L’inquinamento a Milano ha raggiunto livelli allarmanti. Nel monitoraggio di IqAir il capoluogo lombardo si è posizionato al terzo posto tra le città più inquinate al mondo.

Sta diventando ormai una triste costante: Il 21 marzo 2023 infatti il capoluogo lombardo si è posizionato al terzo posto globale, dietro solamente a Teheran e Pechino, con la Pianura Padana che si conferma la zona più inquinata di tutta Europa.


Qualità dell’aria, 21 marzo Milano terza città più inquinata nel mondo

©Ansa.

Che cos’è l’inquinamento?

L’Inquinamento ambientale è l’introduzione di elementi fisici – le sostanze inquinanti – che provocano i diversi tipi di inquinamento. Quindi, quando pensiamo all’inquinamento facciamo riferimento a vari agenti inquinanti per attività dell’uomo. In particolare, il rapporto tra inquinamento e ambiente riguarda l’impatto dell’uomo sull’ambiente nei paesi industrializzati, a causa delle fabbriche.

Le sostanze inquinanti, infatti, alterano l’ambiente e quindi l’aria, l’acqua e il suolo, e pongono a rischio la salute dell’intero pianeta.

Gli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico a Milano

L’inquinamento atmosferico è il primo fattore ambientale di rischio per la salute dei milanesi. A Milano, come nel resto della Pianura Padana, si stima che ciascun abitante perda tra i 2 e i 3 anni di vita per l’esposizione a concentrazioni degli inquinanti atmosferici superiori ai valori-limite OMS.

I soggetti più colpiti dalle conseguenze sanitarie di una cattiva qualità dell’aria sono le persone fisiologicamente più sensibili: i bambini, gli anziani, chi è affetto da malattie croniche, le donne in gravidanza, i nascituri. Ma la qualità della vita di tutta la popolazione è compromessa.
Anche i procedimenti aperti contro l’Italia dalla Commissione UE (nel 2018 e 2019) per il superamento dei valori-limite di PM10 e biossido di azoto (NO2) dimostrano la necessità di migliorare la qualità dell’aria a Milano.

Numerosi studi clinici, tossicologici ed epidemiologici documentano gli effetti sanitari dell’inquinamento atmosferico. Il 17 ottobre 2013 l’International Agency for Research on Cancer (IARC, agenzia specializzata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha classificato l’inquinamento atmosferico fra gli agenti definiti “sicuramente cancerogeni per gli esseri umani” poiché l’esposizione alle sostanze inquinanti presenti in atmosfera provoca il cancro ai polmoni e aumenta il rischio di sviluppare altri tipi di tumore, per esempio quello alla vescica. Ciò vale in particolare per il particolato atmosferico: una delle componenti principali dell’inquinamento dell’aria, generalmente noto con gli acronimi PM, PM10 o PM2,5.

L’esposizione al PM2,5, NO2 e O3 è maggiore nell’area milanese. La Lombardia ha registrato il record dei decessi attribuibili a concentrazioni di PM2,5 e NO2 oltre i valori-limite.

Quello che dice la Scienza:

Lo studio nazionale del progetto EpiAir2 indica, per il 2006-2010, 134 decessi/anno imputabili ai soli effetti di breve termine dell’inquinamento atmosferico a Milano. A questi vanno sommati quelli a lungo termine, di valutazione più complessa.

Ai problemi legati all’esposizione a inquinanti di tipo diffuso vanno sommati i danni sociosanitari ed economici relativi all’esposizione al “traffico di prossimità”, ossia la residenza o permanenza in aree ad alto traffico veicolare, caratterizzate dalla presenza in atmosfera di inquinanti “primari” di notevole tossicità.
A questa esposizione si associano effetti sulla salute acuti e cronici, con importanti costi socioeconomici per aumento di mortalità e frequenza di problemi cardiovascolari, polmonari e respiratori, ma anche per ricoveri ospedalieri, bronchiti croniche, asma e uso di broncodilatatori.

©Corriere della Sera.

La legge dei grandi numeri.

Nella classifica delle città più inquinate del mondo ormai da parecchio tempo Milano occupa i primi posti, fino ad arrivare al 21 marzo 2023 in cui il capoluogo lombardo si è ritrovato al terzo posto, dietro a Teheran (prima) e Pechino (seconda). Milano, ovviamente, non è la sola città a combattere contro l’inquinamento, secondo i dati dell’OMS infatti addirittura il 99% della popolazione mondiale respira un’aria che supera i limiti delle linee guida per le sostanze inquinanti. La classifica dei comuni più inquinati d’Italia vede in vetta Vimodrone, seconda Rho, terza Milano, poi, esclusa Casale Monferrato in Piemonte (quinta), si parla solo lombardo: Vigevano (quarto posto), San Cristina (sesto), Bergamo (settimo), Torbole Casaglia (ottavo), Gaggiano (nono) e Pavia (decimo).

Milano, purtroppo, è solo l’epicentro di una situazione che coinvolge anche tutta la Pianura Padana, che ancora una volta si pone in vetta tra le zone più inquinate di tutta Europa. Ma perché la Pianura Padana è spesso in cima alla classifica delle zone più inquinate d’Europa e non solo? I motivi sono da ricercarsi nella densità della popolazione e la forte industrializzazione, oltre al fatto di essere delimitata da catene montuose su tre lati, che di fatto riducono la forza del vento e la circolazione dell’aria.

Come si può migliorare il problema dell’inquinamento a Milano?

Tra le migliorie per avere una città più pulita, le priorità di Milano sono: aumentare la copertura dei mezzi pubblici, incentivare la mobilità elettrica condivisa, creare zone a zero emissioni e riqualificare gli edifici per migliorare l’efficienza energetica: infatti, sia per gli inquinanti primari che per quelli secondari è possibile controllare il livello delle emissioni.

Dopo la proposta del Febbraio 2022, poi, la legge costituzionale introduce tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, soprattutto nell’interesse delle future generazioni. Auspicando in un’Italia più green e conferendo forza a questi temi come beni fondamentali, dopo i dati ivi citati, si attendono quindi azioni di tutela più convinte ed efficaci.

Elisabetta Costa

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