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VISITARE L’ISOLA SENZA SBORSARE UN PATRIMONIO

Vista da Monte Solaro

Le vacanze Pasquali hanno già fatto il loro corso, le giornate si allungano, noi iniziamo a tirar fuori dall’armadio capi più leggeri e, nonostante gli impegni scolastici e lavorativi, riusciamo a captare i primi sprazzi di quell’odore particolare, caratteristico, inconfondibile e impossibile da racchiudere in una boccetta di vetro: il profumo dell’estate. Penso che sia diverso da persona a persona, ma con una fragranza o un’altra, fra le note è presente una sensazione di libertà tipica del periodo estivo.
Quindi, mentre siamo ancora in ufficio o stiamo sgobbando sui libri per prepararci alla sessione d’esami ormai incombente, quale migliore stratagemma per evadere se non pensare alle future vacanze?
Non serve arrivare molto lontano per chi ha la fortuna di godere della nostra meravigliosa penisola. E perché non esplorare una famosissima, sia per notorietà del posto che dei visitatori, isola come Capri?
Questo paradiso terrestre che si trova nel golfo di Napoli e fa parte appunto dell’Arcipelago Campano è stato sempre riconosciuto per la sua bellezza tanto che vi è possibile trovarci innumerevoli resti storici, soprattutto dell’epoca romana. Lo stesso imperatore Tiberio scelse l’isola come sua dimora.
Io mi sono innamorata di questo luogo più di 13 anni fa grazie agli occhi di una persona unica che conosceva ogni angolo dell’isola e non perdo mai occasione per tornarci.

Spiaggia Bagni di Tiberio


Sono consapevole che parlando di Capri il lusso raggiunge subito la nostra mente e magari pensiamo che non sia di nostro gusto perché siamo più tipi da viaggio avventura o a maggior ragione che non sia adatta alle nostre finanze. Ma se ti dicessi che per godere di questa meraviglia in realtà non occorre essere un attore di Hollywood e avere uno yacht di dimensioni condominiali, ma con qualche calcolo e accortezza anche un comune mortale può villeggiarci senza ricorrere alla vendita di un arto? E soprattutto, per gli amanti della natura, qui potrete trovare tante alternative sportive, low cost e culturali rispetto ai negozi di grandi marche, ristoranti chic e club esclusivi (senza nulla togliere a chi abbia voglia di visitare anche questi).

Dopo le mie numerose visite sono contenta di proporre una Capri diversa, un po’ lontana dai riflettori e sicuramente più accessibile da un punto di vista economico.
Prima di tutto per raggiungere l’isola si prende il traghetto o l’aliscafo e per entrambi ne partono e ne arrivano diversi ogni giorno. Le corse da Napoli e da Sorrento viaggiano tutto l’anno, poi nel periodo estivo si aggregano anche altre navi da Positano, Amalfi, Salerno e Ischia. I prezzi variano in base alla disponibilità, ma ad esempio da Napoli si possono trovare tratte intorno ai 20 euro e il viaggio dura all’incirca un’ora.
Non è possibile da Pasqua a novembre portare la propria vettura a Capri e, sinceramente, sarebbe anche inutile perché i collegamenti pubblici sono ben organizzati e vi è solo una strada carrozzabile. In alternativa vi è la possibilità di noleggiare una moto per chi avesse bisogno di maggiore indipendenza.
Arrivando al punto cruciale dell’alloggio è d’obbligo fare una piccola premessa. Sull’Isola di Capri sono presenti due comuni, specificamente Capri e Anacapri. Quest’ultimo prende proprio il nome dall’unione dell’altro comune con il termine greco ànà che significa “sopra”,appunto per la sua posizione.
Questo paese offre sistemazioni a prezzi più abbordabili e, probabilmente per un gusto personale, è dove sono presenti le maggiori attrazioni.
Oltre al giro in barca per guardare la costa dal mare e arrivare ai faraglioni i miei consigli economici per le tasche, ma d’obbligo per gli occhi sono numerosi, tanto che la scelta sarà così vasta che prima di tutto ci si chiederà come faccia un’isola a possedere tanti tesori e poi che non basterà mai il tempo a disposizione per poter dire “va bene, ho visto tutto, posso ripartire”; anche perché (spoiler) dopo averla visitata non resisterete al suo fascino e ve ne innamorerete.

