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Si sta svolgendo in Egitto in questi giorni il vertice sui cambiamenti climatici “Cop27”, protagonista anche l’Italia rappresentata dalla neo premier Giorgia Meloni che ha dichiarato: “L’Italia farà la sua parte, lavoriamo per ridurre le emissioni di gas di almeno il 55% entro il 2030”. Ma a giudicare dal prossimo Decreto Aiuti-quater non sembrano questi i piani dell’Esecutivo.

Emergenza climatica: adesso bisogna agire

Inutile dire il contrario: siamo in piena emergenza a causa dei cambiamenti climatici. Meteo impazzito, caldo fuori stagione, siccità, alluvioni e trombe d’aria sono solo alcuni dei segnali che il nostro pianeta ci sta mandando. Già da tempo i colossi mondiali si stanno muovendo per risolvere questa grande sfida che attende il genere umano. Alla luce di questo impegno, questo iter iniziato nel lontano 1997 con il Protocollo di Kyoto non ha ancora prodotto i risultati sperati. L’obiettivo di ridurre le emissioni e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 in Europa – come dichiarato dalla Meloni – è difficile, ma non impossibile da realizzare. Ma serve l’impegno di tutti gli Stati.

Emergenza e clima

Tema di grande attualità è quello energetico. Dalle difficoltà d’approvvigionamento delle risorse utilizzate e disponibili (carbone, petrolio, gas) a quelle del futuro (elettricità, idrogeno, sole, vento) il dibattito coinvolge tutte le istituzioni. L’impegno è quello di investire su fonti di energia rinnovabili e di impatto minimo sull’ambiente, ma servono investimenti e programmazione. La grande sfida dei governi del 2022 è proprio questa.

Parole, ma non fatti. Ancora gas?

Nell’ottica di riduzione dell’inquinamento e dell’utilizzo di nuove fonti di energia, nel prossimo Decreto Aiuti-quater in arrivo troviamo una sorpresa. Infatti il Governo ha deciso di aumentare le concessioni per l’estrazione di gas nel Mar Adriatico tramite trivelle. L’obiettivo è quello di estrarre gas naturale dal sottosuolo italiano in modo da poter soddisfare la domanda interna e limitare la dipendenza dal gas russo. La speranza è quella di ricavare 15 miliardi di metri cubi di gas in un decennio. Scelta che riporta alla mente il Referendum del 2016, quando il popolo italiano era stato chiamato ad esprimersi sulla proroga delle concessioni per l’estrazione di gas e petrolio, se ancora presente, nei nostri mari.

Estrazione: No per gli italiani, Sì per il Governo

Il risultato referendario vide il mancato raggiungimento del quorum necessario, ma evidenziò la netta volontà dei votanti alla sospensione di questa attività. Anche Giorgia Meloni si oppose e fece campagna elettorale sostenendo che il continuare le trivellazioni avrebbe solo aiutato le lobby dell’energia, predicando la difesa del mare. Ma forse la crisi energetica che stiamo vivendo ha fatto cambiare idea alla leader di Fratelli d’Italia. Fenomeno – questo – tipico del mondo politico, di chi prima si trova a fare opposizione e poi a governare. Matteo Salvini non fu da meno, infatti indossava durante la campagna referendaria una maglia con la scritta “STOP TRIVELLE VOTA SI”.

Cop27, contestazione dell’opposizione

Le reazioni a questa scelta politica non sono mancate, con la netta presa di posizione del M5S attraverso le parole di Giuseppe Conte: “Scelta senza visione, che crea un danno alla nostra collettività e peserà sulle spalle di tutti noi anche negli anni a venire. Soprattutto, una decisione che non risolve, oggi, i problemi di famiglie e imprese alle prese con il carobollette. Si acceleri subito sulle rinnovabili: conviene all’economia e all’ambiente”.

Matteo Renzi invece ha dichiarato: “Ieri la Presidente Meloni ha annunciato che l’Italia tornerà a estrarre gas dall’Adriatico. Quando proposi la stessa cosa io, sette anni fa, Meloni si oppose e disse che ero schiavo delle lobby dell’energia. Una bella inversione a U. Non sarà l’ultima, vedrete”.

La svolta che nessuno si aspettava al “Cop27”

In anni di politiche “green” e basate sulla sostenibilità questo risulta essere decisamente un passo indietro. Invece che continuare con gli investimenti nell’energie rinnovabili si sceglie di continuare a inquinare, non andando a risolvere il problema, ma a mettere l’ennesima pezza. I dati del gas presente nel sottosuolo riguarda solo stime, non certezze. Inoltre recenti studi illustrano come già il biometano, la stessa molecola del gas fossile prodotta da rifiuti organici e residui agricoli, riuscirebbe a produrre grandi quantità di energia, contribuendo al processo di “Carbon Free” (decarbonizzazione). Infatti nel PNRR sono stati stanziati circa 1,7 miliardi per la costruzione di nuovi impianti produttivi.

Insomma, la proposta al Cop27 del Governo italiano si presenta già con tutti i presupposti per scatenare dissenso e soprattutto ulteriori problemi, di cui certamente non abbiamo bisogno. Non ci resta, però, che stare a guardare e sperare…

Mario Di Donato

One response

  1. Il passaggio alle energie rinnovabili richiede tempo, investimenti mirati e non sperperati. L’Italia è ancora ferma al palo, è stato fatto poco, ma questo non significa che bisogna fermarsi. Continuare ad investire è la nostra salvezza, soprattutto quella dei nostri figli. L’emergenza attuale richiede misure urgenti, e l’unica soluzione è quella di continuare a ” trivellare”. Sul referendum del 17 aprile 2016 mi sono già espresso in un altro articolo, all’epoca non votai per evitare che si raggiungesse il quorum. A tutt’oggi, non ho cambiato idea, sono coerente. Occorre raggiungere con le energie rinnovabili, un livello che riesce a soddisfare buona parte del fabbisogno nazionale, poi chiudere i giacimenti di gas, petrolio e carbone. Non mi spaventa l’incoerenza dei due ministri. All’epoca, era un modo per accalappiare voti, il solito populismo, il solito qualunquismo. Vogliamo ricordare il leghista con la maglietta di Putin, oppure, quando cantava: scappano anche i cani, arrivano i napoletani, terrone lavati con il sapone……E poi è andato in Ucraina per sostenere la pace, facendo una figura ” marrone”, viene al sud per proporre investimenti mirati. E questi sono solo alcuni elementi del nostro governo. In questo attimo sto ascoltando CCCP, la canzone ” Morire”, sarà solo un caso…….

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