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NAPOLI, Cesare Cremonini alla scuola De Filippo di Ponticelli per il progetto “Io Vorrei” nato per riaccendere la speranza partendo dalle periferie delle città, dai bambini che le abitano, ricchi di sogni e affamati di futuro

Il nuovo album del poeta di Bologna, “La ragazza del futuro”, non è fatto solo di accordi, musica e canzoni ma è molto di più, supera i confini del disco, è una mano tesa verso le nuove generazioni, un atto di civiltà, è un desiderio concreto di futuro: è IO VORREI.

Il progetto umano e collettivo IO VORREI nasce all’insegna dell’arte e dall’idea che gli artisti possono superare le proprie barriere collaborando e creando nuovi linguaggi per portare messaggi di speranza soprattutto ai giovani.

In questo percorso artistico, Cremonini è accompagnato dalla creatività e dal talento dello street artist siciliano Giulio Rosk (autore del murales Falcone+Borsellino dipinto a Palermo), dal finanziamento dell’Area X del gruppo Intesa San Paolo, dal sostegno degli insegnanti, dei presidi, delle famiglie e soprattutto da tanti ragazzi e ragazze, occhi e speranze delle periferie d’Italia.

L’obiettivo è quello di riqualificare quartieri degradati in correlazione con le scuole e riportare arte permanente, disegnando murales con i volti dei ragazzi che vivono nelle periferie, lì dove per fortuna i bambini sognano più forte.

Sono nati così laboratori didattici, artistici, di condivisione attraverso le scuole, con la speranza di creare nuovi punti di interesse, turismo, riqualificazione urbana e del territorio: l’arte può illuminare luoghi posti ai margini.

IO VORREI denota una visione alternativa delle periferie per darne un’immagine diversa lontana dagli stereotipi ma soprattutto manifesta la fermezza nel coinvolgere le istituzioni per il benessere di tutti i cittadini.

Cremonini promuove così la ricerca della bellezza come valore e gesti concreti per creare opportunità, riaccendere la speranza raccontando attraverso lo sguardo dei giovani del futuro il domani, dando voce all’ascolto, insegnando ai più piccoli l’arte della convivenza, imparando dalla loro capacità di integrazione lontano da ogni forma di intolleranza e ipocrisia.

Spiega il cantautore: “L’arte può e deve rappresentare questa speranza. Il fine è la riqualificazione urbana e lo sviluppo di laboratori creativi per i ragazzi e le ragazze di questi luoghi spesso dimenticati, perché il domani va protetto e per farlo bisogna immaginarlo”.

Il progetto ha già raggiunto, nelle scorse settimane, il Quartiere Sperone (Palermo), Ostia Lido (Roma), per poi approdare martedì mattina a Ponticelli (Napoli est).

Il nuovo murale di Napoli, nato su una tela di cemento di via Guido Della Valle, ritrae Raffaele Giusti, ragazzino tra tanti scelto dal Plesso “DeFilippo” di Ponticelli. È lui il “ragazzo del futuro” che rappresenta l’umanità, il senso di solidarietà collettiva e sociale, la forza indescrivibile della gioia e del dolore di una città unica al mondo e che porta sulle sue spalle le speranze dei suoi amici e dei suoi compagni di scuola. 

Per questi bambini la scuola come Istituzione è spesso l’unico luogo di bellezza, in cui sognare, il luogo fisico d’inclusione, vero “centro di gravità” come la definisce lo stesso Cremonini.

Il cantautore è stato accolto – quasi adottato – a braccia spalancate. L’emozione di Cremonini, nascosta dagli occhiali neri, è trapelata poi nella voce e nei sorrisi: ha accompagnato i ragazzi e gli insegnanti in una lunga camminata fino al murale, ha donato abbracci come se volesse abbracciare la vita di quante più persone possibili, cercando la felicità nello stare insieme, nel confronto, nel dialogo.

Napoli, ha aggiunto, è una di quelle città che ha tanto da insegnare. La possono capire fino in fondo solo i napoletani e per questo se vuoi entrarci devi prima stare in silenzio ad ascoltare. Napoli è un luogo che ha un’umanità e un calore che colpisce anche un ragazzo bolognese come me. Racconta una realtà fatta di gioia e di dolore che un artista può solo ascoltare”.

Ricordiamo che alcune tracce dell’album sono nate proprio sotto il cielo di Napoli, assieme al grande amico Davide Petrella.

Anche i sobborghi hanno la loro bellezza. La bellezza dei desideri di milioni di esseri umani che li abitano, e dobbiamo aiutarli a realizzare“, diceva Renzo Piano, facciamo sì che l’arte, la musica e l’impegno delle istituzioni trasformino questa bellezza in una realtà fatta davvero di mille colori, anche per le periferie.

 GRAZIE CESARE.

Loredana Zampano

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