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NON UN GOAL ANNULLATO O UNA MANCATA ESPULSIONE, A SCATENARE LE POLEMICHE È COME VEDERE LE PARTITE

Nemmeno il tempo di far iniziare il campionato di calcio di Serie A e si registrano già i primi disservizi con annesse piogge di proteste. Dopo i problemi tecnici che si sono verificati lo scorso anno alla prima esperienza nel settore, la piattaforma streaming DAZN fa registrare ancora una volta malfunzionamenti per gli utenti, che da quest’anno pagano anche un prezzo più alto per il proprio abbonamento.

DAZN: UNA NUOVA PIATTAFORMA

DAZN si è aggiudicata per il triennio 2021-2024 i diritti televisivi del campionato di Serie A per una cifra di 840 milioni di euro dopo 18 anni di dominio di Sky, trasmettendo 7 gare a giornata in esclusiva e 3 in co-esclusiva (visibili su altre piattaforme). L’assegnazione dei diritti tv per poter portare più introiti alle federazioni e alle società di calcio ha previsto in base al Decreto Legislativo 9 del 9 Gennaio del 2008 (Legge Melandri) con l’art. 9 comma 4 che “è fatto divieto a chiunque di acquisire in esclusiva tutti i pacchetti relativi alle dirette, fermi restando i divieti previsti in materia di formazione di posizioni dominanti.

Nata solamente nel 2015, DAZN velocemente è riuscita a imporsi a livello internazionale trasmettendo eventi sportivi di ogni genere. In Italia ha dapprima partecipato all’assegnazione di pacchetti di minoranza per il calcio per poi nel 2021 aggiudicarsi due pacchetti su tre messi a gara dalla Lega Calcio, diventando la rete di riferimento per vedere le partite del nostro campionato e lasciando poco o nulla alle altre piattaforme.

LE PROTESTE DEGLI UTENTI

Già lo scorso anno i problemi di streaming avevano portato in più occasioni molti abbonati a lamentele e disdette, oltre al cambio di strategia sulla possibilità di fruizione del servizio su due apparati diversi contemporaneamente.

Quest’anno i problemi non sembrano essere stati risolti e infatti nella prima giornata di campionato sono stati in tanti a non poter vedere le gare. Non è bastato un link fornito dalla piattaforma per ripristinare la visione. Se già la considerazione degli abbonati non era ai massimi livelli anche a causa dell’aumento del costo dell’abbonamento come detto in precedenza, adesso la situazione è più grave con l’intervento anche dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che ha invitato il broadcaster a erogare celermente indennizzi per gli utenti. DAZN si impegnerà infatti a corrispondere, o sotto forma di sconto in fattura o di rimborso, un importo pari al 25% dell’abbonamento mensile. L’anno scorso capitò una cosa simile con la società che per scusarsi dei problemi tecnici offrì un mese di visione gratuita ai propri abbonati.

INTERVIENE IL CODACONS

Dopo l’ennesimo disservizio, a scendere in campo è anche il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che ha presentato un esposto alle Procure di Milano e Roma dove si chiede la revoca del contratto di assegnazione dei diritti per la trasmissione delle partite di Serie A.

DAZN NEL DIBATTITO POLITICO

Non sono mancate reazioni dal mondo della politica. La sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali ha predisposto un tavolo urgente con la Serie A, il Ministero dello Sviluppo economico e l’Agcom. L’argomento è finito anche nella campagna elettorale con alcuni protagonisti alle prossime elezioni come Calenda, Gasparri e Salvini che si sono espressi sull’argomento condannando i disservizi e chiedendo l’intervento dell’AGCOM.

Insomma, dopo tanta attesa i tifosi già sono messi a dura prova. In un calcio sempre più costoso e lontano dai tifosi, sicuramente allontanare di più gli spettatori con problemi anche di natura tecnica non fa bene allo sport preferito dagli italiani.

Forse in molti andranno a cercare la vecchia radiolina o meglio ancora torneranno allo stadio, ma per chi non può seguire la propria squadra del cuore, la partita dal divano di casa con “calze, mutande, vestaglione di flanella, frittatona di cipolle, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero” di fantozziana memoria rimane sempre un’ottima soluzione.

Mario Di Donato

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