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Dal 1° luglio 2023 Bologna è diventata la prima grande Città 30 in Italia, impegnandosi in una transizione che dal 1° gennaio 2024 trasformerà definitivamente la mobilità cittadina. Meno sinistri stradali, meno inquinamento e più spazio alle persone sono gli obiettivi del Piano Particolareggiato del Traffico Urbano (PPTU) “Bologna Città 30” approvato dalla Giunta diretta da Matteo Lepore. Sebbene la maggior parte delle strade cittadine prevedano i 30 km/h alcune di esse, con particolari caratteristiche, resteranno ai 50 km/h.

Come lo stesso Comune di Bologna rende noto «da luglio a settembre il Settore Mobilità Sostenibile procederà all’installazione della segnaletica orizzontale e verticale»; è inoltre «prevista la sostituzione o installazione di oltre 500 cartelli e la realizzazione di circa 300 bolloni su strada». Le sanzioni per i trasgressori non partiranno subito ma dal gennaio 2024 e in questi sei mesi la cittadinanza verrà sensibilizzata e informata anche dalla Polizia locale. Il Piano della Sicurezza Stradale Urbana in vigore evidenzia infatti che l’investimento dei pedoni rappresenta la terza causa più frequente di incidentalità e che le responsabilità maggiori derivano dall’alta velocità e dalla distrazione alla guida, un grave problema soprattutto in ambito urbano.

Ripensare la mobilità

Quello della “mobilità dolce” è un tema che le città europee stanno affrontando e sperimentando già dalla fine degli anni ’70. Non si tratta solo di ridurre la velocità di percorrenza nelle strade cittadine ma di ripensare tutto il tessuto urbano in modo da renderlo gradualmente meno ospitale per le auto e più per le persone, libere di muoversi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Ovviamente l’idea di sostituire l’auto deve essere anticipata da mirati interventi di rigenerazione urbana e implementazione del trasporto pubblico, che non deve assicurare solo un servizio di base ma essere presente costantemente e capillarmente sul territorio. Le strade, in questo modo, diventano sicuramente più «democratiche», come Andrea Colombo, ex Assessore alla Mobilità del Comune di Bologna ama affermare, in quanto anche chi non può permettersi un auto per età o per possibilità economiche riesce a muoversi autonomamente e in sicurezza.

Città 30 per dare spazio alle persone

Non solo, dare più spazio alle persone significa adeguare e spesso allargare i marciapiedi, creare nuove piazze soprattutto in prossimità delle scuole (con i 500.000 euro di fondi europei React EU a Bologna sono state finanziate cinque nuove piazze scolastiche pedonali) e nuovi spazi di ritrovo favorendo la coesione sociale. Non va inoltre sottostimato il beneficio ambientale delle città 30; prima di tutto una riduzione del rumore – quindi dell’inquinamento acustico – che si accompagna alla riduzione delle emissioni di smog e gas climalteranti data dalla costante velocità del traffico che evita il continuo fermarsi/ripartire e accelerare/decelerare delle auto. Spostarsi a piedi o utilizzare la bicicletta annulla poi del tutto le emissioni ed è per questo che nel comune di Bologna «diventa strategico il completamento della Bicipolitana» sempre grazie al finanziamento React EU.

Certo, la transizione potrà presentare difficoltà iniziali e avrà bisogno di un’attenta campagna di educazione della cittadinanza ma sicuramente è orientata ad un più corretto, inclusivo, sicuro ed ecologico modo di vivere il tessuto urbano, proiettato al futuro e più vicino ad altre esperienze europee.

Sabia Braccia

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