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Scegli la destinazione, prenota biglietti aereo e hotel, fai la valigia e via. Sì, un viaggio è tutto questo, è l’insieme di gioia e adrenalina, è l’ansia di non arrivare mai in tempo al check in dell’aeroporto, è la paura di aver dimenticato spazzolino e dentifricio sul lavello di casa, ma è soprattutto una sfida con sé stessi. Quando parti sai bene chi sei, quali sono i tuoi pensieri e le tue ideologie, ma quando poi torni a casa, dopo un viaggio in una parte sconosciuta del mondo, sei ancora sicuro di essere quella persona che eri prima di mettere piede su quell’aereo? Alcuni possono rispondere tranquillamente di sì a questa domanda, ma sono certa che invece per molti la risposta è un deciso e convinto no.

Parliamoci chiaro; non puoi tornare a casa dopo aver visto con i tuoi occhi le enormi fontane che adesso si trovano dove un tempo sorgevano le torri gemelle ed essere la stessa persona, non puoi essere lo stesso dopo aver sentito il rumore assordante del silenzio in una notte d’estate alle Mauritius, non puoi non pensare costantemente al tramonto visto a Santa Monica quella sera di metà ottobre. Questo sarà poco, ma è una certezza. Parti che sei una semplice ragazza, con il tuo zainetto in spalla e la paura di perdersi e non riuscire a trovare il giusto Gate in uno dei giganteschi aeroporti degli Stati Uniti, ma poi proprio lì capisci che ce la fai e ti rendi conto che una volta tornata a casa hai molta più sicurezza e forza di quello che ti aspettavi.

Non appena torni a casa, lo zaino ha un peso diverso; lì dentro hai portato con te non solo caricabatterie, cuffie e passaporto, ma durante il tuo vagare verso il mondo quello zaino si è riempito di emozioni, esperienze, opportunità, tutti elementi che non hanno un forte impatto sulla gravità. A differenza degli oggetti, infatti, non pesano nulla, ma fanno bene all’anima e fanno crescere.

Sì, perché il viaggio è proprio questo: una crescita continua che ti arricchisce dentro e ti regala delle sensazioni così belle che non si possono comprare con i soldi. Puoi girare il mondo, ma in fondo senti sempre di essere all’inizio della tua personale avventura; cammini per le strade del Giappone, visiti Londra, guardi i grattacieli di Dubai e poi dopo tutto quel lusso, dopo tutta quella tecnologia che ti lascia senza fiato, senti anche il bisogno di scoprire delle realtà diverse, più povere magari, ma decisamente più autentiche.

Viaggiare è anche questo, ammirare lo sfarzo ma anche confrontarsi con brutte quotidianità lontane dalla tua. Ci sono luoghi che riempiono di stupore, lasciandoti a bocca aperta e altri invece che creano un malessere dentro. Sì, perché viaggiare non è solo visitare il museo o stare sotto un ombrellone con un gelato in mano, ma è andare alla ricerca di qualcosa di più; e magari questo “più” lo trovi a San Francisco, nel carcere di Alcatraz, dove sbatti la faccia contro una realtà dura e dove comprendi che quei carcerati che riuscivano a sentire l’eco dei festeggiamenti che si tenevano in città la sera di Capodanno, nonostante i chilometri del mare che li separavano, vivevano una vita di cui tu non ne sapevi nulla.

Come ad esempio non vivevano una vita tanto diversa i figli delle guardie di Alcatraz, carcerati anche loro senza volerlo, costretti a vivere in un’isola senza aver scelto di nascere lì; bambini con dei sogni, con una gran voglia di esplorare, ma con la sfortuna di poter uscire da quell’isola solo in rare occasioni. Anche queste realtà ti colpiscono come un pugno nello stomaco quando durante il proprio viaggio ti vengono raccontate.

Viaggiare quindi è questo; è ascoltare racconti che poi metti in quello zaino e che porti con te per l’eternità. Poi torni a casa e immediatamente ti accorgi di essere più grande, di essere una persona migliore e di avere tante cose in più a cui pensare e ricordare per sempre.

Posso quindi solo consigliarvi di viaggiare sempre, viaggiare ogni volta che si può, ogni volta che si ha una settimana libera da lavoro o dallo studio, perché solo vedendo nuove realtà si potrà davvero comprendere quanto sia piccola la propria.

Viaggiate e sarete delle persone migliori. Viaggiate e sarete liberi.

Paola La Vina

illustrazione di Ilaria Longobardi (@dallamiap.arte)

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