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A CHI E’ CONSIGLIATO E A CHI NO?

Questo è un libro consigliato a chiunque abbia la coscienza di voler sapere cosa è accaduto a chilometri di distanza da noi. È una lettura per persone curiose e non deboli di stomaco, complessa e avvincente, a tratti straziante ma anche questa, purtroppo, è la realtà. Ci sono vicende che meritano di essere conosciute e questa è una di quelle.

IL LIBRO

Sono un libro nudo e crudo, romanzato certo, ma i fatti e la maggior parte dei personaggi da cui è stata tratta la mia storia sono reali.

È una storia di dolore e sofferenza raccontata su tre piani di lettura che si intrecciano nella narrazione in fasi temporali diverse: il punto di vista di Urania, figlia del senatore Cabral, facente parte della cerchia ristretta del dittatore. Racconta la sua storia tramite flashback, ricordando quegli anni difficili. C’è il punto di vista del dittatore stesso, Trujillo ed infine quello dei suoi assassini.

Ogni filone del racconto mette in luce prospettive diverse sulla situazione: la rabbia ed il senso di vendetta degli assassini per un regime politico non più tollerabile; la frustrazione e il rancore di Urania; Trujillo che fa i conti con la sua malattia e la sua graduale decadenza.

Sono un libro complesso, a tratti scioccante, specialmente verso la fine. Racconto cose che purtroppo non tutti conoscono e nemmeno immaginerebbero finché non sono messe nero su bianco su un pezzo di carta. Sono una riflessione sul potere, sulla dittatura e sulla follia umana che permea alcune società.

IL CONTESTO

Ci troviamo a Hispaniola, isola caraibica delle Grandi Antille, divisa politicamente in due stati: ad Est c’è la Repubblica di Haiti, ad Ovest la Repubblica Dominicana, oggetto della storia.

Il racconto si concentra sul periodo finale della dittatura di Rafael Leónida Trujillo che iniziò nel 1930 e si concluse nel 1961, alla sua morte. Prese il potere con un colpo di Stato il 24 maggio 1930. Era di fatto un padrone assoluto che aveva diritto di vita o di morte su qualsiasi persona lo circondasse.

Sotto il suo regime morirono circa 50.000 persone. Era una persona talmente egocentrica da cambiare il nome della capitale da Santo Domingo a Ciudad Trujillo. Gli oppositori politici furono brutalmente repressi, esisteva un unico partito, il Partido Dominicano, fedele al dittatore. L’evento più drammatico della dittatura di Trujillo fu quello ricordato come “Il massacro del prezzemolo”, quando nel 1937 diede l’ordine di uccidere gli haitiani che vivevano nella zona di confine tra Haiti e la Repubblica Dominicana. Gli Stati Uniti tutelavano il suo governo. È un paradosso che un governo così ingiusto godesse di protezione internazionale ma evidentemente gli interessi politici erano più forti di qualsiasi ingiustizia.

L’AUTORE

Mario Vargas Llosa (1936) è uno scrittore peruviano, uno dei massimi esponenti del boom latino-americano. La maggior parte dei suoi romanzi sono ambientati in Perù, suo Paese d’origine, nei quali indaga la società e la politica. Impegnato politicamente, fu sostenitore del comunismo e ammiratore di Fidel Castro fino a quando il governo cubano sottopose ad una autocritica pubblica il poeta Herberto Padilla che aveva scritto contro la rivoluzione e il castrismo. Vargas Llosa firmò una lettera di critica al governo cubano insieme ad altri intellettuali socialisti e comunisti come Simone de Beauvoir, Alberto Moravia, Federico Fellini. Gabriel García Marquéz fu l’unico degli intellettuali chiamati a firmare la lettera che si rifiutò di farlo.

García Marquéz e Vargas Llosa erano amici prima di questo episodio, ma anche a causa di altre questioni personali non si parlarono per oltre trenta anni. Una parziale riappacificazione tra i due avvenne nel 2007 quando lo scrittore peruviano permise di pubblicare un suo saggio nell’introduzione alla nuova edizione di Cent’anni di solitudine. Negli anni ’80 Vargas Llosa si attestò su posizioni neoliberiste, rinnegando gli orientamenti giovanili. Nel 1990 si candidò come presidente della Repubblica peruviana col centro destra ma venne sconfitto da Alberto Fujimori che due anni dopo attuò un colpo di stato e soppresse le libertà fondamentali. Verrà condannato poi per crimini contro l’umanità. Vargas Llosa non tornò in patria per molti anni a causa dell’instabilità politica. Tra i vari riconoscimenti vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 2010.

Alessandra Cau

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