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In occasione dei Campionati Italiani Assoluti di scherma svoltisi a La Spezia da mercoledì 7 a lunedì 12 giugno abbiamo avuto il piacere di intervistare Rebecca Gargano, una delle atlete che hanno vinto con l’aeronautica militare la gara a squadre di sciabola. In palio c’erano dodici titoli: sei individuali e sei a squadre nel Campionato di serie A1. Il calendario dell’evento è stato fitto con due competizioni al giorno, era così strutturato: due giornate per ciascuna arma, cominciando con la sciabola, continuando con la spada e chiudendo col fioretto, prima con le gare individuali poi con le prove per team di Serie A1 che vedranno sempre 12 formazioni a contendersi il titolo nazionale ma anche la permanenza nella massima categoria.

Rebecca Gargano, 26 anni, campana, precisamente di Pozzuoli è una ragazza determinata che ha saputo conciliare lo studio universitario con questa grande passione.

COME E QUANDO NASCE LA TUA PASSIONE PER LA SCHERMA?

A 9 anni ho iniziato un po’ per caso perché i miei genitori mi hanno portato in una palestra di scherma. Essendo uno sport molto tecnico inizialmente non mi entusiasmava ma mi sono appassionata successivamente tramite le gare.

COSA RAPPRESENTA PER TE QUESTO SPORT?

È semplicemente la mia passione più grande.

QUAL E’ STATO IL TUO PERCORSO CON LA SCHERMA? LA TUA PRIMA GRANDE VITTORIA? QUELLA PIU’ EMOZIONANTE E SIGNIFICATIVA?

Ce ne sono state varie ma la più importante a livello giovanile è stata la vittoria al mondiale under 20 a squadre, quello è stato un trampolino di lancio. È stato bello poi vincere le universiadi a Napoli nel 2019. Ho vinto anche un bronzo ai Giochi del Mediterraneo l’anno scorso. È stata una vittoria sofferta perché mi sono infortunata e mi ero trasferita di recente a Foggia per allenarmi.

COME E’ CAMBIATO (SE E’ CAMBIATO) IL TUO RAPPORTO CON LA VITTORIA? PIU’ IN GENERALE COSA RAPPRESENTA PER TE LA MEDAGLIA?

Ogni vittoria è un punto di partenza. Di mia indole non riesco ad accontentarmi, bisogna sempre pensare al prossimo obiettivo.  

COME HAI FATTO A GESTIRE STUDIO E VITA SPORTIVA?

Sono sempre stata abituata a farlo quindi mi è bastato continuare. Ho studiato Economia aziendale alla Federico II di Napoli, poi la magistrale in Marketing l’ho fatta alla Luiss a Roma. Sono una che porta a termine le cose. Tornando indietro me la prenderei con un po’ più di calma perché si potrebbe rischiare di fare tante cose e non farne bene neanche una. Un suggerimento che darei alla Rebecca del passato è “non fare le corse”. Può sembrare pesante esternamente gestire tutto, anche internamente in realtà, ma quando fai una cosa che ti appassiona la fatica passa in secondo piano.

COME TI TROVI NELL’AERONAUTICA?

Ho un gruppo bellissimo, tutti molto alla mano, non ti mettono pressione. Puoi entrare in caserma una volta all’anno ma puoi allenarti dove vuoi. Mi trovo molto bene, c’è un bell’ambiente.

TI PIACEREBBE INSEGNARE SCHERMA?

Ancora non mi ci vedo.

COSA VEDI NEL TUO FUTURO?

Più che al futuro mi sto concentrando sul presente ed in questo momento il mio presente è la scherma.

I TRAGUARDI SPORTIVI RAGGIUNTI SONO PER TE TANTI PUNTI D’ARRIVO O SEMPLICI PUNTI DI PARTENZA?

Sono punti di partenza. Sto aspettando ancora il risultato importante che mi permetta di entrare tra le prime 4 a livello nazionale. Si va in 12 a fare la coppa del mondo. 4 vengono scelte per fare europei e mondiali. Ad oggi sono la sesta, come riserva. Si punta alle olimpiadi di Parigi. Ci vuole disciplina e costanza è una vita sacrificata ma se fai una cosa che ti appassiona è meno pesante, i risultati poi ripagano.

La voce del sud Alessandra Cau

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