Categories:

Una nuova legge anti-pirateria mira a colpire lo streaming illegale delle PayTv. È stata già rinominata “anti-pezzotto”. La Camera dei Deputati lo scorso mercoledì 22 marzo l’ha votata con 252 voti favorevoli e nessun contrario. Adesso si aspetta il Senato. Il provvedimento rientra nell’ambito del diritto d’autore e della tutale della proprietà intellettuale.

Cosa prevede la legge

Il nuovo testo prevede la reclusione da 6 mesi fino a 3 anni e una multa da 2.582 a 15.493 euro per il trasgressore, ovvero colui che salva “abusivamente i contenuti su supporto digitale, audio, video o audiovideo, in tutto o in parte, di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale ovvero effettua la riproduzione, l’esecuzione o la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita”.

La legge dà poteri all’AGCOM

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) avrà la facoltà di “ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi in maniera illecita, anche adottando provvedimenti cautelari in via d’urgenza”. Per le dirette streaming, “il provvedimento è adottato, notificato ed eseguito prima dell’inizio o, al più tardi, nel corso della diretta stessa”. Si bloccherà infatti l’indirizzo IP a cui fanno riferimento i siti web. Sarà possibile rintracciare i fruitori tramite il tracciamento dei pagamenti, dato che molte persone che utilizzano questo sistema illegale effettuano ricariche su carte prepagate all’organizzazione che gestisce la piattaforma di streaming. La Magistratura inoltre potrà chiedere alle banche e agli altri istituti di credito i dati personali di chi è coinvolto.

Cos’è il pezzotto

Il “pezzotto” non sarebbe altro che un apparecchio elettronico che collegato al televisore permette di vedere contenuti a pagamento delle PayTv senza sottoscrivere alcun abbonamento. Questa possibilità avviene tramite le IPTV illegali. Il costo di questo ”servizio” alternativa oscilla tra i 10 e 20 euro mensili e permette di poter accedere alla visione di contenuti quali film, serie TV ed eventi sportivi. Questa cifra ovviamente viene corrisposta ad un organizzazione criminale che gestisce il flusso illegale di dati.

Troppi italiani guardano contenuti in modo illegale

Secondo “Repubblica” sono circa 5 milioni gli italiani che utilizzano questo sistema, concentrati di più al Sud. Decisamente troppi. Di recente proprio per contrastare la pirateria, la piattaforma di streaming di DAZN ha proposto un’offerta molto vantaggiosa solo per il Meridione, al punto da far arrabbiare i consumatori che l’hanno definita discriminatoria.

C’è da dire che la pirateria subirà un grave colpo, ma non verrà sconfitta. Oltre ad una campagna di sensibilizzazione per gli utenti, c’è bisogno che anche le PayTv facciano la loro: non aumentando i prezzi degli abbonamenti da un giorno all’altro e fornendo un servizio sempre aggiornato e di miglior qualità, specie se si chiede un costo maggiore.

Mario Di Donato

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *