si arriva a coinvolgere specialmente gli elettori più giovani e quelli del domani. La comunicazione in questo caso diventa più diretta, breve, concisa, di maggior condivisione. Che sia un breve video, una foto o un post, in poco tempo il messaggio politico arriva diretto all’elettore.

Tutte le forze politiche su tutte le piattaforme

Con lo sbarco anche su TikTok, la propaganda politica ha ormai invaso ogni tipo di canale. Secondo dati di “Sensemakers” e “Geca” (fornitore ufficiale dell’Agcom sul monitoraggio televisivo per la par condicio) attualmente Meloni, Conte e Salvini sono i protagonisti dei social, soltanto loro rappresentano il 49% delle interazioni social (reazioni, commenti, condivisioni, like, tweet etc). In grande ascesa grazie all’approdo su TikTok Silvio Berlusconi che ha triplicato le sue interazioni social (il suo video è stato visto dopo poche ore oltre un milione di volte). Dai dati emerge anche che il maggior numero di contenuti pubblicati è invece di Carlo Calenda.

Cosa pensano i giovani di questa nuova propaganda politica

Molti giovani però non hanno preso bene questa strategia di comunicazione. In molti come evidenzia una ricerca “Ipsos” sono distanti e delusi dai politici, ma non disinteressati alla politica in sé. Per alcuni poi le forme di comunicazione adottate sulle piattaforme social hanno suscitato noia, imbarazzo e poca credibilità. Emma Galeotti, 19enne influencer e tiktoker, ha dichiarato: “Non siamo così stupidi che ci basta vedere un video per votarvi. Se ci volete intrattenere ok, ma non perdete tempo”, non basta “un video con delle scritte e delle musichette accattivanti”.

Cosa pensano gli italiani di questa nuova strategia di comunicazione

C’è chi condivide e chi no questa discesa in campo nel mondo più smart. Secondo dati CENSIS il 16.8% ritiene prezioso questo ruolo dei social nella comunicazione politica perchè i politici sono diretti, senza filtri e parlano direttamente ai cittadini; il 30,3% lo vede come utile, infatti i cittadini possono rivolgersi personalmente ai politici; il 23,7% pensa che sia inutile preferendo come propaganda quella televisiva e sui giornali e considerando il resto solo gossip; invece il 29,2% addirittura crede sia dannoso perché in questo modo si diffonde solamente populismo con semplificazioni errate, slogan e insulti contro i propri avversari politici.

Da questa prima analisi emerge sicuramente un dato molto importante: la forma ha la sua importanza, ma quello che farà sempre la differenza sarà la sostanza di quello che si vuole comunicare. La politica ancora una volta ha finito per allontanarsi ancora di più dai giovani. Adesso è anche peggio, avendo perso ancora più credibilità e riuscendo a cadere in molte occasioni anche nel ridicolo.

Mario Di Donato

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