Sfinge di Villa San Michele

I must ad Anacapri sono: la Villa San Michele, casa del medico svedese Axel Munthe, il quale vi ha collezionato oggetti incredibili e, per i curiosi, potrete acquistare il libro “Storia di san Michele” per scoprirne le origini; la Casa Rossa dallo stile eclettico, perfetta miscela di molteplici culture attualmente gestita da una cooperativa di ragazzi dell’isola; la Chiesa di San Michele che vi incanterà col suo pavimento maiolicato raffigurante la scena biblica del Paradiso terrestre. Impossibile non meravigliarsi grazie alla magia della famosa Grotta Azzurra nella quale, grazie alla presenza di un’altra grotta sottostante l’acqua si colora e illumina appunto dell’omonimo colore.

La Grotta Azzurra

Per gli amanti del trekking e delle camminate ci sono diversi percorsi da intraprendere sull’isola e io ne suggerisco quattro.
Il primo consiste nel raggiungimento del sito archeologico di Villa Jovis, abitazione dell’Imperatore Tiberio.
Poi vi è la Scala Fenicia, costruita dai greci fra il VII e VI secolo a.C, la quale fino al 1877 (anno in cui è stata inaugurata la strada carrozzabile) era l’unica via per arrivare ad Anacapri. La Scala parte dal porto di Capri e arriva fino alla sopracitata Villa San Michele. Nel caso la si voglia percorrere dall’alto verso in basso, consiglio poi di approfittare di un bel bagno sulla spiaggia dei Bagni di Tiberio. Dopo il percorso che è lungo 1,7 km, ma ripido, potrebbe venire un leggero languorino (posso testimoniarlo), allora quale migliore occasione per gustare un bel panino caprese preparato dalla Salumeria Isola Azzurra, situata proprio ai piedi della Scala? Ingredienti di qualità e semplici: pomodoro caprese, mozzarella di bufala campana, origano e olio evo a volontà (vi è la possibilità di aggiungere anche un affettato); e, credetemi, può sembrare semplice da preparare, ma il gusto che ha a Capri è inspiegabilmente irripetibile (ho l’acquolina in bocca al solo pensiero).
Caratteristica è anche la Via Krupp, la quale prende il nome dal tedesco Friedrich Alfred Krupp, amante di Capri, che la fece costruire per raggiungere più rapidamente la zona balneare di Marina Piccola dal centro del paese.

Mappa del Sentiero dei Fortini

Ultimo, ma non per importanza, è il percorso dei fortini. Questo cammino è stato realizzato per collegare i quattro fortini borbonici, inizialmente utilizzati come torri di avvistamento, e creare un ecomuseo il quale permette di scoprire la variegata flora e la fauna dell’isola tramite diverse maioliche situate lungo tutto il percorso, fino a raggiungere il Faro di Punta Carena. È possibile intraprenderlo partendo dal primo dei fortini, il fortino di Orrico, arrivando al faro o viceversa. Io l’ho percorso nel primo ordine per poter godere alla fine della camminata di un rigenerante bagno nelle acque del faro e poi del suo suggestivo tramonto (altro must dell’isola).
A Capri ogni punto può regalarti un colpo d’occhio, ma è senza alcun dubbio unica la vista che si può godere dal rooftop dell’isola: Monte Solaro. Raggiungibile anche esso a piedi, ma questa volta suggerisco di usufruire della seggiovia che lo collega ad Anacapri. Sullo stesso monte risiede un altro punto di interesse: l’Eremo di Santa Maria a Cetrella.

Faro di Punta Carena

Non potrete lasciare l’isola senza aver i Giardini di Augusto, la certosa di San Giacomo e aver ammirato l’Arco Naturale, tutti e tre situati nel comune di Capri.
E poi un sandalo caprese realizzato su misura da Antonio Viva (Anacapri) siamo sicuri di non volerlo portare a casa?
Spero che queste tips possano risultare utili e invoglino qualcuno a visitare questo incredibile luogo, perla della nostra Italia e del nostro Meridione.

Anna Chiara Paolino

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