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Breve cronistoria dell’arte napoletana per eccellenza

Napoli è la nascita, la diffusione e lo sviluppo della cultura, e lo è sin dai tempi antichi.

È noto come il teatro nasca dalla tradizione greca e si sviluppi poi a Napoli centinaia di anni fa. Su queste basi si svilupperà poi il teatro nazionale. 

Le origini

In virtù di questo, Napoli vanta il più grande teatro antico risalente al Sacro Romano Impero, luogo di incontri e di debutti di coloro che sono considerati dalla nostra tradizione illustri attori e poeti; un luogo che oggi è considerato un gioiello archeologico , nel quale, pensate, per la prima volta si assistette alla declamazione delle Odi di Nerone. 

Le prime opere teatrali messe in scena risalgono alla dominazione spagnola; ci troviamo intorno al 1400 quando Jacopo Sannazaro, poeta e umanista, presentò alla corte Aragonese la sua opera “Arcadia”, che ha come protagonista Sincero, alter ego dell’autore, il quale racconta di aver lasciato Napoli per fuggire dalle pene d’amore e di aver raggiunto l’Arcadia, antica regione greca considerata “locus amaenus” (luogo incantevole simile al Paradiso); il protagonista qui conduce una vita molto semplice, cantando e suonando.

Canzoni e musica costituiscono il binomio perfetto del teatro, quello che Sannazaro ha iniziato proprio alla corte di Alfonso d’Aragona per cui compose vari scritti e spettacoli.

Originariamente gli spettacoli si svolgevano nelle piazze, nelle locande o nelle corti, con lo scopo di intrattenere, divertire e anche istruire il pubblico. 

La novità: Pulcinella

Il teatro inizia lentamente a trasformarsi quando , nel 1500, entra in scena Pulcinella, icona napoletana nata dall’attore Silvio Fiorillo, commediografo napoletano.

Pulcinella rappresenta un personaggio umile e furbo; un simbolo che negli anni fu interpretato da colonne quali Eduardo De Filippo e Massimo Troisi , a cui la Napoli “culturale” deve gran parte del proprio successo.

Fasi del teatro napoletano

Potremmo convenzionalmente dividere in quattro fasi la storia del teatro napoletano.

Una prima vede protagonista Pulcinella e le embrionali rappresentazioni in piazza.

Una seconda fase coincide con l’esordio di Eduardo Scarpetta, capostipite della dinastia Scarpetta-De Filippo e autore del teatro dialettale moderno.

Infine un terzo e quarto periodo che vede esprimersi tre giganti come Totò, De Filippo e Troisi , quest’ultimo rivoluzionario della cultura del cabaret.

Tra i primi comici napoletani ricordiamo certamente Antonio De Curtis (in arte Totò), al quale era sufficiente fare una smorfia per intrattenere i suoi spettatori.

La fondazione del “San Carlo”

Proseguendo a salti tra le diverse epoche storiche, nel 1737 a Napoli fu costruito il teatro ad oggi più famoso della città: il San Carlo. Fu messo in piedi per volontà del re Carlo III di Borbone, che amava particolarmente la danza. Non a caso il teatro è oggi un punto di riferimento per le più grandi compagnie danzanti (italiane e no).

La Napoli di Massimo Troisi

Si sa, Napoli è festa, musica, teatro, esattamente come la descrive Massimo Troisi, sempre attuale, in questa breve intervista che ho pubblicato e pensato di condividere con tutti voi.

Siamo uomini, siamo vivi, e il teatro, come diceva Eduardo, “non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita”.

Giusy Pannone

Troisi e i luoghi comuni sui napoletani

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