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Novembre 2023 – il Senato approva il via definitiva l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, di cui non si hanno più tracce dal lontano 1983.

Il sì definitivo

Dopo molti rinvii, l’approvazione del Senato arriva otto mesi dopo quella della Camera dei deputati. L’unanimità è stata sfiorata: tutti i senatori favorevoli, ad eccezione di un solo astenuto – Pierferdinando Casini – e un voto contrario – Roberto Menia, Fratelli d’Italia. Il senatore Casini, difatti, ha ritenuto “non utile” l’istituzione di un apposito organo, sostenendo come non sarà in grado di produrre nuovi elementi per le indagini già in corso.

Anche Maurizio Gasparri, pur non votando contro, ha ritenuto opportuno sottolineare come “la nuova commissione non deve diventare un teatrino mediatico, un’aggressione ai santi”, con riferimento a Papa Wojtyla e alle polemiche sorte qualche mese prima. Ma sul punto è intervenuta la senatrice Simona Malpezzi, Pd: “quello del senatore Gasparri è un grido d’allarme da respingere. La commissione dovrà partire senza verità in tasca o precostituite”.

Ancora, Pietro Orlandi commenta entusiasta la decisone assunta – “sono contento, aspettavo con fiducia questa notizia. Questa commissione potrà fare tantissimo. Sono convinto che arriveremo alla verità, non potrà essere occultata per sempre. Ringrazio i senatori che hanno votato la Commissione“. In un post sui suoi canali social, tuttavia, invita a riflettere sulle parole dette in aula. “Considero imbarazzante l’intervento di ieri del Senatore Gasparri. Le parole dette vanno ascoltate con attenzione perché in linea con quel pensiero Vaticano che ha fatto capire di non gradire questa commissione perché considerata una intromissione perniciosa e un’interferenza che potrebbe addirittura inquinare le indagini di Vaticano e Procura di Roma”.

Il lavoro della Commissione

Indubbiamente, la bicamerale si troverà a fare i conti con uno dei cold case più noti della storia del nostro paese. Una vicenda che nei decenni ha avuto sviluppi sconcertanti e numerose vicende con implicazioni sospette. Nel tempo sono tante le ipotesi prese in considerazione: la pista del terrorismo internazionale, che avrebbe coinvolto, se non ricattato, lo Stato del Vaticano; o la pista legata a possibili atti delle Banda della Magliana.

L’insediamento dei 40 commissari – venti deputati e venti senatori – è atteso entro la fine dell’anno. I prossimi passi saranno la nomina dei 40, la formazione dell’ufficio di presidenza e l’elezione del presidente, che la maggioranza di centrodestra intende tenere per sé.

Il nuovo organo avrà pieni poteri inquirenti.

Difatti, il provvedimento approvato precisa che la nuova Commissione dovrà ricostruire e analizzare in maniera puntuale la dinamica della scomparsa di Emanuela e Mirella, nonché verificare ed esaminare il materiale e i dati acquisiti attraverso le inchieste giudiziarie e le inchieste giornalistiche e “fatti, atti e condotte commissive oppure omissive che possano avere costituito ostacolo o ritardo o avere portato ad allontanarsi dalla ricostruzione veritiera dei fatti necessaria all’accertamento giurisdizionale delle responsabilità”. Il tentativo di sciogliere la vicenda consiste anche nel provare a ricostruire le dinamiche di quei depistaggi o movimenti sospetti che hanno portato le indagini ad allontanarsi dalla verità.

Inoltre, la bicamerale potrà promuovere “azioni presso Stati esteri, finalizzate ad ottenere documenti o altri elementi di prova in loro possesso che siano utili alla ricostruzione della vicenda”. Con una dotazione annua di 50 mila euro l’anno, l’arco temporale coincide con la fine della legislatura. Un raggio d’azione molto ampio, che si pone l’obiettivo di individuare, dopo circa 40 anni, le entità che portarono a termine il doppio sequestro

Chiara Vitone

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