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La riapertura delle frontiere cinesi ha suscitato preoccupazione nel resto del mondo. L’UE ha imposto l’obbligo di test molecolari o antigenici per i passeggeri provenienti dalla Cina. Ma qual è la situazione attuale? 

La Cina riapre le frontiere verso il mondo
La Cina riapre le frontiere verso il mondo

Lo scorso 8 gennaio la Cina ha ufficialmente messo un punto alla politica Zero-COVID-19. La riapertura delle frontiere per viaggi internazionali ha permesso a migliaia di cittadini cinesi di poter uscire dai confini del proprio territorio dopo oltre tre anni di chiusura. 

L’evento ha anticipato di poche settimane il tanto atteso Capodanno lunare anche denominato come Festival della Primavera. I festeggiamenti sono iniziati il 21 gennaio e si sono conclusi il 5 febbraio con la Festa delle Lanterne. Si tratta di una delle più importanti e sentite festività tradizionali cinesi e celebra, per l’appunto, l’inizio del nuovo anno secondo il calendario cinese.

Questa ricorrenza porta ogni anno milioni di cinesi a viaggiare dentro al Paese, per spostarsi dalle grandi metropoli alle città rurali di origine, o dall’estero verso la Cina. L’invito piuttosto pacato del governo di non fare visite ai parenti più anziani non ha impedito il compimento di questa “migrazione” umana.

Le misure adottate dall’UE

È proprio alla luce di queste riaperture che l’Europa e altri Paesi hanno reagito chiedendo l’adozione di una strategia comune. L’Italia è stata una delle prime a reintrodurre tamponi e quarantene a chi arriva dalla Cina. Sono seguite misure analoghe da parte della Francia, Spagna e Regno Unito. 

La discussione è sorta però dal momento che non tutte le persone provenienti dalla Cina venissero con un volo diretto. Spesso facendo scali in alcuni aeroporti si perdeva il tracciamento dei passeggeri non essendoci misure internazionali condivise. Dopo giorni di incertezza, l’UE si è finalmente espressa al riguardo: obbligo di tampone antigenico o molecolare effettuato non oltre le 48h per tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina. Alla luce di queste misure il governo cinese ha giudicato queste risoluzioni ingiuste e ha minacciato di “prendere contromisure basate sul principio di reciprocità contro quei Paesi che hanno adottato restrizioni all’ingresso e che prendono di mira solo i viaggiatori cinesi”.

Qual è la situazione attuale in Cina? 

Le tensioni tra i paesi sembrano essersi attenuate, ma dentro ai confini cinesi la situazione epidemica è sotto controllo? 

La Commissione Sanitaria Nazionale cinese ha affermato che i contagi da Covid-19 sono nettamente calati rispetto al picco di dicembre. Anche durante le festività il contagio sembra essere rimasto basso. Sempre stando alle dichiarazioni della Commissione, il numero dei pazienti che si recano negli ambulatori per febbre avrebbe raggiunto il picco lo scorso 23 dicembre e da allora è sempre sceso, calando del 94% nella rilevazione del 17 gennaio. Inoltre, sempre al 17 gennaio i pazienti che hanno avuto necessità di ricorrere ai reparti di emergenza sarebbero diminuito del 44% rispetto al picco del 2 gennaio. 

I dati incoraggianti uniti al bilancio economico sembrano tracciare il quadro di una Cina pronta a tornare sulla scena mondiale. Parlando al Forum Economico mondiale di Davos, il vicepremier Liu He ha detto che la Cina è “pronta per tornare sulla scena mondiale”, intensificando i rapporti di cooperazione politico-economica con gli altri paesi.

Arianna Remoli

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