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Creare safe space: un approccio essenziale per il benessere mentale

La parola safe in inglese significa “sicuro”. Il termine spazio sicuro si riferisce a luoghi «destinati ad essere privi di pregiudizi, conflitti, critiche o azioni, idee o conversazioni potenzialmente minacciose».

In un mondo sempre più complesso e diversificato, la creazione di safe space emerge come un imperativo sociale per garantire il benessere mentale e l’inclusione sociale. Per spazio sicuro si intende un ambiente fisico ed emotivo in cui le persone si sentono riconosciute e possono trovare una vera solidarietà contro la discriminazione, la violenza e la repressione politica, sociale e sessuale.

L’origine

Il concetto di safe space, sebbene la sua origine precisa sia oggetto di dibattito, viene generalmente fatto risalire al movimento femminista degli anni ’70. In quel contesto, il safe space era considerato uno strumento fondamentale per creare ambienti protetti in cui le donne potessero sfuggire alla violenza e partecipare attivamente alla lotta per il cambiamento sociale e politico. Moira Kenney, un’attivista e studiosa, descrive il safe space nel movimento femminista come un mezzo per creare comunità, non solo uno spazio fisico, ma un luogo dove le donne potevano incontrarsi e sentirsi parte di una collettività. Successivamente, il concetto di safe space si è esteso anche alla comunità LGBTQIA+.

Rifugio emotivo e fisico

Il safe space è divenuto un concetto chiave nel fornire un rifugio emotivo e fisico per individui vulnerabili, permettendo loro di sentirsi parte di una comunità e di resistere uniti alle oppressioni sociali e politiche.

In ogni contesto che miri all’inclusività, la discussione sui “safe space” è imprescindibile. Che si tratti di un evento, un corteo, una serata ludica o un gruppo autogestito, la piena espressione delle individualità può avvenire solo in un ambiente veramente sicuro per tutte le persone coinvolte. Nei “safe space” è cruciale adottare pratiche di auto-curazione e cura degli altri che consentano di condividere le proprie esperienze, costruendo un ambiente basato sull’ascolto reciproco, la comprensione, l’accessibilità, la libertà e la sicurezza per ogni individuo.

Ad esempio, in contesti educativi, i safe space rivestono un’importanza particolare. Le aule scolastiche e le università sono luoghi di apprendimento e crescita personale. La creazione di questi spazi sicuri in queste istituzioni è fondamentale per garantire che tutti gli studenti si sentano accolti e supportati nel loro percorso educativo.

Le critiche

Tuttavia, il concetto di safe space non è privo di critiche. Alcuni sostengono che creare questi spazi può portare alla creazione di “echo chamber“, in cui le persone sono esposte solo a idee e opinioni simili alle loro, limitando così il dibattito e la diversità di pensiero.

Per mitigare questo rischio, è importante adottare un approccio bilanciato. Ciò significa incoraggiare la libertà di espressione e il confronto aperto di idee, mentre si garantisce al contempo il rispetto e la sensibilità verso le esperienze e le prospettive degli altri.

La creazione di questi spazi promuove il benessere mentale individuale, ma contribuisce anche a costruire una società più equa e inclusiva in cui ogni voce è ascoltata e rispettata.

In conclusione, safe space è : libertà nel rispetto reciproco, ascolto, rispetto, coraggio, consapevolezza, protezione, condivisione, rete di cura, autodifesa e comunità.

Loredana Zampano

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