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Cara *, lascia che ti vengano spiegate alcune dinamiche ben precise, prima che tu esca di casa. È opportuno metterti al corrente che a volte succedono piccoli inconvenienti.

Potrai sentirti dire alcune affermazioni come le seguenti.

“Sei stata poco coscienziosa ad uscire di casa a quell’ora”, anche se ieri sera l’hai fatto per andare trovare un’amica che abita dall’altra parte della strada. 

O “effettivamente è poco sicuro arrivare in stazione alle 6 del mattino”, non importa se l’orario lavorativo non ti lascia altra scelta. 

O “sicuramente con quel leggings non passerai inosservata, meglio se indossassi una tuta”, anche se ci sono 30 gradi all’ombra o anche se semplicemente le tute, quelle larghe e poco aderenti, a te non piacciono e non le indosseresti.

Allora, oltre ad essere poco coscienziosa, diventi capricciosa, testarda e provocatoria.  Altre volte succede che hai solo 21 anni, quindi non c’è da meravigliarsi, perché sei troppo ingenua per avere del sale in testa o troppo spavalda e spinta per rifletterci su.

Spesso invece è “questione di sguardi”, perché mentre cammini, non importa quanto tu stia andando di fretta, in quel frangente e sotto osservazione sei obbligata ad abbassare lo sguardo: è segno di disinteresse. E’ probabile che nel mentre sfuggano commenti, riferimenti casuali al tuo abbigliamento o alla tua età, ma se sei fortunata stai ascoltando la tua solita playlist e non ti interessa ciò che sta o stanno dicendo, anche se lo sai di cosa parlano. 

Così continui a camminare, ignorando questi intervalli di anormalità durante il tragitto.
Se sei fortunata.

Già, potrà capitare di essere turbata da qualcuno per strada, di essere seguita o insultata, devi esserne consapevole. Altre volte potresti anche essere spinta, afferrata da un braccio e bloccata. Al resto devi pensarci dopo.  

Allora, in tal caso dovrai guardarti intorno disperatamente sperando che ci sia qualcuno che possa intervenire: un uomo, un gruppo di amici lì vicino, qualcuno che rischi di essere anche picchiato per te, probabilmente.

A volte succede, altre volte no.

Oppure peggiore dei casi, devi sperare di incontrare qualcuno che possa portarti via come un tassista, un autista dell’ autobus di passaggio e di buon cuore che ti salvi e che ti riaccompagni a casa, tremante e ancora sotto shock. Ancor peggio se abiti sola, perchè sarà necessario che qualcuno ti dica che non è colpa tua, anche se lo sai e che ci creda più di te. Che sappia che non sei così poco coscienziosa, ingenua o così poco riflessiva. 

A volte succede, a volte no.

O ancora nel peggiore dei casi, ad incontro ravvicinato con il nemico, userai quel famoso spray che hai nella borsa, quello che ti aveva indicato quell’amica a cui questo era già successo. Perché succede e anche sempre più frequentemente. Ma lei quella volta se l’era cavata. Insomma, devi fare attenzione a non dimenticarlo, come fai con le chiavi di casa o gli occhiali da sole. Non ti è concesso essere neanche sbadata, perchè non si sa mai. A dirla tutta, potrebbe anche non essere sufficiente a frenare, rallentare uno o un gruppo di uomini dalle spalle larghe, tutti contro te. Tu però non dimenticarlo.

A volte succede, altre volte no. E allora?
Il seguito è riportato dalle riviste e giornali come “Open”, “il Giorno”, “Milanotoday” e altri.  


Ma tu, cara *, comunque dovrai continuare a sperare che non succeda mai, che non ti capiti mai, non a te. Questo, alla fine, succede solo nel peggiore dei casi.
Dovrai continuare ad andare a lavoro, a fare la spesa, ad andare a trovare un’amica, ma sta attenta: entro determinate fasce orarie, in determinate zone, con un determinato abbigliamento e soprattutto atteggiamento. E ricorda dove guardi.

Il terrore psicologico e fisico non è descrivibile a parole, ma il ribrezzo, l’ansia, il turbamento, i sensi di colpa, questi lo sono. Sono espressi da testimonianze e riportati sui social ogni giorno, come strumenti di denuncia e manifestazione emotiva. Non basta? Per quanto la situazione rimarrà statica e si limiterà al compianto?

Claudia Coccia

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