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Nel trambusto che il periodo natalizio, come sempre, comporta, tra tutti gli spot pubblicitari atti a promuovere prodotti come idee regalo in occasione di Natale, ne spicca uno in particolare. La pubblicità trasmessa in onda di Yves Saint Lauran. Questo spot pubblicitario ha per protagonista l’inclusività . Le modelle scelte infatti, distruggono i canoni convenzionali e si presentano soltanto come umane, nude con le loro diversità.

Le origini

La promozione di corpi e la barriera dei canoni imposti, è uno dei temi sociali più dibattuti, sebbene la società sia ancora molto restia ad accettare la “diversità”. La realtà però è che questo è un problema soprattutto culturale. Analizzandol sviluppo dei canoni estetici (e morali) nel corso dei secoli, emerge una verità scomoda ma prevedibile: la bellezza è parte di un percorso culturale la cui nascita è profondamente radicata nella preistoria . La Venere di Willendorf, ad esempio, rappresenta la perfezione estetica nell’età paleolitoca. Nonostante la diversità che la contraddistingue dal concetto di perfezione che vige nei giorni odierni, questa statua è calzante. All’epoca, rientrare in una specifica categoria estetica aveva uno scopo puramente propiziatorio. Ad oggi, rientrare in questi canoni è considerata una fortuna inestimabile, che nasconde in realtà il dovere taciuto di doverci rientrare obbligatoriamente.

Perché è così importante cambiare la direzione delle convenzioni?

Come provato dalla teoria di Darwin: l’evoluzione è inevitabile. Così anche i contesti sociali, a seconda del periodo storico, hanno assunto nuove forme. Ne consegue che anche i suddetti canoni estetici si siano adattati alla forma mentis dei loro promotori. E così, sempre più corpi sono stati tagliati fuori dalla visione di una bellezza “oggettiva” , per fare spazio a quelli che invece sono quasi divinizzati. L’obiettivo che ci si dovrebbe porre per creare un ambiente socio-culturale più lungimirante ed evoluto, è quello di demistificare il senso della misura fisica, per riuscire ad adottare il senso della misura morale.

Scelte rivoluzionarie

La bellezza è un concetto imperituro, estremamente delicato e soggettivo e molto distante da misure predilette dai gusti di una popolazione di passaggio. Quindi, la pubblicità del rinomatissimo marchio di moda YSL, partecipa alla campagna che vuol rendere self-confident qualunque tipo di bellezza, promuovendo plus e mid-sizes . Scelta intelligente inoltre, considerata l’influenza che esercita sulle giovani e vecchie generazioni. Purtroppo, si è ancora lontani dalla consapevolezza che l’abolizione di questi canoni così contestati è parte di un processo evolutivo a cui non ci si può sottrarre. Ma è più importante rientrare in dei criteri di misurazione o rispettare criteri morali finalizzati a valorizzare la bellezza altrui?

Cristina Mongelluzzi


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