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RELIGIONE O FANTASIA?

Cara Santa Maria Francesca, il mio più grande sogno è diventare mamma. Sono sposata da 4 anni ma ogni mese è un dolore immenso. Confido e mi affido a te nel realizzare il mio più grande sogno”: sono come queste le parole che molte donne rivolgono alla Santa Maria Francesca nella speranza di un miracolo. Perché sì, nell’era in cui – fortunatamente – la scienza fa progressi insieme con l’inseminazione artificiale e fecondazioni assistite, c’è ancora chi – però – si affida al culto e ai possibili miracoli. E se si pensa o ci si documenta a riguardo la Sedia della fertilità, a Napoli, ne è certamente il simbolo.

Si trova ai Quartieri Spagnoli in Vico Tre Re a Toledo 13, qui possiamo visitare un piccolo santuario dedicato alla prima donna canonizzata dell’Italia Meridionale e Compatrona di Napoli, Santa Maria Francesca delle cinque pieghe di Gesù Cristo.

Vicino al santuario è possibile visitare la casa dove la Santa ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.

LA CHIESA DI SANTA MARIA FRANCESCA DELLE CINQUE PIEGHE DI GESU’

Fu costruita nell’800, cent’anni dopo la morte della Santa, grazie ad un decreto di Ferdinando di Borbone.

Dall’entrata principale si accede ad una piccola navata riservata ai fedeli, in fondo al quale vi è l’altare dove troneggia la statua della Santa. Dall’ingresso secondario, si entra in due cappelle comunicanti tra loro; nella prima domina la statua di una Madonnina, costruita interamente con le pietre provenienti dalla grotta di Lourdes. Nella cappella attigua, si accede alla tomba della Santa.

Dalla cappella laterale si accede alle scale che portano alla casa. L’attenzione del visitatore è subito colpita dalle centinaia di ex-voto, nastri rosa e azzurri che adornano la parete del primo ambiente della casa, corredati spesso da foto dolcissime di neonati; segni della gratitudine delle donne verso la Santa per aver ricevuto il miracolo.

Dopo aver attraversato la prima zona si entra in un secondo ambiente dove l’attenzione è catturata dalla Sedia, dove le donne si siedono per pregare e ricevere la benedizione della Santa, dopo essere state toccate alla testa, sul volto ed al cuore da un crocifisso benedetto.

LA SEDIA DELLA FERTILITA’

Il giorno 6 di ogni mese le donne si recano alla chiesa e si siedono sulla Sedia, esattamente la stessa ove riposava la Santa dalla fatica e dal dolore che le procuravano le stigmate. Insieme con le suore pregano e chiedono il miracolo, mentre una di loro sfiora il ventre della donna seduta con un reliquiario contenente una ciocca dei capelli di Santa Maria Francesca.

Il legame simbolico fra Sedia e Fecondità è presente in questa chiesa ma non nasce con il cristianesimo, il suo legame risale alle sculture di epoca romana delle Madri di Capua (conservate presso il museo campano di Capua), sedute sul trono con un bimbo tra le braccia. Si tratta di un modello della femminilità sacra inteso come forza sovraindividuale e impersonale che nella religione romana si manifesta nelle figure di dee con differenti sfumature e funzioni: Tellus, Cerere, Cibele, Iside, Juno Regina, tutte riconducibili al medesimo archetipo.

Nel contesto simbolico, la sedia indica una particolare postura, “si sta seduti”, ed è proprio questo “stare” che è un passaggio importante per aprirsi all’influenza miracolosa. In questo modo il fedele riesce ad aprirsi all’amore divino trovando un proprio spazio interiore e la propria tranquillità.

Nel contesto specifico, invece, la sedia è legata ai misteri della femminilità e dunque alla possibilità di ricevere un figlio.

RELIGIONE O FANTASIA?

La domanda sorge spontanea. Proprio a questo proposito e dopo alcune indagini, volte alla ricerca di una risposta quanto più certa possibile, mi sono imbattuta su un noto sito, alfemminile, dove il tema della gravidanza sembra centrale. “Ciao a tutte – scrive l’utente – Ho deciso che a ottobre vado a Napoli per sedermi sulla sedia della fertilità e pregare S. Maria Francesca affinché possa concederci la grazia di un figlio…che ormai attendiamo da 5 lunghi anni. Mi piacerebbe se qualcuna di voi, che ha già fatto questa esperienza, volesse condividerla.” Una richiesta, questa, che oltre all’effettiva curiosità di esperienza fa certamente pensare anche a quello che per le molte altre donne sia stato il prosieguo. Il miracolo c’è? Presa dalla voglia di leggere e scoprire i trascorsi di queste dopo la visita alla chiesa, la mia attenzione è ricaduta subito su due commenti in particolare, successivi ma diversi tra loro. Entrambi molto toccanti.

Strappa un sorriso di gioia il commento di una donna che si firma come Terry055, che scrive “Io ho vissuto questa stupenda esperienza e mi fa piacere condividerla. Avevo tanto sentito parlare di questa meravigliosa Santa e desideravo tanto andare a trovarla.” E così la donna decide di vivere “questa esperienza”, ma la cosa interessante è quello che racconta le sia accaduto dopo “All’indomani della mia visita alla Santa, sul mio conto ho trovato dei soldi che attendevo da più di tre anni, ma che non arrivavano mai. C’era la somma che mi è servita per fare l’ovodonazione. Ne avevo proprio bisogno!!!! Non so se sia stato un segno o meno, ma io ho fede che sia così.”

Segue, però, il commento di alike_10860493. Scrive solo poche parole ma che sono una vera carezza al cuore, perché l’utente racconta di esserci stata ben tre volte “ma sono ancora qui…senza il mio bambino…”.

Dunque, che sia miracolo o suggestione nessuno può dirlo con certezza, quello che però possiamo affermare è che la fede tiene viva la speranza di molte donne e quando si dice “Non so proprio a quale Santo rivolgermi…” Santa Maria Francesca, in questo caso, è la risposta.

Martina Bennato.

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