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Procida sarà la capitale della cultura 2022. Era la prima volta, da quando è nata la competizione nel 2014, che si candidava un’isola e Procida è stata scelta perché rappresenta una realtà unica nel suo genere

Sabato 9 aprile finalmente si è tenuta la cerimonia d’ inaugurazione a cui ha presenziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha dato ufficialmente il via ai 150 eventi culturali ripartiti da aprile a dicembre.

Sergio Mattarella, alla cerimonia d’ inaugurazione Procida capitale della cultura 2022

Il programma è suddiviso in 5 sezioni: Procida impara, Procida ispira, Procida innova, Procida inventa e Procida include.

Impara ha l’obiettivo di creare alleanze tra soggetti territoriali pubblici e privati, con lo scopo di creare una comunità educante. Ispira prevede progetti che vedono l’isola come fonte di ispirazione. Innova si basa su progetti che favoriscono momenti di confronto tra la comunità nazionale degli innovatori e la comunità locale. Inventa include eventi artistici come mostre e performance varie. Include, infine, utilizza i linguaggi dell’arte finalizzati all’inclusione sociale. Oltre al programma previsto, ci sono poi anche altri eventi come il Procida Film Festival nel mese di luglio.

I mille colori di Procida

Procida è una delle tre stupende isole del Golfo partenopeo, la più piccola dopo Ischia e Capri. L’anima dell’isola è arte, folclore, architettura, tradizioni e costumi, con una storia che splende di luce con radici profonde millenni. Le origini risalgono al XV secolo a.C. in cui fu probabilmente abitata da coloni provenienti da Micene, per poi essere occupata dai Romani.

L’isola vulcanica dal carattere umile, multiforme e colorato raffigura a pieno la vita quotidiana dei 10.477 abitanti. Le case colorate sono immagine dell’isola stessa, dato che danno il benvenuto al porto a chiunque arrivi. La scelta di rendere queste costruzioni così colorate ha un collegamento con il mare, probabilmente i pescatori dovevano riuscire a riconoscere a distanza la propria casa.



Le origini del nome, tra realtà e leggenda

La prima ricostruzione diffusa dall’abate Marcello Scotti nel 1700 fa derivare la parola da pro-cyma che starebbe a significare ” prossima a cuma” identificandone quindi la posizione geografica. Una seconda ipotesi, di impronta greca, fa derivare il nome da pròkeitai: “giace”, per la conformazione del territorio che fa apparire l’isola distesa sulle acque. O ancora, il nome potrebbe derivare nella parola greca “proikeein” ovvero profusa, in quanto sorta dal mare direttamente dalle viscere della terra.

Dionigi di Alicarnasso, invece, imbattutosi nell’Eneide di Virgilio, diffonde una ricostruzione secondo cui la nutrice storica di Enea – Procida – muore durante il viaggio verso l’Italia. L’eroe greco diede così il suo nome all’isola in cui decide di seppellirla nei pressi di Vivara.

Cosa vedere a Procida? 

Terra Murata e Palazzo d’Avalos

Terra Murata, è un borgo medievale fortificato che si trova nel punto più alto di Procida. Da qui si possono scorgere panorami incredibili tra case colorate e mare cristallino. L’edificio principale del borgo è il Palazzo d’Avalos, costruito nel 1563 e trasformato in carcere nell’Ottocento. Ora è aperto per visite guidate. Nel punto più alto di Terra Murata si può ammirare una piazza con case tradizionali e l’Abbazia di San Michele Arcangelo del XVI secolo. 

Marina Grande

Marina Grande è il posto più vivace dell’isola e il suo lungomare è ricco di negozi di ogni genere. Le sue spiagge più belle sono: la spiaggia delle Grotte così chiamata per via delle numerose grotte scavate nel tufo e la spiaggia della Lingua raggiungibile dal porto attraverso un’antica scalinata che costeggia la cinquecentesca Torre di Tabaia, il Casale Vascello e la Piazza dei Martiri sulla Corricella.

Marina della Corricella

Marina della Corricella – che risplende dei colori pastello delle sue abitazioni decorate da scale esterne, le tipiche vefie (loggia), e i balconi coperti da archi di origine araba e ampie terrazze – oggi è un borgo pedonale e rappresenta l’anima antica di Procida.

La “Chiaiolella” (spiaggiolella, piccola spiaggia)

Il Porticciolo di Marina Chiaiolella è caratterizzato dalla presenza del porto turistico e della spiaggia più grande dell’isola. La piccola piazza sul mare è una location di particolare suggestione per la promozione di iniziative tradizionali.

Vivara

L’Isolotto di Vivara, è una riserva naturale privata unita a Procida da un ponte. Il luogo naturalistico, dopo la riapertura al pubblico nel 2017, ha registrato un considerevole aumento delle richieste di prenotazioni. Qui si assaporara realmente la natura incontaminata.

Il fascino dell’isola ha ispirato poeti, registi, attori, pubblicitari, film e maker

Il postino

Sul versante occidentale dell’isola, c’è la spiaggia del Pozzo Vecchio che fa da panorama alle scene più note de Il Postino. Il film di Micheal Radford, diretto in collaborazione con Massimo Troisi, racconta la storia di Mario Ruoppolo, abitante di un’isola non specificata e della sua amicizia con Pablo Neruda, poeta cileno con forti ideologie comuniste che lo portarono in esilio sull’isola.

La Casa di Graziella 

La casa di Graziella è una casa-museo che si ispira al romanzo di Alphonse De Lamartine “Graziella”, ambientato proprio a Procida nel 1800. Il romanzo narra la storia d’amore tra lo scrittore e una giovane procidana, e si ispira ad un personaggio realmente esistito.

L’isola di Arturo 

Elsa Morante nel 1955, all’ombra dell’agrumeto nel giardino dell’allora Albergo Eldorado, ebbe l’ispirazione per il romanzo che due anni dopo le valse il Premio Strega: L’isola di Arturo. Ambientata negli anni Quaranta, L’isola di Arturo è la storia di un ragazzo, Arturo, che, orfano di madre, trascorre l’adolescenza nella sua isola natia, Procida, nutrendosi di sogni e speranze.

Su per le colline verso la campagna, la mia isola ha straducce solitarie chiuse fra i muri antichi, oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali. Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciottoli e conchiglie, e nascoste tra le grandi scogliere.

E. Morante, L’isola di Arturo, Torino, Einaudi, 2015.

E allora? Cosa aspetti? Il 2022 è l’anno perfetto per visitare Procida, le sue stradine, i suoi vicoli e la sua bellezza fatta di arte, cinema e letteratura.

Loredana Zampano

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