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I Carabinieri hanno restituito alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma una lettera autografa di Gabriele D’Annunzio

Gabriele d’Annunzio (1863 –1938), soprannominato il Vate, incarna la figura dello scrittore e dell’intellettuale che ha saputo unire l’impegno politico con la passione per la letteratura e l’arte. Presso il Vittoriale – dimora costruita dallo stesso poeta – e presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma sono conservate diverse opere e raccolte del famoso scrittore italiano.

La lettera trafugata

Accade nel 2012 che una lettera autografa, tra le tante conservate a Roma, sparisce dagli archivi dalla Biblioteca Nazionale. Pochi giorni fa è stata ritrovata su Ebay dai Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale, guidati dal generale Vincenzo Molinese.

Grazie all’esperienza delle forze dell’ordine e alle opportune risorse della banca dati digitale, i Carabinieri sono riusciti ad intercettare sul web il prezioso manoscritto e subito hanno attivato l’operazione di recupero.

L’indagine è stata molto complessa perché la sparizione fa parte di una larga catena di furti legati al mercato clandestino. Nel 2012, infatti, la Biblioteca aveva denunciato una serie di documenti rubati tra i faldoni degli archivi. Tra i vari materiali, spiccava ovviamente anche la famosa lettera del poeta. Le indagini sono ancora in corso ma non è escluso che ci sia stato un complice interno.

La vicenda

Dopo la sparizione la lettera è stata assorbita nel mulinello dei traffici di antiquariato, comprata presso un mercatino della Capitale da un collezionista e messa infine in vendita su Ebay. La cifra è altissima, si parla di decine di migliaia di euro. Il tentativo di business è stato messo in atto da un collezionista privato, un uomo della provincia di Viterbo. Negli ultimi giorni, la lettera di D’Annunzio è stata recuperata e riconsegnata al direttore della Biblioteca, Stefano Campagnolo.

Il contenuto della lettera

La lettera autografa, datata al 18 novembre del 1926, è composta da tre fogli di colore avorio e possiede ancora la carta intestata con il logo “Sqvadra di San Marco”.

Nella missiva il Vate si rivolge “Al caro amico” Giovanni Rizzo con le seguenti parole: «Le accludo un telegramma con le indicazioni dell’arrivo, a Modane, del dottor Michele Mendelsohn, mio amico medico di Parigi. Il quale viene a trovarmi; e mi porta alcuni oggetti d’arte appartenenti alla mia casa parigina, rimasti ancora là. Essi sono destinati al Vittoriale degli Italiani».

Commento del ministro della Cultura

«L’importante recupero – commenta il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – dimostra come sia necessario tenere sempre alto il livello di attenzione anche su questi documenti. Deve, inoltre, aumentare anche la percezione da parte dell’opinione pubblica che questi siano reati contro la collettività e contro il patrimonio di tutti».

La lettera d’altronde non ha prezzo, il valore storico artistico è davvero altissimo.

Loredana Zampano


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