Solo una settimana fa vi abbiamo parlato di Alfredo Cospito, l’anarchico che si trova in regime di carcere duro dal 4 maggio 2022, e del suo preoccupante stato di salute a seguito dello sciopero della fame che va avanti oramai da 116 giorni.
Di recente infatti ci sono state delle importanti e forse imprevedibili evoluzioni del caso. Cospito infatti è stato prima trasferito dal carcere di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano (una vera e propria cella, destinata ai detenuti sottoposti al carcere duro), poiché non sta assumendo né alimenti e neppure gli integratori, rendendo così necessario l’intervento sanitario.
Il medico scelto della difesa di Cospito, Andrea Crosignani, dopo averlo visitato in carcere aveva appunto riferito di aver trovato il detenuto lucido e in condizioni accettabili, ma anche che si tratta di “una situazione complessivamente seria, che anche se i parametri vitali tengono ma quando si arriva a questa situazione ci vuole veramente, veramente poco, perché la situazione precipiti. Perché in questi casi la situazione precipita senza che ci siano dei segni particolari di allarme. Ho parlato con la cardiologa che mi ha segnalato un possibile rischio di aritmie fatali”
Anarchici in marcia
Sabato 11 febbraio circa quattrocento persone hanno partecipato a una manifestazione di protesta a Milano contro la posizione del Governo di fronte al Caso Cospito e alla scelta di non revocare il regime del 41bis. Ricordiamo infatti le dichiarazioni della Premier Meloni che si era detta non disponibile a trattare con i “mafiosi”.
La protesta ha generato numerosi scontri e colluttazioni con la polizia in assetto antisommossa. Il bilancio ha registrato sei agenti feriti in modo non grave e danneggiamenti ad alcuni esercizi commerciali, tra cui una filiale di una banca. Sono stati poi presi di mira beni pubblici come cestini della spazzatura, motorini, biciclette, piante e tavolini dei locali.
Inoltre, sono stati denunciate e portate in questura – subito dopo gli scontri – undici persone per vari reati riguardanti, appunto, l’ordine pubblico.
La risposta della politica non si è fatta attendere e il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato che nel prossimo consiglio dei Ministri chiederà di “intervenire duramente contro questi delinquenti, chiudendo covi e bloccando siti”.
Ma qual è l’evoluzione del caso Cospito?
È notizia di ieri che la Procura generale della Cassazione nella requisitoria depositata martedì 7 febbraio, dal sostituto procuratore generale della Cassazione Piero Gaeta, abbia chiesto di annullare il 41bis per Alfredo Cospito. Il 24 febbraio si pronuncerà anche la Cassazione.
La difesa infatti avrebbe chiesto l’annullamento del regime a cui è sottoposto, ma il Ministro della Giustizia, Guardasigilli Carlo Nordio, già giovedì ha fatto sapere la sua decisione, condivisa con le autorità giudiziarie competenti sul caso, ovvero la negazione per l’istanza di revoca avanzata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore del detenuto.
Le motivazioni risiedono sempre nel timore che Cospito possa altrimenti comunicare con l’esterno e secondo altri anche perché è importante non mostrarsi disponibili a patteggiare con criminali.
Tale decisione è infatti condivisa dal centrodestra e in particolare da Salvini che dichiara di apprezzare la decisione di Nordio augurando al contempo all’anarchico “di vivere bene e a lungo, riconoscere gli errori fatti e disconoscere la lotta armata come strumento di lotta politica”.
Ma i legali del terrorista non si fermano e fanno sapere che presenteranno ricorso.
Come anticipato ci toccherà però aspettare fino al 24 febbraio per ulteriori novità, in attesa della Cassazione che si pronuncerà definitivamente sul caso.
Carmela Fusco
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