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I mostri infernali, tra i versi danteschi e le rappresentazioni xilografiche dell’800.

Culturalmente, l’anno che giunge al termine è stato caratterizzato da un anniversario alquanto atteso: il settecentenario dalla morte di Dante. Nel settembre del 1321 morì, a Ravenna, il Sommo Poeta. Sette secoli dopo, Dante è ricordato da noi italiani e non solo come il poeta che ha rivoluzionato l’arte del sistemare in versi le sue questioni di natura amorosa, filosofica, politica e teologica. È stato ricordato per tutto l’anno, in tutto il mondo, in qualsiasi situazione e in qualunque modo. Infatti, diverse sono state le iniziative e gli eventi dedicati al padre della lingua italiana.

Alcuni di questi sono stati organizzati dalle istituzioni nazionali, altri sono stati pensati e concretamente realizzati da piccole realtà comunali in cui il ricordo letterario di Dante palpita in maniera incessante. Altri ancora sono stati meticolosamente allestiti da alcune associazioni culturali presenti in territori in cui si credeva morto il ricordo del Sommo Poeta, come nel caso del territorio corigliano-rossanese. Difatti, l’occasione dell’anniversario della morte di Dante è servita a comprendere come la comunità sia legata al poeta e, in linea generale, agli eventi culturali. Dunque, tale ricordo è stato utile a risvegliare gli animi dei cittadini, i quali si sono scoperti legati dall’amore verso la bella cultura.

Fra tutti gli eventi pensati alla memoria del poeta, è doveroso ricordare quello svoltosi il 3 dicembre 2021 presso la biblioteca diocesana dei Santi Nilo e Bartolomeo situata nel centro storico dell’area urbana rossanese. La biblioteca è un piccolo ma importante patrimonio culturale in quanto conta più di 30.000 volumi, quattro fondi di cui uno antico che conserva due incunaboli. È un luogo magico per la sua importanza ma che, sfortunatamente, è sconosciuto ai più. L’evento dantesco organizzato dall’associazione Idee in Movimento in collaborazione con Gli amici dell’arte ha permesso di far conoscere la biblioteca e il suo tesoro a coloro i quali ne ignoravano la presenza, grazie alla partecipazione di alcuni studenti dei licei rossanesi.

La biblioteca ha accolto, dunque, diversi “attori” che si sono cimentati nella lettura e nell’interpretazione di quei versi i cui protagonisti sono i mostri infernali i quali sono stati, prima, descritti attraverso i versi danteschi e, poi, osservati attraverso le xilografie, ossia delle tavolette di legno incise con un apposito strumento quale la sgorbia, realizzate da Gustave Dorè. Se di Dante si è tanto parlato, occorre – invece – accennare ad informazioni biografiche relative al Dorè. Nacque a Strasburgo, fu incisore, pittore e scultore. All’età di 29 anni incise su legno 135 immagini della Commedia dantesca. Non si limitò però ad una riproduzione fedele di ciò che Dante raccontava, alcune volte interpretò le parole del poeta in una maniera diversa; ciò gli procurò un atteggiamento critico da parte di diversi studiosi dell’epoca, tra cui Emile Zola che riteneva le sue xilografie «strane e spettrali».

Un esempio di mancata corresponsione tra la descrizione pervenutaci da Dante nei primi 21 versi del III canto della Commedia e la rappresentazione xilografica realizzata dal Dorè, è la riproduzione della porta infernale. Le consuete rappresentazioni della porta infernale ritraggono l’uscio dell’Inferno con la famosissima iscrizione riportata dal poeta, «lasciate ogni speranza voi ch’intrate», ma il Dorè decise di raffigurare in maniera diversa l’entrata di Dante e del suo maestro Virgilio nel primo regno ultraterreno. Osservando la xilografia, ci si rende conto che Dorè ha evitato di rappresentare la porta dell’Inferno, difatti i due amici si ritrovano davanti ad un arco, il terreno sotto il loro piedi è inclinato verso il basso il che indica una repentina discesa agli inferi. Il Dorè ha rappresentato, quindi, il momento che precede l’oltrepassare della porta.

In una location che palpita per la sua importanza culturale, si è assistito ad un evento che ha permesso di dar sfogo ad una ritrovata passione per Dante e per la letteratura medievale.

Isabella Cassetti

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