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Affinché un territorio fiorisca, è necessario annaffiare costantemente e con cura l’istruzione e la cultura dei suoi abitanti: ciò è possibile solo con la completa attuazione dell’esercizio del Diritto allo Studio. Dal 1985 vige in Calabria la legge regionale n.27 “Norme per l’attuazione del diritto allo studio”, finalizzata al miglioramento e innalzamento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche calabresi. Servizi di mensa e trasporto; libri di testo gratuiti; servizio e strumentazione tecnica idonea in caso di disabilità; sostegno per la costituzione di laboratori scientifici, di informatica, attività sportive e musicali. Questo e molto altro è contenuto nella legge sopraindicata ma, nonostante ciò, la situazione non appare del tutto florida e la Calabria si trova sempre alla base di una lunga piramide sulla quale sono riportati i dati inerenti all’istruzione.

Povertà culturale e istruzione silenziosa

I dati parlano chiaro: c’è una assoluta emergenza relativa alla Calabria, dove si registra il più alto tasso di competenze alfabetiche non adeguate. Questi riscontri risultano particolarmente gravi nei territori più delicati della regione, come il vasto circondario della Locride, collocato sul versante jonico della città di Reggio Calabria. Ad esempio, a Siderno, nell’indagine Invalsi 2021 attuata negli istituti secondari della città, l’88% degli allievi dell’ultimo anno delle scuole superiori non perviene a competenze minime adeguate in Italiano. Probabilmente la causa la si può trovare in una serie di impegni che la scuola sottopone ai ragazzi i quali non hanno un risvolto positivo e non li aiutano a superare le loro lacune disciplinari.

Cosa fare?

Fondamentale potrebbe essere il rafforzamento dell’alleanza tra scuola ed agenzie educative volte a operare per i ragazzi più in difficoltà. Investire fondi in corsi di recupero; dare più spazio, durante le lezioni, a discussioni in cui si analizzano le vicende nel mondo contemporaneo. Indubbiamente la crisi economica, accentuata dalla emergenza pandemica, ha portato ancor più i nodi al pettine. Stupisce, tuttavia, come l’opinione pubblica, non insorga con efficacia e perché la classe politica e amministratrice non intraprenda azioni volte a colmarla. Servono maggiori fondi, migliori strutture, condizioni necessarie e valide per dar modo a tutti di istruirsi e di rendere questa regione florida di menti eccellenti.

Alessia Pisarra

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