Categories:

Il governo frena sulla commissione d’inchiesta parlamentare per “approfondimenti”

L’esecutivo sospende i lavori sulla commissione di inchiesta parlamentare sul caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa nel lontano giugno 1983.

Dopo quarant’anni, il governo deve ancora effettuare “ulteriori provvedimenti”: è questa la motivazione che lo ha spinto a chiedere al presidente della commissione Affari costituzionali, Nazario Pagano, di sospendere l’esame del disegno di legge istitutivo della bicamerale.

Il provvedimento è previsto in Aula per il 20 marzo. I lavori, garantisce Pagano, proseguiranno in modo da rispettare i tempi previsti dalla conferenza dei capigruppo.

La relatrice del provvedimento, Sara Kelany di Fratelli d’Italia, ha riferito all’Ansa che il governo non ha indicato che tipo di approfondimenti debba effettuare: “immagino siano approfondimenti tecnici” sostiene.

Dietro questa scelta di rinviare, secondo quanto affermato in Parlamento, ci sarebbe il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, fortemente legato agli ambienti pontifici. Difatti, non ha mai fatto mistero del suo passato, ad esempio presiedendo la fondazione pontificia “Aiuto alla chiesa che soffre”, che si occupa di dare sostegno ai cattolici perseguitati.

Ma poche ore dopo è arrivata la risposta da parte di Palazzo Chigi:

“In relazione ad indiscrezioni circolate su alcune testate riguardanti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e un suo presunto ruolo nella sospensione dell’esame del disegno di legge istitutivo della bicamerale per procedere a ulteriori approfondimenti sul caso Orlandi, si sottolinea che queste sono prive di ogni fondamento”. Al contrario, prosegue, “il sottosegretario di recente ha incontrato il fratello di Emanuela Orlandi manifestando la piena disponibilità del governo per tutto ciò che può fare piena luce sulla vicenda”.

Morassut: “forse lo ha chiesto il Vaticano”.

Roberto Morassut del Pd è autore di due proposte di legge per l’istituzione di una Commissione che indaghi sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.

Chiede spiegazioni: “L’iniziativa è sorprendente, perché l’iter era già stato condiviso da tutti i gruppi parlamentari e gli stessi presidenti di Camera e Senato avevano assicurato alle famiglie la massima celerità, cosa che effettivamente è avvenuta. Chiediamo all’esecutivo il motivo di questa decisione”.

E infine accusa “forse lo ha chiesto il Vaticano”.

Silvestri: “Il governo non si nasconda e spieghi con urgenza quanto sta accedendo. Farlo è un suo dovere”.

Dello stesso tenore è Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera M5S: “Questa scelta incomprensibile danneggia le famiglie di queste due ragazze (Emanuela Orlandi e Mirella Gregori) e tutti i cittadini che chiedono di fare luce su questa torbida vicenda. Il governo non si nasconda e spieghi con urgenza quanto sta accedendo. Farlo è un suo dovere”.

Bonafede e Zaratti: “E’ a dir poco inconsueto”.

“Ho chiesto al presidente della Commissione cosa debba essere approfondito, ma non me lo ha saputo dire”, ha detto la capogruppo del Pd, Simona Bonafede.

Continua il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Filiberto Zaratti “È a dir poco inconsueto che il governo freni l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta. Possiamo accettare un rinvio di qualche giorno, ma non di più”.

L’indagine

Io penso che se il governo si opporrà all’apertura di una commissione di inchiesta sulla scomparsa di mia sorella, sarà un vero suicidio politico”, interviene il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro.

Per anni, ha chiesto più volte che anche lo stato italiano agisca in maniera indipendente, per dare forza a un’indagine che rischierebbe di finire ancora una volta nel nulla.

Saremo convocati a fine indagine, al momento non possiamo fare niente”, dice l’avvocato della famiglia Orlandi. Quanto alle persone che saranno ascoltate, l’ufficio del Promotore di Giustizia non ha dato informazioni ma sarebbero pochi i testimoni dell’epoca ancora in vita che potrebbero avere notizie sul caso.

Pietro Orlandi

Nel corso degli anni ci sono state tantissime illusioni e tantissime disillusioni. Comunque, resto fiducioso” annuncia in questa fase Pietro Orlandi. Ancora una volta dà prova di come non bisogna fermarsi se non dinanzi alla verità.

L’augurio è quello di un cambiamento nelle coscienze delle persone e che si decida di arrivare alla fine. Nel mentre, faremo in modo che questa storia resti sempre in piedi per far sì che non sia mai dimenticata.

Chiara Vitone

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *