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1 settembre 2004 – Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. La piccola Denise Pipitone, di soli 4 anni, si trova nei pressi della casa della nonna materna e gioca con il cuginetto. Una zia l’ha vista per l’ultima volta quella mattina, sul marciapiede davanti alla porta di casa, mentre svolta l’angolo. Da allora nessuna pista ha portato alla soluzione di uno dei fatti di cronaca più seguiti in Italia.

Il caso

Denise Pipitone nasce il 26 ottobre 2000, figlia di Piera Maggio e Pietro Pulizzi ma riconosciuta all’anagrafe da Tony Pipitone, all’epoca regolarmente sposato con Piera Maggio e ignaro di non essere il padre biologico. La verità emergerà solo al momento della scomparsa, quando Piera è costretta a rendere pubblico che sia figlia di Pulizzi.

La mattina del 1° settembre 2004 Denise scompare da Mazara del Vallo, dove abitava. L’ultima ad averla vista fu la zia materna mentre era seduta su un marciapiede davanti la porta di casa. In pochi minuti la piccola è sparita dopo aver svoltato l’angolo della strada per rincorrere il cuginetto.

Da quel momento in poi di Denise non si avrà più notizia.

Le ricostruzioni

Nel corso degli anni le indagini sono sempre state concentrate in ambito familiare. Tra le ricostruzioni che vengono fatte, la piccola sarebbe stata rapita dalla sorellastra Jessica Pulizzi con l’aiuto della mamma Anna Corona – alle quali Piero Pulizzi non aveva mai confessato che Denise fosse sua figlia, ma che ne sospettavano il fatto – e dell’ex fidanzato Gaspare Ghaleb. Il movente? La gelosia di Jessica nei confronti della sorellastra perché figlia dello stesso padre.

Secondo l’accusa, quella mattina, la Pulizzi aveva prelevato Denise e l’aveva condotta a casa del padre Pietro per avere la conferma che fosse sua figlia, ma non trovandolo consegnò la bambina a persone terze mai identificate. Jessica Pulizzi è stata così accusata di concorso in sequestro di minore e rinviata a giudizio dal Gup di Marsala nel 2010. Un processo durato 7 anni ma concluso in via definitiva in Cassazione con l’assoluzione di Jessica per mancanza di prove.

Gli avvistamenti e la pista Rom

L’Italia intera la cercava.

Il 18 ottobre 2004 a Milano una guardia giurata nota una bambina somigliante a Denise in compagnia di rom in strada. Egli riuscirà a trattenere per poco il gruppo e a filmare il tutto. Nel filmato, la piccola viene chiamata “Danas” e la si sente chiedere ad una donna: “dove mi porti?”. Inoltre, nel video presentava un graffio sotto l’occhio come la piccola Denise nel giorno della sua scomparsa.

Dagli esami svolti dai Ris dei carabinieri è stata riscontrata un’elevata probabilità che potesse essere Denise per i punti in comune tra i due visi e la voce.

Negli anni, molteplici sono state le segnalazioni fatte. Ad esempio, nel settembre 2008 un’infermiera italiana in vacanza nell’isola greca di Kos vede una bambina molto somigliante a Denise. La bambina aveva apparentemente la stessa età di Denise Pipitone e si trovava in compagnia di una donna albanese. Una circostanza che insospettì fu che la bambina parlava italiano, al contrario della donna che dichiarò subito di esserne la madre. Ma il test del DNA escluse definitivamente che la bambina fosse Denise.

La pista Rom è stata spesso una costante che non ha mai avuto conferma, ma che potrebbe essere collegata alla pista familiare: si ritiene infatti plausibile l’ipotesi secondo la quale la bambina sia stata ceduta a gruppi nomadi.

Olesya Rostova

Nel marzo 2021, un’infermiera russa residente in Val Seriana segnala al programma televisivo “Chi l’ha visto?” di aver notato una forte somiglianza tra Piera Maggio ed una ragazza ventenne russa partecipante ad una trasmissione televisiva, Olesya Rostova.

La ragazza ha raccontato di essere stata rapita dai Rom da bambina e aveva lanciato un appello per ritrovare la famiglia. Le ricostruzioni sembravano perfettamente coincidere con la vicenda di Denise. Una storia che aveva tenuto l’Italia per giorni con il fiato sospeso, con la speranza che mamma Piera potesse finalmente riabbracciare sua figlia. Fu tanta l’amarezza per la gestione che la tv russa aveva avuto della vicenda, trasformata in un vero e proprio show nonostante i temi molto delicati. In onda su Primo Canale russo, grazie agli esami dei gruppi sanguigni, la notizia fu smentita di lì a poco.

www.cerchiamodenise.org

Piera Maggio non ha mai smesso di cercare la sua Denise. Da anni combatte per arrivare alla verità sul rapimento della figlia e spera di riabbracciarla, nonostante le numerose delusioni incassate dalle piste emerse negli anni e poi rivelatesi inutili a risolvere il caso. Una madre che ha lottato e continua a lottare giorno per giorno con tutte le sue forze non solo per la propria figlia, ma anche per tutti i minori scomparsi.

Per me Denise è viva, ho una forte speranza che sia ancora viva. Io ci credo tantissimo – racconta – la paura che abbiano fatto del male a mia figlia c’è, ma io ho sempre detto che la cercherò fino a prova contraria”.

Il sito internet, www.cerchiamodenise.org, nasce con l’idea di fornire notizie utili per l’identificazione e il suo riconoscimento. Vengono indicate le caratteristiche fisiche di Denise, il suo abbigliamento fino al momento della scomparsa, come fare per compiere eventuali segnalazioni.

Nel sito anche un numero di telefono (3405403309) e un indirizzo di posta elettronica: info@cerchiamodenise.org.

Chiara Vitone

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