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Nicola Fania è l’esempio lampante di come non solo si può sognare, ma lo si può fare anche in grande.
Da Vico del Gargano quel sogno è nato sin da bambino e quest’estate è diventato realtà a Verona, danzando nella mitica Arena.
Con umiltà e spirito di sacrificio, Nicola sa’ come mettere le ali.
Ecco cosa mi ha raccontato:

1) Come nasce la tua passione per la danza?

Sull’origine delle passioni (e su quanto siano innate o meno) si potrebbero aprire lunghe discussioni. Sicuramente sulla mia passione per la danza ha influito quella di mio padre per la musica, assieme alla sua accentuata sensibilità artistica. Sono grato ai miei genitori per avermi sempre sostenuto e per avermi accompagnato subito, senza esitazioni e pregiudizi, a scuola di danza, appena ne ho espresso il desiderio (forse il capriccio) da bambino. Poi nelle sale di Danza & Movimento di Luisa e Stefania (che saluto con affetto) la passione si è alimentata da sé, passo dopo passo, giorno per giorno, fino alla consapevolezza che la danza è il modo migliore che ho per esprimermi e prendermi cura di me stesso e (perché no) anche degli altri. 

2) Raccontaci del percorso che ti ha portato ad esibirti all’Arena e delle emozioni che hai provato in quelle serate.

Sono cresciuto sentendo spesso nominare l’Arena, lo storico teatro a cielo aperto di Verona, e sbirciando in rete spezzoni del musical Notre Dame de Paris da quel posto spettacolare: mi sembrava una realtà tanto irraggiungibile da rimanere per me soltanto illusione. Grazie a Michele, altra persona molto importante, ho infine potuto ricredermi: ho partecipato al bando e superato le selezioni e mi sono così ritrovato a trascorrere l’estate calcando quello stesso palcoscenico di cui sognavo da bambino e provando le emozioni più disparate e contrastanti mentre scoprivo l’opera lirica e il nuovo mondo della grande macchina teatrale. Sono abituato allo stare in scena, eppure ricordo ancora il tremolio delle mie gambe ogni volta che mi ritrovavo davanti a quella vastità di spettatori, in vesti (letteralmente) differenti per ogni rappresentazione. Non è stato facile reggere i continui spostamenti e le lunghe giornate (e nottate) di prova: se ci sono riuscito il merito è anche dei miei compagni di avventura, persone fantastiche che hanno saputo accogliermi e apprezzarmi, facendo sì che questa esperienza mi cambiasse davvero la vita.

3) Progetti futuri?

In primis ho intenzione di terminare gli studi all’università di Bologna (manca poco!), conseguendo la laurea triennale in DAMS – discipline delle arti, della musica e dello spettacolo – con focus nell’ambito del teatro, così da cercare poi valide offerte per passare del tutto alla pratica. Di fatto già lo scorso anno, dopo un lungo periodo di stallo, ho ricominciato a frequentare corsi di danza che sono stati interrotti bruscamente a causa della pandemia e che ora vorrei riprendere, per continuare ad allenarmi e per non ripetere mai più l’errore di rinunciare a qualcosa che mi fa stare bene. Tra i progetti futuri rientra infine quello di proseguire il mio percorso di formazione e ricerca artistica a Pisa, presso la compagnia di teatro d’arte civile degli Animali Celesti, che conosco dallo scorso settembre e che mi hanno da subito affascinato e poi anche arricchito enormemente. Per il resto staremo a vedere (un possibile ritorno in Arena non è escluso)!

4) Cosa senti di poter consigliare a tutte le “voci del Sud” che inseguono il proprio sogno?

Più che alle persone che già inseguono con tenacia il proprio sogno, il mio consiglio è diretto a chi, come me, ha spesso barcollato e pensato di rinunciarci: per esperienza personale posso ora confermare che anche la meta apparentemente più distante e irraggiungibile in verità non lo è! Non credete a priori che alcune cose siano possibili soltanto per “gli altri” e non sentitevi mai inferiori rispetto alle vostre ambizioni: informatevi, impegnatevi, lottate se necessario, ma non mollate mai, che a piccoli passi si può girare il mondo e con volontà e dedizione si può cambiare la propria vita, a prescindere da quale sia il punto di partenza. Fate in modo che i sogni invadano la vostra realtà, perché non esistono limiti e confini, se non quelli che noi stessi ci poniamo. In bocca al lupo!

Nicola Fania

Felice Marcantonio

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