Prima di addentrarmi in quest’argomento vorrei porre una luce sulla parola principale che vedrete scritta decine di volte: Fascismo.
Per le strade e sui social ci sono da tempo due schieramenti: da una parte chi afferma che il Fascismo in Italia non esista e che sia solo frutto dei “comunisti propagandisti” e chi dall’altra parte racconta un’Italia del 2025 come vicina al fascismo di Mussolini.
Come ogni cosa, sono dell’idea che la ragione stia – all’incirca – nel mezzo.
IERI ED OGGI
Il Fascismo di Mussolini era composto da linee guida ferree come la dittatura totalitaria – potere assoluto al Duce, abolizione dei partiti politici ed elezioni democratiche -, nazionalismo estremo con ambizioni imperialiste non da meno, violenza e repressione contro gli oppositori, propaganda di Stato – comprendendo il controllo totale dei media e della relativa libertà di opinione e di parola, corporativismo, razzismo e leggi razziali e per finire in “bellezza” l’alleanza con Hitler.
Al giorno d’oggi viviamo in un contesto storico e politico che riprende gli elementi appena analizzati, li trascina da un passato lontano ma ne perde anche (e fortunatamente) dei pezzi.
Non viviamo sicuramente in una forma di regime dittatoriale, adoperiamo i mezzi che la democrazia fornisce, ma chi è al potere di certo chiude un occhio (anche due) verso organizzazioni politiche giovanili (es. Gioventù Nazionale) o organizzazioni di simile natura (ma ci ricordiamo della legge Scelba?), il nazionalismo identitario spinge chi fa parte di questa percentuale disadattata a difendere la bandiera contro un loro nemico immaginario quali gli immigrati o le istituzioni sovranazionali (UE), i media sono il mezzo di comunicazione più libero esistente nella storia dell’umanità ma sono usati e vissuti come mezzi ufficiali quali non sono.
Il razzismo al giorno d’oggi è la chiave della discriminazione, ove la xenofobia maschera un senso di superiorità ingiustificata ed infine l’uso di simbolismi nostalgici come i saluti romani, richiami di fedeltà al duce o uso di simboli che riportano a quella particolare epoca storica.
GENOVA – 4 MAGGIO
Il 4 maggio 2025 Genova affonda la testa nell’acqua gelida del ricordo al Fascismo.
La Procura genovese ha aperto immediatamente un’inchiesta a seguito del corteo commemorativo di Ugo Venturini, militante del Msi ucciso a Genova nel 1970.
150 esponenti sono scesi in strada pronti a sollevare con malinconica ignoranza il braccio destro emulando il saluto romano, riportando sulle strade distrutte ottant’anni fa dalla guerra, l’idea che quel conflitto abbia portato benefici e che debba quindi essere replicato anche oggi (qualcuno gli fa lo spoiler della fine di Mussolini e suoi alleati? E della povera Italia?!).
Il fascicolo aperto detta la violazione della legge Scelba che punisce chiunque si riunisca per compiere manifestazioni usuali al disciolto partito fascista.
Genova non è quello
Genova, fiera di essere associata alla parola “antifascista” si dichiara subito in contrasto con la manifestazione lanciando un’ALLERTA ANTIFASCISTA e convocando a sua volta una manifestazione in risposta all’ignobile scelta di dar spazio alla commemorazione di Ugo Venturini.
Il corteo antifascista ha avuto come dirittura di arrivo via Montevideo, sede di Casa Pound.
Parla chi dovrebbe rappresentarci
E sono anche le figure che ci rappresentano, come il Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci che si esprime in modo improprio e vergognoso, affermando che “ognuno è libero di manifestare in piazza. Le manifestazioni locali non possono intervenire dicendo ‘questo sì, questo no’”, atteggiamento di innocente ignoranza o vicinanza all’ideologia del corteo del 4 maggio.
Il giusto giudizio sta nella bocca di chi conosce ogni dettaglio da vicino, ma sicuramente il Presidente non ha a mente che le buone leggi vanno rispettate per il bene di tutti, per non incombere in un passato che i nostri nonni hanno già vissuto.

“Dato che per alcuni il fascismo di oggi non esiste, mentre altri si scoprono antifascisti in campagna elettorale, il 25 Aprile o per le finte aggressioni. Noi ci siamo sempre e non ci mischiamo – scrive Genova Antifascista sui social -. Lo dobbiamo alla memoria dei nostri Partigiani, per le generazioni future. In risposta all’ignobile scelta di lasciare spazio alla commemorazione di Ugo Venturini. Andremo in corteo sino alla sede di Casa Pound uniti e compatti dietro un unico striscione”.
Elena Zullo
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