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La QS World University Rankings pubblica l’elenco delle migliori università del mondo in relazione ai vari corsi di studio: per L’Italia, la Sapienza si conferma per il terzo anno al primo posto per gli studi classici, buoni piazzamenti anche per il Politecnico di Milano, la Normale di Pisa, la Bocconi e la Luiss.

Sono milioni gli studenti nel mondo che ogni anno si spostano dal proprio luogo di origine per frequentare l’università più adatta alle proprie esigenze e che al termine di essa possa inserirli facilmente all’interno del mondo del lavoro.
QS World University Rankings come ogni anno stila una classifica che sicuramente non brilla per criterio “scientifico”, ma ricorre a ciò che potremmo paragonare ad una sorta di “sentito dire”, basato sulle testimonianze e i pareri di docenti e personale legato alle suddette università.
Sicuramente non un indicatore definitivo, ma semplicemente un modo di valutare l’istituzione sulle esperienze, un po’ ciò che succede quando chiediamo al nostro amico di famiglia quale sia il dentista con cui si è trovato meglio.

Questi i criteri seguiti dal QS World University Rankings:

Reputazione accademica – Con il 40% del punteggio complessivo, la reputazione accademica guarda alla qualità dell’insegnamento e della ricerca nelle università. Raccoglie oltre 130.000 opinioni di esperti dallo spazio dell’istruzione superiore, creando il più grande sondaggio di opinioni accademiche al mondo.

Reputazione del datore di lavoro – Valuta in che modo le istituzioni preparano gli studenti a carriere di successo e quali forniscono i laureati più competenti, innovativi ed efficaci.

Rapporto docenti/studenti – Questo indicatore riconosce che un numero elevato di accademici per studente riduce l’onere dell’insegnamento e crea un’esperienza studentesca più favorevole. Si valuta in che modo le istituzioni forniscono agli studenti accesso a molteplici docenti e tutor.

Citazioni per facoltà – Misura la qualità della ricerca universitaria con una metrica di citazioni per facoltà, prendendo il numero totale di citazioni accademiche in articoli prodotti da un’università in un periodo di cinque anni.

Rapporto studenti internazionali e rapporto docenti internazionali – Un’università altamente internazionale crea una serie di vantaggi. Dimostra la capacità di attrarre studenti e personale di qualità da tutto il mondo e implica una prospettiva globale.

Al netto di questi parametri, La Sapienza si conferma la migliore università al mondo per classici e storia antica, seguita tra le italiane dalla Normale di Pisa, al 4° posto.
All’interno delle varie classifiche, divise per indirizzo, figurano anche il Politecnico di Milano, La Bocconi, La Luiss, il Politecnico di Torino, l’Alma Mater Studiorum di Bologna, la Federico II di Napoli, l’Università di Padova e l’IUAV di Venezia.
Gli stati più rappresentati nell’alta classifica sono gli USA, che occupano tutta la top10 a eccezione del 9° posto occupato dal Politecnico di Zurigo, e il Regno Unito, rappresentato soprattutto dalle storiche Oxford e Cambridge.

A eccezione della rinomata Federico II, al netto della parziale visione che fornisce questa classifica, le università del Sud Italia sono praticamente assenti dai piani alti della classifica, sottolineando ancora una volta un divario Nord-Sud Italia e di come l’aspetto economico riesca ad influire inevitabilmente anche sul lato culturale di un territorio.
Dalle testimonianze degli ultimi anni è lecito pensare che lo studente si sposti in una grande città come Milano o Bologna non solo per l’Università in sé, ma per le possibilità lavorative post-laurea offerte, faticando a tornare nel territorio d’origine, senza contare le numerose “fughe” all’estero.

Antonio Montecalvo

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