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Ma perché si dice così, ci hai mai pensato?
Questa è un’espressione molto utilizzata a Napoli, è un augurio alle persone care di essere sorvegliate e accompagnate dalla Madonna, che sia per un viaggio, per andare al lavoro o anche a scuola.

Questa frase nasce nel ‘700 quando il re Ferdinando IV decise di combattere la criminalità e il buio pesto che di notte invadeva le strade di Napoli e avviò i lavori per l’istallazione di un’illuminazione artificiale. Iniziarono così i lavori solo nelle strade più importanti ma questo risolse solo in parte il problema e allora padre Gregorio Maria Rocco decise di rivolgere al questa proposta: “Maestà, date a me la licenza dell’illuminazione della città. E state tranquillo, non farò spendere alle case del regno nemmeno un ducato”. Il re decise di accettare e padre Gregorio Maria Rocco subito si mise all’opera trovando nei sotterranei del monastero di Santo Spirito, nei pressi di Piazza Plebiscito, un dipinto della Madonna e ne fece centinaia di copie a colori.

Dopo quasi un mese decise di farle sistemare in tante edicole votive sparse per tutte le strade di Napoli e disse al popolo: “O napoletani la Madonna che sta nella vostra strada è uguale a quella delle altre strade di Napoli. Ora, però, se voi le volete veramente bene, dovete tenerla sempre illuminata”.

Tutti si impegnarono a tenere le lampade d’olio sistemate ai lati delle edicole votive sempre accese e fu così che tutte le strade della città ebbero l’illuminazione notturna e, pensate, ogni volta che qualcuno usciva di casa le persone salutavano i propri cari con la frase ormai nota: ” A Maronna t’ accumpagna”.

Martina Bennato

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