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“Rinnovare” è il vocabolo sinonimo per eccellenza di “progresso”. Il mondo ha bisogno di evolversi continuamente, di rinnovarsi per sopravvivere. Oseremo dire quindi che il rinnovamento è la “conditio sine qua non” per garantire la vita. In questo senso prova a muoversi l’Europa, soprattutto per quanto riguarda il settore energetico.

Lo scorso 30 marzo, infatti, i Paesi membri hanno raggiunto un accordo (seppur provvisorio) per portare al 42,5% la quota complessiva di energie rinnovabili da impiegare nel consumo energetico. Un obiettivo che andrà centrato entro il 2030.

I settori che dovranno rimboccarsi maggiormente le maniche per stare al passo coi tempi sono i trasporti, le industrie e l’immobiliare. In questi campi, infatti, allo stato attuale delle cose la tanto agognata “transizione ecologica” procede ancora troppo a rilento.

Poiché siamo sempre abituati (o almeno dovrebbe essere la prassi) a guardare in casa nostra, l’impegno assunto pochi giorni fa dall’Europa risulta essere una vera e propria sfida per l’Italia.

Snellire la burocrazia: il vero rinnovamento italiano

L’accordo stipulato tra il Consiglio ed il Parlamento europeo punta a raggiungere in ogni Stato del continente la piena indipendenza dai combustibili fossili.

Il nostro Paese è ancora molto dipendente da questa fonte energetica, tant’è che dal momento dello scoppio della guerra in Ucraina la preoccupazione a Roma si è acutizzata anche sotto questo aspetto.

Dov’è, dunque, la “rivoluzione”, il cambiamento che potrebbe essere messo in atto con l’accordo sulle rinnovabili? Per soddisfare il nostro fabbisogno tramite energia “nuova” occorre ovviamente realizzare progetti che richiedono dunque investimenti. Le pratiche per ottenere lo sblocco di queste attività passano attraverso autorizzazioni che i vari enti concedono di volta in volta. E qui entra in gioco il nostro “tallone d’Achille”, alias la burocrazia.

Tenendo presente che ad inizio 2022, secondo gli esperti, servivano ancora sette anni per concludere l’iter necessario alla richiesta di allaccio alle fonti rinnovabili in Italia, l’aver decretato una precisa tabella di marcia da rispettare rigorosamente potrebbe ridurre quel peso che ci portiamo sul groppone da decenni.

Stiamo sognando? Può darsi. Ma, del resto, non costa nulla.

Felice lunedì!

Felice Marcantonio

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